venerdì 13 gennaio 2012

Calendula

La lucente e prolifica signora dei prati, la dolce e dorata Calendula che con i suoi caldi colori rallegra le passeggiate nella campagna, è stato uno dei miei primi amori "erbari". L'ho inseguita, seminata, raccolta, usata, studiata e ascoltata per un bel po' di tempo ed ecco ciò che ho raccolto.
Fa parte della famiglia delle Asteraceae e la specie più conosciuta è Calendula officinalis. Calendula viene dal latino calendae ovvero il primo giorno di ogni mese del calendario latino, che corrispondeva con la luna nuova, giorno consacrato a Iuno/Giunone. Officinalis indica la varietà più usata a scopo curativo, da officina "farmacia". Una valida sostituta è la Calendula selvatica o arvensis dalle equali proprietà che si trova allo stato selvatico nei prati; inoltre esistono varietà da giardino con fiori molto grandi e un maggior numero di petali.
Nomi popolari: Margaita, Gangian (Liguria), Fior d'mort, Courtesia, Sitroule (Piemonte), Fior de San Peder (Lombardia), Caledria, Dormioti (Veneto), Madalenis, Purcitis (Friuli), Gazan, Calandra, Ganzant (Emilia), Callandria, Fior d'ogni mese, Cappuccina, Fiorrancio (Toscana), Garofano di Spagna (Abruzzo), Calenna (Lazio), Carenula, Primo fiore (Puglia), Malmina, Catinedda, Carsennula (Sicilia), Fiore de cada mese (Sardegna). In alcune zone viene detta anche Rilogiu di pilligrini perché si apre allo spuntare del sole e si chiude al suo calare o quando sta per piovere, indicando ai viandanti quando è arrivato il momento di cercare riparo.
In francese è Souci, Marigold in inglese, Goldblume, Ringerblume, Langerblume in tedesco, Caléndula in spagnolo.


Descrizione: piantina erbacea annuale con radice a fittone e radichette laterali, fusti ramificati che a volte raggiungono i 70-80 centimetri. Le foglie sono leggermente appiccicose e coperte da una finissima peluria, alterne con margine deltellato sui fusti, spatolate con base ristretta a cuneo in basso, verde scuro. I fiori di un colore fra il giallo e l'arancione insenso si trovano al termine dei rametti, si aprono al mattino e si chiudono col calare del sole; le varietà coltivate hanno fiori più grandi con molti petali, quelle selvatiche sono invece più aromatiche e coi fiori più piccoli e gialli. I frutti sono acheni rugosi di forma variabile, spesso a falce di luna. Tutta la pianta è coperta da sottile peluria e da piccole ghiandole scure.

Semi in formazione
Habitat: si può trovare in tutta Italia dal mare alla zona montana, spontanea in campi e prati o coltivata nei giardini. Originaria dell'Europa meridionale, si può trovare dal Mediterraneo fino alle isole britanniche.

Coltivazione: è una piantina rustica di facile coltivazione. Ha bisogno di un terreno ben drenato inquanto teme i ristagni d'acqua che fanno marcire le radici, e soprattutto la varietà selvatica si adatta anche a terreni non molto ricchi. Va piantata in posizione soleggiata o medio soleggiata. D'estate va annaffiata spesso in modo che il terreno risulti sempre un po' umido (ma assolutamente non zuppo!), d'inverno invece si arrangia da sola, soprattutto se piantata a terra e non in vaso. E' una pianta annuale ma si risemina da sola di anno in anno, tanto che potrebbe risultare quasi infestante. In agricoltura sinergica (che sfrutta le capacità di cooperazione e beneficio reciproco insite nelle diverse piante) la
Semi e parti di fiore
Calendula si piantata nelle aiuole insieme alle verdure inquanto neutralizza alcuni nematodi e batteri e con i fiori attira insetti benefici.
Può essere colpita dal mal bianco (macchioline bianche sulle foglie) quando ha troppa acqua e da afidi, per combattere i quali può essere spruzzata con macerato di ortica o aglio.

La droga  è costituita da fiori, foglie e sommità fiorite. I fiori si raccolgono al mattino, dall'inizio della primavera quando iniziano a vedersi fra i prati, fino alle prime gelate. Si prendono quando sono in piena fioritura, nella tarda mattinata quando la rugiada si è già asciugata e le corolle sono aperte. Il momento migliore sarebbe in luna crescente, in particolare nei giorni in cui la luna si trova nei segni d'aria, oppure in plenilunio (così poi l'essiccazione avverrà in luna calante e sarà quindi favorita dai suoi influssi).
Le foglie vanno invece raccolte fra marzo e novebre, scegliendo fra quelle sane, pulite e non danneggiate in alcuna maniera, prestanto sempre attenzione che non siano umide per la rugiada; i giorni migliori sono i giorni di luna crescente in segni d'acqua, in particolar modo in Scorpione. Entrambe le parti della pianta si fanno essicare in strati sottili all'ombra e si conservano al buio in recipienti di vetro o porcellana ben chiusi perché, soprattutto i fiori, con la luce tendono a perdere le loro proprietà.
Come sempre, quando raccogliete fatelo con la consapevolezza di essere nel Giardino della Madre Terra, sul suo corpo che ogni giorno ci dà la possibilità di nutrirci, vestirci, guarirci e inonda i nostri occhi di Bellezza. Per questo forse potreste sentire di voler lasciare qualche piccola offerta alla Natura, ed è in effetti un bel "sentirsi" quando raccogliendo qualcosa restituiamo alla Natura una piccola parte di quello che ogni giorno ci dona. E' un atto da compiere con gratitudine e affetto verso la fonte di ogni nutrimento e bellezza, come quando i bambini raccolgono i fiori del giardino per portarli alla Mamma; è lei che li ha coltivati giorno per giorno, ma quanta gioia porta quel piccolo dono spontaneo!
Inoltre la raccolta va fatta con un minimo d'intelligenza: non spogliate una sola piantina o un solo prato e non prendete più di quanto realmente vi può servire! Inoltre la Calendula è una pianta talmente abbondante che a distanza di pochi giorni potrete raccogliere sempre nuovi fiori.

 Utilizzi
Prima di utilizzare qualsiasi erba verificate che sia lontana da qualsiasi fonte di inquinamento e di non essere allergici. Non intendo sostituirmi al medico/farmacista/erborista/fitoterapista/omeopata ecc., non avendone per altro le minime competenze, quindi prendete ciò che segue per quello che è, ovvero una ricerca svolta su vari testi, di certo con impegno e voglia di capire ed entrare in vibrazione con l'erba ma sperimentata solo in parte. Desidero sottolineare inoltre che essendo ogni essere umano diverso dall'altro, ognuno può reagire in maniera diversa alle singole erbe e preparati dunque non c'è garanzia alcuna che quella particolare pianta/rimedio funzioni per voi, mentre magari per altri sì. Inoltre, le piante sono esseri viventi, portatori di determinate energie, e non bisogna ignorare questo particolare quando si entra in contatto con loro o se ne cerca l'azione curatrice. Ogni volta che si lavora con le erbe, si entra in contatto con il loro Spirito vitale, con il regno della Natura, soprattutto quando si utilizzano erbe selvatiche; farlo con consapevolezza e sensibilità può aiutare e facilitare di molto il lavoro e portare piccoli doni interiori e intuizioni.
ATTENZIONE
: l'uso interno della Calendula si sconsiglia alle donne in gravidanza.
Proprietà: emmenagoghe, coleretiche, antispasmoiche, ainfiinfiammatorie, decongestionanti, lenitive, eudermiche, ciccatrizanti, antivirali, antimicrobiche.

Erba fresca: alcune foglie contuse e strofinate sulle punture d'insetto aiutano a calmare il dolore e il prurito.

Infuso: si mettono foglie e fiori secchi o freschi (se utilizzate la pianta fresca dovrete raddopiare le dosi consigliate per la pianta secca nella quale i principi sono più concentrati) nell'acqua quando sta iniziando a bollire e li si lascia in infusione alcuni minuti, spegnendo il fuoco quando il liquido bolle. Si può aggiungere all'acqua del bagno per disinfiammare ed ammorbidire la pelle, anche quella molto delicata dei bimbi o degli anziani. Immergendo le mani per dieci minuti nell'infuso lasciato intiepidire si migliorano le screpolature dovute al freddo o a lavori manuali, alle quali giova molto l'uso dell'oleolito o dell'unguento di Calendula.
Sembra aiuti ad eliminare calli e duroni, e a questo scopo si possono anche applicare alcune foglie pestate sulla parte interessata.
Garze di lino o cotone imbevute di infuso possono essere posizionate su contusioni, punture d'insetti, bruciori e infiammazioni delle parti intime per lenire il fastidio. Batuffoli di cotone inzuppati di infuso intiepidito, magari in unione con Camomilla e Fiordaliso posizionati sugli occhi per almeno 15 minuti aiutano ad attenuare rossore e gonfiore.
Bevuto durante la settimana che precede le mestruazioni e nei primi giorni di sangue aiuta a regolarizzare il ciclo, a far ricomparire il flusso assente e a calmare il dolore. A tale scopo si possono unire altre erbe adatte all'uso, di facile coltivazione o molto comuni anche come spontanee, quali l'Achillea, la Camomilla, la Lavanda, la Salvia o la Melissa. Tuttavia essendo di solito i dolori o le irregolarità mestruali specchio di disequilibri con sè stesse e la propria parte femminile, forse all'uso delle erbe si potrebbe associare un lavoro interiore sull'autoaccettazione e le energie cicliche della donna.
In cosmesi naturale si può usare al posto della semplice acqua per creare creme lenitive, gel per il contorno occhi, detergenti intimi, maschere per il viso.

Oleolito: Qui la mia ricetta dell'Oleolito di Calendula. L'oleolito si può usare puro anche sui bimbi per migliorare e proteggere la pelle arrossata, screpolata, secca; per massaggi che favoriscano la guarigione dei dolori muscolari (magari in sinergia con altre erbe adatte allo scopo) oppure come ingrediente per creme autoprodotte, unguenti ecc. ai quali dona le sue proprietà lenitive, disarrossanti e eudermiche.

Tintura madre: Qui la mia ricetta della Tintura di Calendula. Per far tornare mestruazioni assenti, regolarizzare e rendere meno doloroso o abbondante il ciclo se ne prendono 30-40 gocce diluite in un bicchiere d'acqua due volte al giorno a partire da una settimana prima del ciclo. Tuttavia sono personalmente convinta che gli squilibri mestruali siano sintomo di disequilibri interiori in ambito femminile che andrebbero sanati con un lavoro su sè stesse e evenutalmente con ginecologi/e, naturopati o altri specialisti. Esistono, tanto per cominciare l'opera, alcuni testi che propongono una riscoperta del ciclo mestruale e delle energia collegate che secondo la mia opinione e la mia esperienza possono favorire, se non una guarigione, almeno un miglioramento in questo senso, come Luna rossa di Miranda Gray e Mestruazioni di Alexandra Pope. In qualsiasi caso credo che specialmente per risolvere problematiche  in questo campo siano più efficaci, sicuri e "compatibili" trattamenti naturali (la vita si cura con la vita, non o non solo con sostanze inerti di sintesi), dolci e che curano tutto il complesso della persona, non solo i sintomi fisici.
La Tintura si usa anche per infiammazioni e arrossamenti dovuti a geloni, eritemi, acne, irritazioni da pannolino o dopo il parto come un normale detergente, soprattutto in caso di punti, e al posto di disinfettanti chimici per la ciccatrizzazione del cordone ombelicale del bimbo.

Unguento: una versione prevede l'unione di 500 g di burro e fiori e foglie di Calendula freschi da applicare su screpolamenti, pelle irritata, arrossata, rovinata, piccole ferite in via di rimarginazione, per disinfiammare e favorire la ciccatrizzazione. Per coloro che preferiscono utlizzare ingredienti più maneggevoli e che si conservano più a lungo potrebbe essere più adatto il tradizionale unguento fatto da una parte di cera per 5/7 parti di oleolito (esempio: 10 g di cera con 50/60/70 g di oleolito). Si otterrà un preparato facile da prelevare con le dita e splamare, d'un bel colore giallo (chiaramente, la colorazione varierà a seconda dell'olio che avete utilizzato per produrre l'oleolito).
Un'altra versione sperimentata da me la potete trovare qui, in unione con l'oleolito di Iperico, anch'esso conosciuto per le sue proprietà ciccatrizzanti (ATTENZIONE: a differenza dell'oleolito di Calendula che non ha controindicazioni, quello di Iperico rende la pelle più fotosensibile quindi dopo averlo usato non esponetevi al sole!).

Idrolato: quest'acqua ottenuta dalla distillazione dell'olio essenziale conserva le proprietà lenitive ed antinfiammatorie della pianta, e può quindi essere usato puro come tonico dopo la pulizia del viso, o entrare nella formulazione di creme e gel al posto della normale acqua distillata.
Ricette culinarie
I boccioli possono essere messi sotto sale o sott'aceto e usati come i capperi. I petali appena colti si possono aggiungere a insalate e zuppe per dare colore ed un leggero sapore caratteristico, oppure seccati e utilizzati come succedaneo dello zafferano del quale però non possono immitare il sapore. Si possono usare anche per colorare di giallo formaggi, yogurt, burro e e creme dolci (il colore si trasferisce a latte e derivati).

Aceto alla Calendula: riempite un barattolo di fiori leggermente essiccati senza pressarli e versateci sopra aceto di vino in modo da comprire il tutto. Lasciate macerare per almeno 40 giorni, quindi filtrare e imbottigliare. I fiori usati si possono mangiare.

Insalata di fiori: mischiate, a seconda di quello che offre la Natura in ogni periodo, qualche foglia tenera e fiore di Calendula selvatica o petali di Calendula officinale, Violette, foglie di Alliaria, Primule, petali di Rosa, foglioline e fiori di Nasturzi, fiori di Borragine, foglie tenere di Piantaggine, fiori e foglie di Malva, fiori e foglie di Trassaco, foglie di Crescione, getti teneri di Portulaca, foglioline di Pimpinella, foglie di Menta e alcune foglie di insalata Valeriana o altra a piacere, aggiungete poco olio, una spruzzata di Limone, semi di Girasole o Noci o altra frutta secca a piacere, un pizzico di Cumino, e sale o gommasio quanto basta.

Salsa alla Calendula: far scaldare leggermente 250 ml di panna e aggiungere un cucchiaio di farina, mescolando continuamente fino ad ottenere una crema. Aggiungere un piccolo porro tritato fine e un pezzo d'aglio. Mettere sul fuoco e far cuocere 10 minuti sempre mescolando, e poi aggiungere due manciate di petali di Calendula e continuare a cuocere per 2 o 3 minuti. Aggiungere sale e pepe a piacere. (Ricetta tratta da Cucinare con i fiori)
Fonti 
Cucinare con i fiori, L. Marenghi, Priuli&Verlucca, 2011
Florario, A.Cattabiani, Mondadori
Guida alle erbe, spezie e aromi, T. Stobart, Mondadori
I doni di Madre Terra, M. Leone, Ed. Araba Fenice
Il libro delle erbe, P. Lieutaghi, Rizzoli
Le erbe nostre amiche vol.3, Edizioni Ferni 
Le ricette delle erbe, M. Contini, Le margherite d'oro (Gioia) 
Meravigliose erbe - Bellezza Salute, Editoriale del drago 
Profumi celestiali, S. Fischer-Rizzi, Tecniche nuove
Scoprire, riconoscere, usare le erbe, U. Boni e G. Patri, Fabbri Editori
Il Bosco Segreto  dell'Isola Incantata delle Figlie della Luna
Arcadia - Il mondo delle Erbe officinali
Infoerbe.it - Calendula

Le fotografie sono mie, scattate a Quarzina (CN), Spotorno (SV) e a Savona.

Vietata la riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autrice e senza citarne la fonte.

Vedi anche:
Alcune varietà di CalendulaIllustrazioni botaniche di Calendule
Storia della Calendula
Mitologia della Calendula
Lo Spirito della Calendula
Oleolito di Calendula
Tintura di CalendulaIuno - Unguento di Calendula
Cautha - Unguento alla Calendula e Iperico
Chryse - Unguento lenitivo di Camomilla, Calendula e Lavanda

Aggiornato l'ultima volta il 27 Gennaio 2014

5 commenti:

  1. Tesoro, ma ci sei anche tu!
    Inutile dirti che ADORO questo tuo blog, vero?
    Subito nei follow!

    Un bacione :)

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  2. :) Me contenta! Pensa che avevo trovato il tuo blog mesi fa, ma mica avevo capito che eri tu! E' davvero carino, mi sono segnata la ricetta del porridge e quella della crema di fagioli :)
    Un abbraccio grande stellina, è un piacere ritrovarti!

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  3. E' vero, è così bello ritrovarsi^^
    un abbraccio a voi due

    ps ma l'hai messo nella casa della foresta questo scritto???

    la Zia Artemisia

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  4. Sì cioè, questa è la bella copia, scritta in maniera più umana, ma la sostanza è uguale e c'è anche nella casa della foresta. Volevo poi aggiungere tradizioni ecc. ma le uniche cose che si trovano sono di Cattabiani e quel malefico non mi ha messo la fonte del mito!

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  5. Ciao! Complimenti questo blog é bellissimo, mi oiace molto. Proveró sicuramente la ricetta della tintura madre!

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