sabato 14 marzo 2015

Sciroppo di Violette

Ad ogni Primavera mi scopro a sorprendermi di tutto il fermento che il risveglio della Natura porta con sé. Anche se di Primavere ne ho viste un po' e so che la Rinascita porta sempre nuova linfa, nuove cose, nuova bellezza...nuova vita insomma! Ma non c'è nulla da fare, tutte le volte supera di gran lunga le mie aspettative. Ed uno dei doni della Primavera è la Violetta, che spunta ovunque anche se quasi con timidezza, appartata, eppure porta con quel profumo inebriante ma delicato, pieno di fascino.
Ho scritto e studiato molto riguardo alla cara e dolce Violetta, e ci ho passato del tempo insieme, così ho voluto provare a catturarne il gusto ed il profumo, per poterne godere quando le sue piccole farfalle viola non occhieggeranno più fra i patri e fra le pietre dei muri. E così eccomi a destreggiarmi fra mille ricette e indicazioni per preparare lo sciroppo, che fra le altre cose ha anche proprietà curative. Ma...qual'è la ricetta migliore? Chi dice una cosa, chi un'altra, ed io che, se voglio, so essere piuttosto pignola, ho deciso di sperimentarne alcune per farmi una mia idea.

Ricetta uno: Infuso a riposo. Ho messo  10 g di fiori appena raccolti a macerare in 200 ml di acqua fredda per qualche ora, dopo di che preso l'acqua lasciando i fiori nella tazza, l'ho scaldata fino a bollore e l'ho versata sui fiori. Ho lasciato il tutto a riposare per una notte ed al mattino ho filtrato spremendo forte i fiori. L'acqua ottenuta l'ho messa sul fuoco con 150 g di zucchero ed ho mescolato finché non si è sciolto del tutto e lo sciroppo è diventato di nuovo limpido. A questo punto ho imbottigliato. Lo sciroppo così ottenuto ha un  colore bruno tipo miele, ha mantenuto il profumo del fiore ed il sapore di Viola si avverte distintamente.

Ricetta due: Sciroppo a caldo. Ho preparato lo sciroppo con 200 ml d'acqua e 150 g di zucchero e l'ho versato su 10 g di fiori, lasciando poi il tutto a riposo per una notte. Al mattino ho filtrato e strizzato bene il residuo, poi ho imbottigliato in un vasetto sterilizzato. Lo sciroppo ha un colore fra il verde tenue. Il profumo si avverte appena ma il sapore è intenso

Ricetta tre: Infuso a caldo. Ho versato 200 ml di acqua bollente su 10 g di fiori e ho lasciato in infusione per una mezz'ora. A questo punto i fiori avevano perso il colore, li ho spremuti per bene e l'infuso ottenuto l'ho messo sul fuoco con 150 g di zucchero. Ho mescolato finché lo zucchero si è del tutto sciolto e lo sciroppo ha iniziato a sobbollire, a questo punto ho trasferito tutto in un vasetto. Lo sciroppo questa volta ha un colore fra il verde e l'azzurro tenue, non ha profumo ma il sapore è forte.

Ricetta quattro: Sciroppo a freddo. Ho preparato prima lo sciroppo con 200 ml d'acqua e 150 g di zucchero, l'ho poi versato bollente su 10 g di fiori ed ho lasciato il tutto in infusione per una notte. Al mattino ho filtrato spremendo i fiori ed ho imbottigliato in un vasetto sterile. Questo sciroppo è il più in colore, però ha mantenuto l'aroma dei fiori ed il sapore è quello più simile al profumo di Viola.

Dopo tutte queste prove sono arrivata alla conclusione che probabilmente il metodo migliore contempla l'uso di acqua/sciroppo caldo versato sui fiori. In tutti e quattro i casi comunque il sapore è buono e decisamente avvertibile, anche se il metodo dello sciroppo a freddo è quello che mantiene il sapore più simile a quello dei fiori. Inoltre per favorire la conservazione è forse meglio versarlo nei barattoli ancora caldo, quindi il metodo tre sarebbe il più facile, nonché il più veloce; tuttavia l'uso di barattoli sterili e la presenza di zucchero dovrebbero garantire la conservazione anche degli altri sciroppi. Insomma, mi sembrano tutte opzioni valide, potrete scegliere voi quella che più si adatta alle vostre esigenze e al vostro sentire.
Io per questi esperimenti ho usato la varietà di Violette viola tenue, ma potrebbe darsi che usando quelle viola intenso, che solitamente sono ancor più profumate, si ottenga uno sciroppo dal sapore ancora più deciso. Inoltre riducendo la quantità d'acqua a 100 ml si avrà uno sciroppo ancora più concentrato, tuttavia la cosa mi risultava problematica inquanto non basta a coprire uniformemente tutti i 10 g di fiori.

Aggiornamento: sono stata a spiare i miei vasetti per vedere cosa succedeva, ed ho visto che quelli che contengono sciroppo preparato a freddo (versato freddo nel contenitore) dopo circa 3 settimane hanno fatto uno strato di muffa superficiale ed hanno preso un cattivo sapore. Dunque, credo che il metodo a freddo possa andare bene solo se lo sciroppo viene consumato nel giro di una settimana, e va comunque tenuto in frigo.

Questo sciroppo si può usare per dare un tocco particolare a macedonie o frutta servita già tagliata, si può allungare con acqua ottenendo una gradevole bevanda dal sapore delicato e congelare negli appositi stampi per farne dei ghiaccioli. Può anche servire per aromatizzare delle caramelle autoprodotte, dolcificare lo yougurt al posto dello zucchero, dare un sapore floreale a creme e dolcetti.
Preso a cucchiaini più volte al giorno in caso di tosse, bronchite e raffreddore facilita la guarigione. Per quest'uso si possono aggiungere anche fiori di Verbasco, Malva, Papavero, Altea, Farfara e/o Antennaria che sono le erbe pettorali più conosciute e usate nella tradizione popolare. E' anche delicatamente lassativo ed è quindi adatto per persone debilitate, bimbi e anziani.

Vietata la riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autrice e senza citarne la fonte. 

Grazie a mia madre che mi è stata dietro nella mia alchemica ricerca della ricetta perfetta, e a Giulietta per aver assaggiato ed aver condiviso la mia sorpresa perché "sa proprio del profumo della Viola!".

Vedi anche:
Violetta
Mitologia della Violetta
Spirito della Violetta 
Alcune varietà di Violetta
Illustrazioni botaniche di Violette
Sciroppo di Rose
Sciroppo di Menta

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