lunedì 10 ottobre 2016

Aradia. Il vangelo delle streghe


Aradia, il vangelo delle streghe di Charles G. Leland, Leo S. Olschki Editore, 1999.
Numero di pagine: 90 + l'introduzione
Titolo originale: Aradia, or the Gospel of the Witches
Lingua originale: inglese
Prima edizione: 1899
Prima edizione italiana:1994
Genere: raccolta, saggio

Ecco un altro classico della letteratura sulle streghe, pubblicato per la prima volta nel 1899; ne ho sentito parlare per anni, e quando l’ho trovato in un negozio di libri usati, sono stata contenta di portarmi a casa un altro tassello del puzzle.
Questa raccolta di testi di vario tipo fu messa insieme dallo studioso americano Charles Godfrey Leland, già autore di altri titoli riguardanti le tradizioni folkloriche degli zingari, alla fine dell’800, grazie all’aiuto di una donna del popolo - secondo quanto lui stesso racconta - nota come Maddalena (uno pseudonimo). Conosciuta nel 1886, durante uno dei suoi molteplici soggiorni in Italia, questa donna sarebbe la fonte principale delle informazioni poi confluite negli studi di Leland sul folklore toscano; Maddalena infatti sarebbe stata una strega, una delle ultime depositarie di una tradizione antichissima, la "vecchia religione", diretta discendente del paganesimo etrusco e romano, sopravvissuta in parallelo al cristianesimo nelle campagne italiane. Le principali divinità sono la dea Diana, Regina delle Streghe, e la figlia concepita col fratello Lucifero, Aradia, una sorta di messia al femminile, mandata sulla terra per soccorrere gli oppressi e trasmettere loro i rudimenti della stregoneria (una parte delle credenze sottese al perdurare del culto di Diana/Erodiade, erano già state pubblicate in Etruscan-Roman Remains in Popular Tradition del 1892). Si trovano però molte contaminazioni e paralleli con il cristianesimo, prima fra tutti la figura di Caino, per non parlare del rituale che prevede di consumare alcune focacce a forma di luna come se fossero il corpo stesso di Diana.
Nell’ introduzione a questa edizione la curatrice Lorenza Mengoni, oltre ad un accenno alla vita e agli studi di Leland, rileva come effettivamente si trovino tracce nei processi e nei documenti medievali e successivi, di un culto rivolto a Diana/Erodiade (a riguardo si possono consultare La Signora del gioco e un capitolo dedicato di Storia notturna), che per Leland non era la moglie d'Erode di biblica memoria, ma bensì una più antica corrispondente della Lilith ebraica. Segue uno studio sul nome Aradia, noto solo dal Vangelo delle streghe e confrontato con quelli di Arianna, Erodiade, e le rumene Arada e Iridodiada, seguendo uno studio di Mircea Eliade. Conclude con l'illustrare le principali critiche mosse all'attendibilità storica del testo e l'influenza che ebbe, insieme a quelli di Margaret A. Murray, Gerald Gardner e Robert Graves per la fondazione della wicca.
Il Vangelo vero e proprio è composto da testi non necessariamente legati fra loro, il cui filo conduttore è costituito esclusivamente dalla figura di Diana/Tana: vi si trovano infatti scongiuri, invocazioni, brevi racconti provenienti da un ipotetico manoscritto inviato da Maddalena a Leland e da questo tradotto e rimaneggiato, seguito dai commenti dello studioso. Oltre a questo gruppo di scritti vengono accorpati anche brevi narrazioni e leggende di diversa provenienza e forma.
Il dibattito riguardo l'attendibilità di questo libro ha assunto le più diverse posizioni: Leland avrebbe inventato tutto; Maddalena con o senza l'aiuto di Leland avrebbe scritto di sana pianta un manoscritto ad hoc; il Vangelo sarebbe un effettivo documento della religiosità popolare toscana di fine 800, ma il culto dianico non sarebbe effettivamente stata una religione opposta e parallela al cristianesimo, discendente dal paganesimo classico, ecc.
Difficile mettere la parola fine ad una questione così incerta, tuttavia il Vangelo delle streghe rimane un documento rilevante per la sua influenza nella storia dei movimenti neo-pagani, quali la wicca e la stregheria. A partire anni 80 infatti, la figura di Aradia è stata rielaborata dall'americano Raven Grimassi, il quale ne fa una figura storica realmente esistita, e in seguito dall'italiano Dragon Rouge.
Quest'edizione sarà difficile da trovare, ma ce n'è una del 2016 sicuramnete più reperibile.

Utilità
Etruscan-Roman Remains in Popular Tradition nell'edizione del 1892.
Aradia, or the Gospel of the Witches nell'edizione del 1899.
Chi era Aradia? Storia e sviluppo di una leggenda dell'antropologa Sabina Magliocco; qui l'originale in inglese.

Fonti
Wikipedia.en - Aradia, or the Gospel of the Witches
The Esoteric Codex: Deities of Night, Clifton Helmsing, Paperback, 2015.

1 commento:

  1. SECONDO I MIEI STUDI, è VEROSIMILE CHE QUESTE STORIE (IN TOSCANO, "FOLE") POSSANO AVERE UN'ORIGINE ACCURATA NONOSTANTE LE ACCUSE DI INFONDATEZZA. MI SPIEGO MEGLIO. NEL FOLKLORE TOSCANO, COME OVUNQUE MA Lì SOPRATTUTTO, è COMUNE RIMODERNARE LE STORIE UDITE QUANDO POI LE SI RACCONTANO A TERZI, BASANDOSI SUI GUSTI DI CHI NARRA QUANTO DI CHI ASCOLTA. DIVENTA QUINDI IMPOSSIBILE AFFERMARE CHE UNA FOLA SIA INCONSISTENTE O INVENTATA DI SANA PIANTA: VEROSIMILMENTE ANCHE LE FOLE STORICAMENTE ACCERTATE LO SONO. CHIUNQUE ARRICCHISCA IL CORPUS MITOLOGICO ORALE TOSCANO STA CREANDO UNA FOLA "LEGITTIMA". E SPESSO, LE Più ANTICHE NON SONO MAI STATE TRASCRITTE, ED è VEROSIMILE CHE QUESTA MADDALENA LE ABBIA "INVENTATE", NEL SENSO CHE ABBIA RACCONTATO A LELAND TANTE STORIE CHE NON SI POSSONO RISCONTRARE SE NON NEL CERVELLO DI LEI. NON Perché INAUTENTICHE, MA Perché EFFETTIVAMENTE MAI TRASCRITTE PRIMA FUORI DALLA TRADIZIONE ORALE.

    PS: COME INTUIZIONE PERSONALE, CHI PRATICA L'ANTICA RELIGIONE NON DIVENTA NECESSARIAMENTE UN VEGGENTE ONNIPOTENTE MA QUALCHE PICCOLA Capacità LA SVILUPPA E IO STO INIZIANO A FIDARMI DELLE MIE... IO PERSONALMENTE CREDO CHE LE STORIE SIANO VERE, MA CHE SIA MADDALENA STESSA A NON ESSERE MAI ESISTITA. IMMAGINATE LO SCENARIO: HAI RACCOLTO STORIE CHE TI HANNO FATTO SUDARE SETTE CAMICIE; IN CUOR TUO SAI CHE SONO VERE, LE RISPETTI, LE AMI, VUOI CHE ANCHE IL PUBBLICO NE ABBIA LO STESSO RISPETTO. MA NON HAI NULLA PER DIMOSTRARE CHE SONO AUTENTICHE. COSA FAI? INVENTI UNA FONTE DEGNA DI RISPETTO. SAI CHE NON STAI "INGANNANDO" Perché, IN CUORE TUO, L'UNICA COSA CHE VUOI NON è DARE ALLE STORIE UNA CREDIBILITà MAGGIORE DI QUELLA CHE MERITANO: AL CONTRARIO, VUOI SOLO ASSICURARTI CHE NON NE ABBIANO MENO DEL DOVUTO.

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