sabato 8 giugno 2019

Il linguaggio segreto dei fiori

Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh, Garzanti, 2011
Numero pagine: 359
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Language of Flowers
Prima edizione: 2011
Prima edizione italiana: 2011
Genere: romanzo sentimentale
Ambientazione: S. Francisco
Epoca: contemporanea

Ho parlato altrove del fatto che fra un libro "serio" e l'altro, mi diletto anche nella lettura a tempo perso di "romanzetti", senza nulla togliere agli autori, in particolare di quelli che hanno in qualche modo a che fare con erbe e fiori. Questo è uno di loro; l'ho letto l'estate scorsa durante interminabili pomeriggi di noia, bloccata in una scatola di cemento mentre fuori c'era il sole.
La storia è quella di Victoria, una ragazza diciottenne problematica, abbandonata da piccola e passata in varie famiglie e comunità, finché non si ritrova a vivere in un parco. Qui crea un suo piccolo giardino, poiché Victoria conosce i fiori ed il loro significato, grazie ad Elizabeth, una donna a cui è stata affidata da bambina, l'unica che per lei sia stata qualcosa di simile ad una madre.
Avendo trovato lavoro presso un negozio di fiori, Victoria riesce a rendersi sempre più indispensabile grazie alla sua capacità di capire quale fiore serva ai clienti del negozio, e sarà durante l'acquisto dei fiori per il negozio, che conoscerà Grant, un uomo che riuscirà a farsi strada nel suo guscio di riservatezza. Anche perché qualcosa del loro passato li lega. La segue sia lo svolgersi degli eventi della linea narrativa principale, sia i flashback sul passato di Victoria che ci aiutano a capire l'intrecciarsi delle vite dei personaggi.
Devo dire che fra i vari romanzetti che ho letto, questo è uno dei meno scontati; cioè, sì c'è la storia d'amore e sai fin dalla loro prima comparsa quali saranno i personaggi coinvolti, tutti cercano inesplicabilmente di aiutare la protagonista sempre e comunque e con tutta la pazienza del mondo, sai già che ci sarà un lieto fine, ma il modo in cui la protagonista ci arriva non è lineare come ci si aspetterebbe, anzi, l'autrice è riuscita a tracciare la profondità e le ferite di un dolore che condiziona tutti gli aspetti della vita, e che non se ne va in pochi giorni, nonostante la comparsa del principe azzurro. Inoltre Victoria non è la classica bella che non sa di saperlo, insicura ma in realtà piena delle migliori qualità femminili, profondamente innocente, è invece un personaggio sofferto, verosimilmente diviso, a tratti psicologicamente problematico, con zone oscure importanti; è una donna alle prese con il rifiuto di sé stessa e la sfiducia verso gli altri, che non sa come relazionarsi con la figura della madre e con l'essere madre (ovvio, visto che non ha avuto un'educazione affettiva, ma questo nella realtà è spesso taciuto).
Ciò che mi aveva attirato all'inizio, ovvero il linguaggio dei fiori, è presente nella storia, e la protagonista si costruisce il suo personale schedario con l'immagine del fiore ed il relativo significato, che però sono estremamente soggettivi e personali. Carina la trovata di variare il fiore ritratto nella fotografia della copertina.
Insomma alla fine delle fini, pur rientrando nella mia categoria mentale "romanzetti", Il linguaggio segreto dei fiori si è rivelato essere una lettura niente male.

Utilità
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