lunedì 26 settembre 2016

Le Streghe nell'Europa occidentale

Le Streghe nell'Europa occidentale di Margaret Alice Murray, Edizioni della Terra di Mezzo, 2012.
Numero di pagine: 272
Titolo originale: The Witch-Cult in Western Europe
Lingua originale: inglese
Prima edizione: 1921
Prima edizione italiana: 1974
Genere: saggio

Questo libro mi è stato regalato anni fa da una persona cara, che sapeva quanto mi affascini la figura della strega. E’ rimasto nella mia libreria per un bel po’; l’ho preso e rimesso a posto più volte, ma sulla scia della mia rinata strega-mania degli ultimi mesi, mi sono decisa a leggerlo. In realtà lo conoscevo da anni prima che me lo regalassero, ma l’ultima edizione era piuttosto vecchia e difficile da reperire, fortunatamente questa ristampa l’ha reso di nuovo accessibile.
E poi, devo dirla tutta, ero curiosa: la Murray è stata ampiamente criticata sia per il metodo sia per le conclusioni a cui è giunta nei suoi studi, e benché non abbia i necessari strumenti per potermi esprimere a riguardo non vedevo l’ora di capire i termini della disputa.
Ma andiamo con ordine. Il libro è così strutturato: dopo una prefazione dell’editore, l’Autrice in una breve premessa definisce la sua area d’indagine: volendo ricostruire il culto stregonico in Gran Bretagna ha analizzato gli atti processuali provenienti da quella zona, integrandoli con documenti e cronache francesi e fiamminghe. Fatta questa precisazione passa ad esporre la sua tesi: il culto delle streghe, - chiamato culto di Diana dalla Murray - sarebbe il residuo di una più antica religione pagana, addirittura pre-agricola, sopravvissuta parallelamente alla cristianizzazione, volta ad onorare un Dio recante spesso aspetti animali, identificato con il Diavolo dai rappresentanti della religione predonimante. Questo Dio maschile, ai tempi della caccia alle streghe, avrebbe soppiantato una più antica Dea, le cui tracce si possono rintracciare nelle figure della Regina delle Fate in Gran Bretagna e di Erodiade, Madonna Oriente,la Domina Ludi in altre regioni.
Le cerimonie delle così dette streghe, erano volte in realtà a favorire la fertilità della terra, del bestiame e degli umani; erano occasioni festose, come risulta dagli atti dei processi, allietate da canti, danze e banchetti, in cui trovavano spazio anche i riti sessuali, che tanto hanno ossessionato i contemporanei (ed anche i moderni). I ministri di culto ed i credenti formavano una struttura gerarchica molto ramificata e diffusa, una sorta di “chiesa” vera e propria.
Il resto del libro è composto da estratti dei processi divisi per argomento che vanno a confermare questa teoria: dopo aver fatto luce sulla continuità del culto, vengono presi in considerazione l’aspetto e la funzione del Dio delle Streghe, lo svolgersi delle cerimonie e delle assemblee, la struttura dei riti, l’organizzazione di questa “chiesa parallela”, la funzione dei famigli e delle trasformazioni in animali.
Spesso vengono citate più volte le stesse testimonianze, il che rende la trattazione meno godibile, inoltre in quest’edizione solo le citazioni in inglese sono state tradotte, quelle in francese si trovano in lingua originale, altro particolare che non rende certo più scorrevole il testo.
Seguono alcune interessanti appendici riguardo alcuni processi in particolare, fra cui quello di Giovanna d’Arco, un elenco di nomi delle streghe, ed un approfondimento sulla composizione di alcuni degli unguenti usati per il volo magico notturno.
Il libro è inoltre corredato da un apparato di note che rimandano ai testi processuali originali e da un’ampia bibliografia.

La prima edizione di Le Streghe nell’Europa occidentale (che sarebbe più corretto tradurre Il culto delle streghe nell'Europa occidentale) risale al 1921, ma le teorie della Murray erano già state rese pubbliche a partire dal 1917, e divennero molto popolari, anche grazie al fatto che fu lei a scrivere la voce "stregoneria" dell'Enciclopedia Britannica nel 1929, portando così le sue idee all'attenzione del grande pubblico. Al 1933 risale un secondo volume destinato ad un pubblico non accademico, Il dio delle streghe; questi due testi, enormemente contestati dagli studiosi, hanno però avuto grande influenza sulla storia del neo-paganesimo. Molti termini oggi ancora in uso come esbat, Dio Cornuto, Vecchia Religione ecc., dai libri della Murray sono passati a personaggi come Gerald Gardner ed altri, che hanno contribuito a fondare la wicca. Fu infatti proprio questa studiosa a scrive l’introduzione a Stregoneria oggi di Gerald Gardner, anche se non è mai stata provata una sua affiliazione al movimento neopagano.
Sicché, per quanto storicamente inattendibile, come rilevato fin dalla prima pubblicazione del libro, parliamo di una teoria sicuramente affascinante, una pietra miliare negli studi sull'argomento che ha avuto una grande eco nei decenni successivi, riecheggiando ancora oggi nei moderni movimenti neo-pagani.
Un libro quindi che tutto sommato merita di essere letto come testimonianza storiografica sulla stregoneria, e magari integrato con testi più recenti e storicamente più solidamente costruiti, anche solo per avere un idea di origine di credenze contemporanee ma propugnate come "antichissime".

Riporto solo una brevissima citazione, resa da una ragazza di 22 anni a Lilla, Francia, nel 1661 riguardo alla possibilità di abbandonare il culto delle streghe: “No non sarò mai altro da quella che sono. Provo troppa gioia nella mia condizione” (pag. 28). Una visione molto diversa da quella tradizionalmente accettata delle streghe come megere povere e miserabili, ignoranti, emarginate, ingannate da ciarlatani ed approfittatori, isteriche e folli. Queste sono le parole di una donna che ha fatto la sua scelta con gioia e consapevolezza.

Utilità
Organisations of Witches in Great Britain articolo di M. Murray apparso sulla rivista Folklore, vol. 28, nel 1917. E' la prima pubblicazione delle sue teorie.
Witches and the Number Thirteen articolo di M. Murray apparso sulla rivista Folklore, vol 31 nel 1920. Prosegue il filone iniziato con l'articolo qui sopra e precede la pubblicazione del suo libro principale nel 1921.
The Witch-Cult in Western Europe critica riguardo al libro della Murray di W. R. Halliday apparso sulla rivista Folklore, vol. 33, nel 1921
The Witch-Cult in Western Europe: A Study in Anthropology by Margaret Alice Murray critica riguardo al libro della Murray di George L. Burr apparso sulla rivista The American Historical Review, vol. 27, nel 1922.

Fonti
Margaret Murray, the Godmother of Wicca di Ethan Doyle White.
Wikipedia.en - Margaret Murray