Visualizzazione post con etichetta Liguria. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Liguria. Mostra tutti i post

mercoledì 28 agosto 2019

Terra di streghe. Albisola e dintorni tra realtà e fantasia

Terra di streghe. Albisola e dintorni tra realtà e fantasia di AA. VV., CoopTipograf, 2018
Numero pagine: 192
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2018
Genere: misto, saggio, narrativa, progetto scolastico

L'argomento delle streghe mi affascina da anni, come potrete capire sfogliando le pagine delle recensioni del blog, e a quanto pare non sono l'unica in zona; questo libro infatti nasce da un ampio progetto portato a vanti da un grande numero di persone, conte infatti una trentina di autori diversi, tutti uniti da un solo filo conduttore: le streghe e le loro storie, in particolare fra Albisola ed Ellera. Così quando è stato pubblicato questo libro, nell'ottobre del 2018, l'ho chiesto come regalo di Natale.
E' difficile riassumere i contenuti di un testo così composito e vario, ma andiamo con ordine: Si apre con una prefazione ad opera di varie autorità locali, un breve racconto ed alcuni testi poetici introduttivi.
Sicuramente la prima parte (che è anche la più ampia), di impronta più documentaristica, è quella che ho apprezzato maggiormente poiché riguarda le leggende "diaboliche" riguardo il Bricco Spaccato e altri luoghi albisolesi - con tanto di racconti dei sopralluoghi -, le tracce documentarie sulle presunte streghe nella provincia di Savona e in Liguria, brevi cenni sul fenomeno della caccia alle streghe in generale e su come si concretizzò in alcuni dei luoghi vicini (fuori dalla Liguria) e sulla medicina popolare. Si tratta di testi brevi che non esauriscono l'argomento, tra l'altro alternati a parti poetiche e di narrativa a tratti naif, più o meno godibili.
La seconda parte si concentra sul ruolo delle streghe in alcune espressioni artistiche del 900 albisolese, che mi hanno interessato poco, e si chiude con un resoconto sull'applicazione nelle scuole del "Progetto Streghe".
Al di là dei limiti letterari e scientifici del libro, fra le righe spicca chiaro l'entusiasmo del gruppo di Autori che hanno lavorato al progetto, l'amore per il territorio abitato e per la cultura e la storia locale, che da soli danno anima al volume, rendendolo una lettura piacevole.
Si tratta in definitiva di un testo che interesserà prettamente gli abitanti della zona, ma che si è rivelato piacevole nella forma ed interessante nei contenuti.

Utilità
Nell'ambito dello stesso progetto è stato pubblicato In viaggio con la strega di Silvia Bertorello e Enzo Macca, romanzo sul viaggio di due fratelli dalla Provenza a Piana Crixia, sulle tracce della nonna strega, arricchito di alcune ricette della tradizione ligure.
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche: 
  • Bagiue di Sandro Oddo
  • Il Tribunale inquisitorio di Genova e l’Inquisizione romana, in Civiltà Cattolica, quad. 2468 del 18 aprile 1953 di G. Bertora
  • L'inquisizione a Genova e in Liguria di Carlo Brizzolari 
  • La Causa delle Streghe di Triora. I documenti dei processi 1587 – 1618 di Alfonso Assini, Paolo Fontana, Gian Maria Panizza, Paolo Portone
  • La pace impossibile. Indagini ed ipotesi per una ricerca sulle accuse di stregoneria a Triora (1587-1590) in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, XXVI, 1990  di Claudio Coppo e Gian Maria Panizza
  • La stregoneria in Liguria. Prospettive di ricerca, in Caccia alle streghe in Italia tra XIV e XVII secolo: atti del IV Convegno Nazionale di Studi Storico-Antropologici di Lucia Gianna
  • Le streghe di Triora in Liguria, Michele Rosi
  • Le streghe e l'Inquisizione di padre Francesco Ferraironi 
  • Le tre bocche di Cerbero di Stefano Moriggi
  • Processi per stregoneria nel savonese (1551-1664) tesi di laurea di Federica Lequio
  • Strega di Remo Guerrini 
  • Streghe e loro trasformazioni nella tradizione orale stellese e quilianese di Furio Ciciliot
  • Stregoneria magia credenze e superstizioni a Genova e in Liguria di Patrizia Castelli
  • Triora 1587-1590: bilancio di una ricerca e prospettive per ulteriori indagini in Oltre Triora. Nuove ipotesi di indagine sulla stregoneria e la caccia alle streghe, Atti del convegno, Triora – Toirano 29-30 ottobre 1994 di Gian Maria Panizza
  • Un processo per stregoneria nel Savonese. Benedetta Carzolia di Perti tesi di laurea di Carolina di Francisca
  • Un processo per stregoneria nel secolo XVIII. Riflessioni criminologiche tesi di laurea Maria Grazia Marchiano
  • Una strega del XVI secolo: Gentile Pessana in Rassegna di criminologia, 1983 di Adolfo Francia, Federica Lequio, Mario Scarrone

lunedì 26 agosto 2019

Storia minima

Storia minima - Streghe, inquisitori, peste e guerra in un episodio di violenza collettiva del XVII secolo di Adolfo Francia, ECIG, 1990
Numero pagine: 167
Lingua originale: italiano
Prime edizione: 1990
Genere: saggio romanzato, raccolta epistolare, romanzo storico

Streghe, ancora streghe. Ormai lo sapete, questo è uno degli argomenti che più mi affascina, e negli ultimi due anni sto cercando di approfondire l'argomento anche per quanto riguarda le mie zone, quelle del savonese, della Liguria in generale e del basso Piemonte; oltre agli arcinoti processi alle streghe di Triora, esistono episodi meno conosciuti ma comunque interessanti (ed inquietanti per il grado di odio e violenza), i quali vengono trattati in monografie di difficile reperibilità come appunto il volume in questione che si concentra su un episodio avvenuto a Spigno (oggi in provincia di Alessandria ma ai tempi parte della diocesi di Savona) nel 1631 durante la peste di manzoniana memoria.
Il volume si apre con un'introduzione storica che riassume il nascere ed il prosperare del fenomeno della caccia alle streghe, mentre per quanto riguarda il resto del libro si tratta di un incrocio fra saggio e romanzo, vengono infatti riportate le trascrizioni dei documenti originali (in parte gli atti processuali, in parte documenti epistolari) tramite i quali è stata ricostruita la vicenda, e a legarli si trova un minimo di narrazione romanzata, principalmente dal punto di vista dell'arciprete di Spigno Giovanni Verruta, il quale a seguito di voci e malcontento formalizza un'inchiesta che porterà all'incarcerazione di quattordici persone, di cui dodici donne e due uomini: Margarita, moglie abbandonata di Bartholomeo Bracho; Bianchina moglie di Giuoannè Suliano o Sentino, detta "la Colomba"; Bartholomeo Perletto detto "Caramello"; Catherina Marencha di Merana detta la “Giacheta”; Lucia Rodana; Margantina figlia di Margarita Brancha; Bianchina figlia di Catherina Marencha; Zanina Suliana; Marieta Colomba; Lucia Peirana; Marieta Barbera; Giacomo Aurame; Maria Scaiola ed un'ultima donna di cui non si conosce il nome.
Vengono riportate le testimonianze dei paesani contro le presunte streghe o masche, alcune accusate di aver mascato dei bambini, altre di aver avuto convegno con il Diavolo e di averne ottenuto favori e abbondanza; forse la testimonianza che più mi ha colpito è quella di Margherita Colombo, cugina di Bianchina, che riferisce di averla vista parlare da sola nell'orto dicendo "Guardate quanti frutti ha fatto il mio arbore c'ho qui nell'horto". Bastava veramente poco per generare il sospetto. Comunque a noi lettori moderni appare chiaro come dietro ad alcune accuse si celino semplici liti fra vicini e conoscenti, ma anche un senso di incertezza e paura dato dalla mancanza di sicurezza dei tempi.
Fra lungaggini burocratiche e conflitti fra potere temporale ed ecclesiastico, il processo si trascina fino ai primi mesi del 1632, quando a quanto pare, tutti i detenuti sono morti in prigione.
Nel corso del libro si trovano informazioni anche sui processi della vicina Lodisio del 1632 e vengono citati anche quelli di Triora del 1587.
Le note al testo sono interessanti e benfatte, anche perché riportano fonti bibliografiche altrimenti difficili da individuare.
Si tratta di un volume piuttosto raro, ma che si può trovare in alcune biblioteche della zona, e che sicuramente potrà destare l'interesse dei ricercatori sulla caccia alle streghe in Liguria.

Utilità
Adolfo Francia ha scritto anche altre ricerche sull'argomento:
  • Brevi note sui meccanismi di esteriorizzazione in criminologia. Analisi della deposizione di due presunte streghe del 1631 in Rassegna di criminologia, XV, 1984, 
  • Caterina e le altrei processi per stregoneria nel savonese nel XVI e XVII secolo, Editrice Liguria, 1984 critto con Alfredo Verde e M Zanella,
  • Una strega del XVI secolo: Gentile Pessana in Rassegna di criminologia, 1983 scritto con Federica Lequio, Mario Scarrone
Sui processi di Spigno ha scritto anche Leonello Olivieri: Un processo per stregoneria a Spigno nel 1631: le streghe di Spigno in Bollettino Storico Bibliografico Subalpino, XCIII, 1995 che è stato reso pubblico ad opera dell'Autore e può essere letto sul suo blog: Le Streghe di Spigno.
Ha anche scritto una breve ricerca sui processi alle streghe in Val Bormida nel 600 reperibile sul suo blog Pagine di storia della Val Bormida.
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:
  • Bagiue di Sandro Oddo
  • Il Tribunale inquisitorio di Genova e l’Inquisizione romana, in Civiltà Cattolica, quad. 2468 del 18 aprile 1953 di G. Bertora
  • In viaggio con la strega di Silvia Bertorello e Enzo Macca
  • L'inquisizione a Genova e in Liguria di Carlo Brizzolari 
  • La Causa delle Streghe di Triora. I documenti dei processi 1587 – 1618 di Alfonso Assini, Paolo Fontana, Gian Maria Panizza, Paolo Portone
  • La pace impossibile. Indagini ed ipotesi per una ricerca sulle accuse di stregoneria a Triora (1587-1590) in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, XXVI, 1990  di Claudio Coppo e Gian Maria Panizza
  • La stregoneria in Liguria. Prospettive di ricerca, in Caccia alle streghe in Italia tra XIV e XVII secolo: atti del IV Convegno Nazionale di Studi Storico-Antropologici di Lucia Gianna
  • Le streghe di Triora in Liguria, Michele Rosi
  • Le streghe e l'Inquisizione di padre Francesco Ferraironi 
  • Le tre bocche di Cerbero di Stefano Moriggi
  • Processi per stregoneria nel savonese (1551-1664) tesi di laurea di Federica Lequio
  • Strega di Remo Guerrini 
  • Streghe e loro trasformazioni nella tradizione orale stellese e quilianese di Furio Ciciliot
  • Stregoneria magia credenze e superstizioni a Genova e in Liguria di Patrizia Castelli
  • Terra di streghe. Albisola e dintorni tra realtà e fantasia di AA. VV.
  • Triora 1587-1590: bilancio di una ricerca e prospettive per ulteriori indagini in Oltre Triora. Nuove ipotesi di indagine sulla stregoneria e la caccia alle streghe, Atti del convegno, Triora – Toirano 29-30 ottobre 1994 di Gian Maria Panizza
  • Un processo per stregoneria nel Savonese. Benedetta Carzolia di Perti tesi di laurea di Carolina di Francisca
  • Un processo per stregoneria nel secolo XVIII. Riflessioni criminologiche tesi di laurea Maria Grazia Marchiano

domenica 21 aprile 2019

Orchidee spontanee della provincia di Savona

Orchidee spontanee della provincia di Savona a cura di Pietro Baccino, Provincia di Savona, 2003
Numero pagine: 143
Lingua originale: italiano e inglese 
Fotografie delle piante: sì 
Illustrazioni botaniche: sì, dei diversi tipi delle parti della pianta nella parte introduttiva 
Illustrazioni di altro tipo: sì, fotografie di paesaggi nella parte introduttiva 
Schede singole piante: sì 
Ricette e preparazioni: no 
Piante commestibili: no 
Piante officinali: no 
Piante aromatiche: no 
Piante protette: sì 
Etnobotanica e storia: qualche notizia 

Ho trovato questo bel libro (come al solito) al mercatino dell'usato; amando le passeggiate in campagna, mi capita spesso di imbattermi in varie Orchidee spontanee, che però non so riconoscere se non superficialmente, così mi sono messa a studiare questo libro, che si apre con un breve scritto dell'Assessore ai Parchi e alle Aree Protette della Provincia di Savona. Segue l'introduzione di Pietro Baccino sulle "nostre" orchidee, quelle europee, illustrandone nello specifico gli organi vegetativi sotterranei, il ciclo vegetativo e la struttura della pianta, del fiore e delle sue parti, l'impollinazione, e alcune possibili anomalie (decolorazione per esempio). Nel capitolo “Ambienti e vegetazione" vengono illustrati i diversi tipi di ambiente della provincia di Savona, e per ognuno vengono indicate le specie di orchidea che li abitano. Si parla poi delle normative per la tutela delle orchidee spontanee, e vengono riportati alcuni nomi vernacolari di queste piante. Seguono una chiave analitica per il riconoscimento ed un glossario. Inizia qui il cuore del libro, costituito da 49 schede con fotografie (belle e chiare) che per ogni specie di orchidea riportano: nome botanico, nome comune, descrizione della pianta, fioritura, habitat, distribuzione (con anche un'illustrazione delle principali aree di diffusione nella provincia di Savona). Il libro si chiude con un'appendice su due nuove specie ritrovate nell'anno 2003 e con la bibliografia.
Alcune parti del testo sono trascritte anche in inglese.
Come si può vedere dalla descrizione dei contenuti si tratta di una guida utile e chiara, che può essere agevolmente portata con sé durante le passeggiate per riconoscere sul posto le molte orchidee della regione, a volte molto simili fra loro e quindi difficili da distinguere. Se vi capita fra le mani quindi, non fatevelo scappare! Può anche essere una buona idea per un regalo ad appassionati delle orchidee, o semplicemente di passeggiate nella natura.

Utilità
Simile a questo volume, è uscito nel 2015 Orchidee spontanee della Liguria di Mario Calbi e Stefano Marsili.

lunedì 11 giugno 2018

L'Inquisizione a Genova e in Liguria

L'Inquisizione a Genova e in Liguria di Carlo Brizzolari, E. R. G. A, 1974.
Numero pagine: 98
Lingua originale: italiano
Genere: saggio

Questo volume non è facilissimo da trovare, un po' chiaramente perché è decisamente specializzato, un po' anche per la data dell'edizione. Lungi dall'esaurire l'argomento trattato, offre però un'interessante panoramica di quella che fu l'Inquisizione in Liguria in maniera chiara e concisa.
Si apre con una breve prefazione al quale segue una trattazione generale sull'Inquisizione a Genova, fin dove ciò può essere ricostruito sulla scorta dei documenti pervenutici dai vari archivi. Seguono informazioni sull'atteggiamento tenuto contro i movimenti ereticali (valdesi-albigesi, catari); i rapporti fra il governo locale e il tribunale del S. Ufficio e ne viene descritta la sede, nel luogo dell'odierno teatro Carlo Felice; l'atteggiamento verso le chiese riformate; alcuni dati sull'entità della caccia alle streghe prendendo in considerazione nello specifico alcuni processi, fra cui il noto contro alcune donne di Triora; i conflitti giurisdizionali fra il potere repubblicano e quello ecclesiastico e una panoramica sugli ultimi processi tenuti nei territori genovesi.
Il libro è corredato da alcune illustrazioni e riproduzioni di documenti citati. Nelle appendici sono riportati un elenco degli Inquisitori di Genova, dei vicari del S. Ufficio e la trascrizione di un procedimento che portò all'espulsione dai territori della Repubblica un'Inquisitore. Chiude il volume la bibliografia (chiaramente non aggiornata ai giorni nostri) con le fonti manoscritte e a stampa, e l'indice delle illustrazioni.
Come si potrà intuire dal numero di pagine, i singoli argomenti vengono trattati in maniera sommaria ma chiara, e la bibliografia offre la possibilità di approfondire.
Si tratta di uno dei primi saggi volti ad indagare l'argomento della caccia alle streghe in Liguria, nonché uno dei pochi a fornire una panoramica generale, per questi motivi lo consiglio agli interessati.

Utilità
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:
  • Bagiue di Sandro Oddo
  • Brevi note sui meccanismi di esteriorizzazione in criminologia. Analisi della deposizione di due presunte streghe del 1631 in Rassegna di criminologia, XV, 1984, Storia minima. Streghe, inquisitori, peste e guerra in un episodio di violenza collettiva del XVII secolo di Adolfo Francia
  • Caterina e le altrei processi per stregoneria nel savonese nel XVI e XVII secolo di Adolfo Francia, Alfredo Verde e M Zanella
  • Il Tribunale inquisitorio di Genova e l’Inquisizione romana, in Civiltà Cattolica, quad. 2468 del 18 aprile 1953 di G. Bertora
  • In viaggio con la strega di Silvia Bertorello e Enzo Macca
  • La Causa delle Streghe di Triora. I documenti dei processi 1587 – 1618 di Alfonso Assini, Paolo Fontana, Gian Maria Panizza, Paolo Portone
  • La pace impossibile. Indagini ed ipotesi per una ricerca sulle accuse di stregoneria a Triora (1587-1590) in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, XXVI, 1990  di Claudio Coppo e Gian Maria Panizza
  • La stregoneria in Liguria. Prospettive di ricerca, in Caccia alle streghe in Italia tra XIV e XVII secolo: atti del IV Convegno Nazionale di Studi Storico-Antropologici di Lucia Gianna
  • Le streghe di Triora in Liguria, Michele Rosi
  • Le streghe e l'Inquisizione di padre Francesco Ferraironi 
  • Le tre bocche di Cerbero di Stefano Moriggi
  • Processi per stregoneria nel savonese (1551-1664) tesi di laurea di Federica Lequio
  • Strega di Remo Guerrini 
  • Streghe e loro trasformazioni nella tradizione orale stellese e quilianese di Furio Ciciliot
  • Stregoneria magia credenze e superstizioni a Genova e in Liguria di Patrizia Castelli
  • Terra di streghe. Albisola e dintorni tra realtà e fantasia di AA. VV.
  • Triora 1587-1590: bilancio di una ricerca e prospettive per ulteriori indagini in Oltre Triora. Nuove ipotesi di indagine sulla stregoneria e la caccia alle streghe, Atti del convegno, Triora – Toirano 29-30 ottobre 1994 di Gian Maria Panizza
  • Un processo per stregoneria nel Savonese. Benedetta Carzolia di Perti tesi di laurea di Carolina di Francisca
  • Un processo per stregoneria nel secolo XVIII. Riflessioni criminologiche tesi di laurea Maria Grazia Marchiano
  • Una strega del XVI secolo: Gentile Pessana in Rassegna di criminologia, 1983 di Adolfo Francia, Federica Lequio, Mario Scarrone

domenica 28 febbraio 2016

L'Ulivo in Liguria



Storia dell'Ulivo in Liguria
L'ulivo si diffuse in Liguria probabilmente dalla colonia fenicia di Massaglia, oggi Marsiglia nel sud-est della Francia, fondata nel 600 a. C. da coloni greci, ma già prima porto frequentato dai Fenici che potrebbero aver introdotto l'Ulivo su queste spiagge. Inoltre, già prima dell'espansione dei Romani, gli Etruschi conoscevano l'olivicoltura e potrebbero aver influenzato il suo sviluppo anche in questa regione. Con la conquista, per niente pacifica delle genti Liguri ad opera dei Romani, si assiste ad uno sviluppo consistente dell'olivicoltura, i cui prodotti venivano commerciati e redistribuiti in tutti gli angoli dell'Impero.
A Varignano nel parco naturale di Portovenere in località Le Grazie, sono stati trovati i resti di una villa romana (abitata fra il II sec. a. C. ed il V-VI d. C.) composta dall'abitazione del padrone e da vari altri ambienti per i lavori agricoli assegnati tradizionalmente al fattore, il quale doveva occuparsi  del funzionamento e dell'efficenza del fondo agricolo; le due unità sono separate da un cortile dove si trovava una macina. La struttura si colloca sul fondo di una piccola valle ancora oggi ricca d'Ulivi, ed aveva anche una banchina che dava accesso al mare. In questo luogo è venuto alla luce il più antico frantoio della Liguria (II-I sec. a. C:), qui le olive raccolte sul fundus la cui estensione è stata ipotizzata di almeno 30 h, venivano lavorate con la mola olearia (macina che separava la polpa dai noccioli) e spremute dai due torchi presenti in loco, il ricavato veniva lasciato a decantare in vasche impermeabili ed in seguito messo nei dolia (grandi contenitori di terra cotta) e conservato nella cella olearia (magazzino dell'olio).
Strabone, a cavallo fra il I sec. a. C. e il I sec. d. C. parla della Liguria come uno dei centri oleari d'Italia; questa situazione permase fino alla tarda antichità e alla caduta dell'Impero. Con il ritorno ad un agricoltura di sussistenza tipica dell'alto Medioevo, ci fu un calo drastico della domanda come dell'offerta d'olio, sicché molti uliveti vennero abbandonati, ma è proprio in questo periodo, e precisamente nel VII, che i Benedettini introdussero la Taggiasca nell'imperiese. Si assiste ad una ripresa nel XII-XIV sec.anche ad opera delle comunità monastiche che riorganizzarono le tenute agricole e contribuirono a mantenere e diffondere pratiche di coltivazione e conservazione; tuttavia in questo periodo la maggior parte dei terreni agricoli sono riservati alla coltivazione di cereali, vite e frutta (in particolare fichi). Seguì la Piccola Era Glaciale che interessò tutta l'Europa e portò ad una diminuzione generale delle temperature, ed essendo l'Ulivo particolarmente sensibile al freddo, si ebbe una contrazione dell'areale di diffusione, ma questo portò ad uno sviluppo dell'olivicoltura in Liguria, dove il clima era meno gelido che altrove, per soddisfare il vuoto di produzione creatosi.
Con il consolidarsi della Repubblica Marinara di Genova l'olio ligure conobbe una nuova stagione di celebrità, essendo ampiamente prodotto ed esportato anche in altri paesi europei. Tuttavia in Liguria, l'olivicoltura rimase secondaria alla coltivazione della vite e del castagno. Il XVII secolo è il periodo di massima espansione della coltivazione dell'Ulivo nella regione: in questo periodo l'olio ligure veniva esportato nella pianura padana ma anche nel Nord Europa e i documenti del tempo, citano alcune delle cultivar ancora oggi maggioritarie nel territorio. Il culmine si ha nell'800, per subire poi un certo progressivo abbandono nel secolo successivo, anche se si aprono nuove frontiere di commercio a causa degli emigranti italiani in America.
E' interessante sapere che fino alle soglie del '900 la luce della Lanterna di Genova, fu alimentata con olio d'oliva.
Oggi nonostante l'abbandono avvenuto nel dopo guerra, si possono notare segnali di rinnovato interesse per questa preziosa coltura della nostra terra.

L'abitudine di stendere delle reti sotto agli alberi per raccogliere i frutti è moderna, un tempo le olive cadute venivano raccolte a mano, spesso dalle donne, anche provenienti dal Piemonte o da zone della Liguria in cui non c'erano lavori agricoli invernali, come ad esempio a Sassello, le cui lavoranti erano dette Sasselline. L'olio di minore qualità veniva inviato a Savona o a Marsiglia perché se ne producesse sapone, ed anzi secondo un'etimologia popolare il nome della città di ponente sarebbe dovuta proprio all'invenzione del sapone.
In Liguria, tranne che nelle poche zone pianeggianti, gli Ulivi sono tradizionalmente coltivati sulle fasce a secco, dunque oltre a fornire un prodotto notevole, la salvaguardia degli uliveti limita l'erosione ed i dissesti idrici, mantiene vive zone a vocazione agricola altrimenti morte, preserva la coltivabilità dei pendii (infatti i muretti a secco richiedono manutenzione nel corso degli anni, se non curati alla lunga franano). E' dunque un tratto caratteristico della regione; mentre in altri luoghi negli oliveti si coltivavano anche vigne e orticole, in Liguria quest'usanza era limitata, dunque si riscontra una maggiore densità di alberi. L'olio della Riviera Ligure ha ricevuto la Denominazione di Origine Protetta dal 1997. Oggi la maggior parte degli uliveti si trovano nella provincia di Imperia, con prevalenza della cultivar Taggiasca, ma ce ne sono in tutta la regione ed occupano il 40% della superficie coltivabile.
Spesso si trovano alberi con un altezza notevole e piuttosto vecchi. In Italia la tutela degli Ulivi non aventi carattere di monumentalità è regolata dalla legge 14 febbraio 1951, n. 144, modificazione del decreto legislativo luogotenenziale 27 luglio 1945, n. 475, concernente il divieto di abbattimento di alberi di Ulivo. In Liguria è anche in vigore la legge regionale 15 dicembre 1993, n. 60.
Le principali cultivar d'Ulivo in Liguria
Per scrivere questa parte mi sono avvalsa oltre che dei libri, delle informazioni trasmessemi da alcuni signori al Frantoio C.A.T.I Soc. Coop. di Quiliano (SV) mentre aspettavamo che le nostre olive fossero frante, e da uno dei fratelli Gallo del Vivaio di Stella S. Giovanni (SV). Chiaramente, quando si parla di varietà, ognuno ha la sua opinione e la sua esperienza, io ho cercato di integrare tutte le fonti in maniera da avere un quadro generale il più chiaro possibile, ma credo che più o meno ogni proprietario di oliveti della Liguria abbia una sua versione, sicché prendete quanto segue per una bozza piuttosto generica.
 
Taggiasca: tipica dell'imperiese ma diffusa in tutta la regione. E' caratterizzata da chioma ampia con rami allungati e penduli, frutti cilindrici ovali con maturazione molto lenta. Sia da olio che da tavola. Portata a Taggia dai Benedettini, dal VII sec. in avanti, quando venne introdotta a Genova prese il nome locale di Lavagnina.

Merlina: tipica del territorio fra Imperia e Savona.

Colombaia: tipica di del territorio fra Savona e Genova. E' un albero di grandezza media con una produzione non sempre abbondante.

Arnasca: tipica del comune di Arnasco (Savona). Ha chioma contenuta con rami semi-penduli, frutti piccoli e sferici saldamente attaccati al ramo. Da olio.

Negrera: se ne trovano degli esemplari solo nel genovesato, in particolare a Missano. E' indicato per le zone collinari in quanto resiste ai venti freddi di tramontana, inoltre ha una buona resa che si mantiene costante negli anni. Il frutto è grosso e ovale, e matura precocemente e simultaneamente. Da olio.

Pignola o pinola: tipica di Savona e Genova. E' un ulivo di dimensioni medie. Il frutto è piuttosto piccolo (che il nome sia dovuto a questo particolare?). Da olio.

Feglina: tipica della provincia di Savona. Ha chioma ampia e rami penduli similmente alla Taggiasca. I frutti sono piuttosto minuti e con un nocciolo di grandi dimensioni, quindi a seconda degli anni, la resa può essere piuttosto bassa. Da olio.

Finalina: tipica della provincia di Savona ma a volte è un sinonimo della Colombaia.

Murtina: tipica della provincia di Savona. Ha frutti piccoli e allungati; il nome viene dal Mirto, alle cui bacche sono equiparate le olive di questa cultivar.

Razzola: tipica di La Spezia ma identica alla varietà Frantoio della confinante Toscana. Ha chioma ampia, allargata, con abbondanti rami penduli. I frutti di grandezza media sono gibbosi da un lato, maturano tardi ed in maniera scalare. Da olio.

Ottobrina: tipica di Genova ma poco diffusa. Frutto allungato di media grandezza con maturazione precoce. Da olio.

Frantoio: originaria della Toscana, e per questo chiamata a volte Toscana, se ne trovano comunque molti alberi nel territorio ligure.

In generale nella provincia d'Imperia prevale la Taggiasca; a Savona si trova la stessa cultivar ma anche la Pignola, la Colombaia, la Mortina e varietà locali poco diffuse; Genova vede il predominio della Lavagnina o Taggiasca con un certo numero di cultivar locali; La Spezia ospita soprattutto Razzola ed alcuni altri Ulivi provenienti dalla Toscana.

Termini dialettali
Oliva è auriva, oriva, oìva, òia, uliveto è auriveu, olio è eio, oioö’iuoeurio  Ci sono anche termini specifici come bossa "talea d'Ulivo", ciocca "ramoscello d'Ulivo", ciucu "radice dell'ulivo", amurun "piccolo contenitore di terracotta per l'olio", camieta "lampada ad olio", dogliu "giara per l'olio", lamua, stagnàa "vaso per l'olio", tregliu "cisterna sotterranea per l'olio", rama d’ùia o ramauriva "ramo d'Ulivo" quello che tradizionalmente viene portato a benedire la Domenica delle Palme. Il frantoio è gumbo, defiziu, fetaia, franzou; giassu è la pietra su cui gira la mola del frantoio, pistagna è un vaso intrecciato in cui è posta la pasta d'olive denoccciolata a sgocciolare,  framegu è la sansa o comunque materiale di scarto dalla frangitura.

Olio e olive nella cucina ligure
L'olio si trova praticamente in tutti i piatti liguri, dalla focaccia al pesto: i frisceu oltre ad essere fritti nell'olio d'oliva possono essere arricchiti con qualche cucchiaiata di pasta d'olive spremute (si chiede ai frantoi); la farinata, sia bianca che gialla, può anch'essa essere aromatizzata con qualche cucchiaio di pasta d'olive;  il coniglio alla ligure prevede come ingrediente irrinunciabile le olive taggiasche, così come la buridda di stoccafisso, ecc.
Un olio particolare e poco conosciuto che si produceva un tempo in Liguria è il biancardo, l'olio ottenuto da spremitura a freddo di olive raccolte fra marzo e aprile, cioè molto mature; quest'olio ha colore giallo pallido, aroma tenue e sapore molto delicato, ma è anche impoverito rispetto agli extravergini autunno-invernali. Oggi è un'olio quasi scomparso, anche perché non tutte le annate presentano le condizioni climatiche adatte per produrlo.
Qui di seguito ho raccolto alcuni dei piatti più facili a base d'olive della tradizione ligure.

Capponadda: si ammolla una galletta del marinaio(1) in acqua con un cucchiaio di aceto. Si strizza e sbriciola e si dispone in un piatto, ricoprendola di olive verdi, capperi, fettine di musciame(2) e pezzetti di acciuga. Si condisce il tutto con olio, aceto e sale. Ricetta tipica di Genova.

Condijon: si strofina una galletta del marinaio con aglio, poi si ammorbidisce in acqua e aceto, si strizza e sbriciola in una terrina. Si aggiungono pomodori, cetrioli, peperoni ed insalata tagliati a tocchetti. Si condisce il tutto con abbondante olio, sale e aceto, sopra si spargono foglie di Basilico fresche, Origano, cipolline tagliate fini, fettine di musciame, pezzi di acciuga o capperi. Ricetta particolarmente diffusa a Genova e Imperia ma impiegata in tutta la Liguria.

Olive in tremello: si prendono delle olive nere in salamoia, le si sciacqua facendole asciugare bene, poi si pratica un incisione laterale su ogni frutto; dunque si mettono a macerare in olio aromatizzato con timo e pepe per una notte, a temperatura ambiente. Si può aggiustare di sale a piacere. Ricetta tipica di Portovenere.

Sardenaira o piscialandrea: è una sorta di pizza ligure o focaccia farcita tipica di Sanremo. Impastare qualche cucchiaio di farina con 30 g di lievito di birra sciolto in un bicchiere di latte tiepido, aggiungere un pizzico di sale e formare una palla che si lascerà lievitare per due ore. Trascorso questo tempo si aggiungano 450 g di farina, qualche cucchiaiata d'olio e acqua quanto basta per avere un impasto elastico ma non appiccicoso. Si lascia di nuovo lievitare finché non avrà raddoppiato il suo volume. Nel frattempo soffriggere in olio una piccola cipolla tritata, qualche foglia di basilico e pomodori pelati tagliuzzati; lasciar asciugare un po' e aggiungere 100 g di acciughe tritate e lasciarle sciogliere, quindi spegnere il fuoco ed assaggiare per, eventualmente, regolare di sale. Prendere la pasta lievitata e stenderla in una teglia oliata con un altezza di 1 cm circa, e cospargerla con il sugo, olive nere, origano, capperi e se piace due o tre spicchi d'aglio. Infornare per 45 minuti.
Note
(1) Tipiche gallette genovesi, così chiamate perché venivano portate sulle barche durante le uscite di più giorni e si mantenevano fragranti a lungo.
(2) Filetto di delfino salato e essiccato al sole e al vento di mare, oggi non si usa più ma può essere sostituito da altri pesci, tipo il tonno.

Utilità
La strada dell'olio in Liguria.
Olio D.O.P Riviera Ligure.
L'oliveto sperimentale di Imperia.
Museo La civiltà dell'olio - Frantoio Sommariva di Albenga.
Museo dell'olio e della civiltà contadina della Cooperativa olivicola di Arnasco.
Museo dell'Olivo di Oneglia.
Museo Etnografico della Val Varatella di Toirano (una delle sale è dedicata all'olio).
Altri musei etnografici che comprendono esposizioni sull'olivo e l'olio si trovano in molte località della Liguria.

Fonti
De villa perfecta - Un torchio oleario romano, M. A. De Paolis, L. Gervasini, T. Lungo, A. Minasi, Luna Editore, 1998
L'olio - Golosando tra Liguria Piemonte e Lombardia, D. Bini, Sagep, 2003
L'olivo in provincia di Genova, G. Fontanazza, Camera di Commercio di Genova, 1988
La cucina rustica regionale - vol. 1 Italia settentrionale, L. Carnacina e L. Veronelli, Rizzoli, 1979
Le autentiche ricette della cucina ligure, M. Bonino, Erga, 1989
Tecniche edili tradizionali, L. Marino e C. Pietramellara, Alinea Editrice, 1990
Valli Nervia e Roja, S. Maccioni e G. Marchini, Sagep, 1998
Vocabolario ligure storico bibliografico, S. Aprosio, Marco Sabatelli Editore, 2003
Coltura & Cultura - L'olivo in Liguria
L'oliveto sperimentale di Imperia
La storia dell'olivo in Liguria
Olea Database
Parco Naturale Portovenere - Villa Romana

Le foto sono state scattate a Noli (SV) nel novembre 2012 e a Savona nel novembre 2015. L'illustrazione di Milo Manara è stata realizzata per il Bistrot dell'Ulivo 2014 a Badalucco (IM) di Olio Roi.

Vietata la riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autrice e senza citarne la fonte.

Vedi anche:
Ulivo
Storia dell'Ulivo
Illustrazioni botaniche d'Ulivo
Mitologia dell'Ulivo: Grecia I
Mitologia dell'Ulivo: Grecia II
Mitologia dell'Ulivo: Vicino Oriente  

venerdì 26 febbraio 2016

Strega

Strega di Remo Guerrini, Interno Giallo Editore, 1991.
Numero pagine: 239
Lingua orginale: italiano
Prima edizione: 1991
Genere: romanzo storico
Ambientazione: Triora (prov. di Imperia)
Epoca: XVI sec.

Questa volta vi faccio un favore, e vi parlo di un libro che potete effettivamente trovare senza smuovere biblioteche dall'altra parte del paese o mobilitare tutti i vostri amici frequentatori di mercatini di libri usati.
Infatti, benché l'edizione che ho io sia del 1991, il libro è stato ristampato nel 2013 da TimeCrime ed è dunque ordinabile facilmente. Notare che che l'ha rieditato ha pensato bene di cambiare la copertina che, come potete vedere, non è proprio un fiore (e comunque, giusto per essere un po' ipercritici, anche quella nuova non è che sia particolarmente adatta o originale).
Tanto per cambiare, l'ho trovato per caso fra altri libri usati. Il bello è stato che la sovra-copertina non c'era, quindi era un banale libro grigio con autore e titolo scritti in piccolo su dorso, poteva passare facilmente inosservato, ma io, che quando voglio so essere metodica, l'ho sfogliato, e mi è bastato leggere qualche nome e toponimo per mettermelo sotto braccio e portarmelo a casa (non temete, nel mentre l'ho anche pagato!). Infatti Scribani, Triora e Isotta Stella erano nomi che conoscevo. Il romanzo infatti, rievoca gli anni del processo alle streghe del paesino ligure attraverso le voci di Battistina, presunta stega di appena 13 anni, e Niccolò, scrivano del commissario della Repubblica di Genova inviato a dirimere la questione giudiziaria. All'inizio le due linee narrative sono sfasate cronologicamente, la parte su Battistina infatti racconta la vita della ragazzina e gli avvenimenti del primo periodo del processo; quella di Niccolò parte invece dal viaggio che porterà lui e Scribani nel piccolo borgo, per presiedere alle accuse e condanne successive. Si riuniscono dall'incontro dei due protagonisti, e sebbene all'inizio questa tecnica narrativa confonda un po' le idee, si rivela vincente per la possibilità di approfondire entrambi i punti di vista.
Particolarmente verosimile e definita è la personalità di Battistina, con la sua rozzezza, ingenuità e selvatichezza di ragazza del popolo, ed ho trovato interessante anche il racconto di come, assistita dall'anziana nobildonna Isotta Stella, la giovane "strega", dopo essersi cosparsa di un particolare unguento, abbia la visione del sabba.
Un altro personaggio notevole è Juan Ferdinando Centurione, esperto di stregoneria formatosi sui libri e collaboratore dello Scribani, bibliofilo e disilluso, deforme ma profondamente umano, acquista una sfumatura inaspettata nel finale. E la conclusione stessa del libro è stata per me totalmente inaspettata.
E' da rilevare anche l'attenzione dell'autore nel descrivere i luoghi e le credenze, nonché la capacità di rispettare i fatti realmente avvenuti, costruendoci intorno una storia che comunque fila.
Lo consiglio sia agli appassionati di storie di streghe, sia a coloro che sono interessati ai fatti di Triora, sia a chi voglia godersi un buon romanzo storico.

Utilità
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche altri saggi e romanzi sulle streghe di Liguria:
  • Bagiue di Sandro Oddo
  • Brevi note sui meccanismi di esteriorizzazione in criminologia. Analisi della deposizione di due presunte streghe del 1631 in Rassegna di criminologia, XV, 1984, Storia minima. Streghe, inquisitori, peste e guerra in un episodio di violenza collettiva del XVII secolo di Adolfo Francia
  • Caterina e le altrei processi per stregoneria nel savonese nel XVI e XVII secolo di Adolfo Francia, Alfredo Verde e M Zanella
  • Il Tribunale inquisitorio di Genova e l’Inquisizione romana, in Civiltà Cattolica, quad. 2468 del 18 aprile 1953 di G. Bertora
  • In viaggio con la strega di Silvia Bertorello e Enzo Macca
  • L'inquisizione a Genova e in Liguria di Carlo Brizzolari 
  • La Causa delle Streghe di Triora. I documenti dei processi 1587 – 1618 di Alfonso Assini, Paolo Fontana, Gian Maria Panizza, Paolo Portone
  • La pace impossibile. Indagini ed ipotesi per una ricerca sulle accuse di stregoneria a Triora (1587-1590) in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, XXVI, 1990  di Claudio Coppo e Gian Maria Panizza
  • La stregoneria in Liguria. Prospettive di ricerca, in Caccia alle streghe in Italia tra XIV e XVII secolo: atti del IV Convegno Nazionale di Studi Storico-Antropologici di Lucia Gianna
  • Le streghe di Triora in Liguria, Michele Rosi
  • Le streghe e l'Inquisizione di padre Francesco Ferraironi 
  • Le tre bocche di Cerbero di Stefano Moriggi
  • Processi per stregoneria nel savonese (1551-1664) tesi di laurea di Federica Lequio
  • Streghe e loro trasformazioni nella tradizione orale stellese e quilianese di Furio Ciciliot
  • Stregoneria magia credenze e superstizioni a Genova e in Liguria di Patrizia Castelli
  • Terra di streghe. Albisola e dintorni tra realtà e fantasia di AA. VV.
  • Triora 1587-1590: bilancio di una ricerca e prospettive per ulteriori indagini in Oltre Triora. Nuove ipotesi di indagine sulla stregoneria e la caccia alle streghe, Atti del convegno, Triora – Toirano 29-30 ottobre 1994 di Gian Maria Panizza
  • Un processo per stregoneria nel Savonese. Benedetta Carzolia di Perti tesi di laurea di Carolina di Francisca
  • Un processo per stregoneria nel secolo XVIII. Riflessioni criminologiche tesi di laurea Maria Grazia Marchiano
  • Una strega del XVI secolo: Gentile Pessana in Rassegna di criminologia, 1983 di Adolfo Francia, Federica Lequio, Mario Scarrone

Bagiue

Bagiue - Le streghe di Triora: Fantasia e realtà di Sandro Oddo, Pro Triora Editore, 1997.
Numero pagine: 126
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 1994
Genere: raccolta di racconti e materiale vario

Manco a dirlo, anche questo è un libro difficilmente trovabile, e come al solito, io ho avuto una fortuna sfacciata rovistando in uno scaffale di un negozio di libri usati. E visto che erano anni che conoscevo il titolo, sono quasi sobbalzata quando l'ho letto in mezzo a decine di altri privi d'interesse. D'altra parte, come ligure appassionata dell'argomento, non potevo farlo mancare fra le mie fonti.
E' un libretto piccino, che non ha pretese di fornire un'analisi storica completa, però può tornare utile per farsi un'idea ben documentata riguardo al famoso processo alle streghe avvenuto nella cittadina sui monti imperiesi.
Una breve introduzione, a mio parere piuttosto utile, fornisce una rassegna degli studi sull'argomento, partendo dal primo, del 1898 fino a quelli di fine novecento. I primi due capitoli sono una raccolta di racconti e credenze sulle streghe, narrati da due signore di Triora; segue un sunto degli avvenimenti degli anni 1587-1590, che videro l'avvicendarsi di Inquisitori, giudici e commissari della Repubblica di Genova intenti a cercare, torturare e giudicare varie donne, alcune delle quali, ritenute colpevoli, vennero imprigionate a Genova, ma nulla di certo si sa sul loro destino.
Seguono alcuni fatti legati ad uno spettacolo sulle streghe, un convegno sulla stregoneria tenutosi a Triora nel 1988 e su alcune delle conseguenze dell'attenzione mediatica a riguardo.
L'ultima parte è composta dalla trascrizione di alcune lettere e documenti del processo, ed il libro è chiuso dalla bibliografia, piuttosto utile se si vuole approfondire l'argomento.
Sicché, se siete interessati in maniera superficiale e volete avere giusto un resoconto dell'accaduto e del contesto, questo è il libro adatto, e magari potrete riuscire a trovare l'edizione del 2003 (che a quanto ne so è la più recente ed ha una copertina diversa). Se invece siete pignoli (come me :D) e volete risalire all'origine di quanto raccolto qui, passate direttamente ai libri indicati nella bibliografia, se riuscite a procurarveli. Io, sempre per caso, ho trovato Le streghe e l'Inquisizione di padre Francesco Ferraironi, ma è un libro ancora più raro di quello di Sandro Oddo, ed entrambi i volumi sono stati acquistati solo da alcune piccole biblioteche del ponente ligure (comunque il prestito interbibliotecario funziona).
C'è da dire, che si ha l'impressione che il libro sia stato scritto anche per incrementare il fiorente traffico di turisti interessati alle streghe nel paesino ligure, che fra l'altro ospita il Museo regionale etnografico della stregoneria; tuttavia, anche se fosse, il luogo merita sicuramente una visita, e, streghe o no, ha tutto il fascino dei piccoli borghi raccolti fra i boschi, nelle le strette valli della Liguria di ponente, che hanno conservato fin sulle soglie del terzo millennio racconti e credenze antiche.

Utilità
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche altri saggi e romanzi sulle streghe di Liguria:
  • Brevi note sui meccanismi di esteriorizzazione in criminologia. Analisi della deposizione di due presunte streghe del 1631 in Rassegna di criminologia, XV, 1984, Storia minima. Streghe, inquisitori, peste e guerra in un episodio di violenza collettiva del XVII secolo di Adolfo Francia
  • Caterina e le altrei processi per stregoneria nel savonese nel XVI e XVII secolo di Adolfo Francia, Alfredo Verde e M Zanella
  • Il Tribunale inquisitorio di Genova e l’Inquisizione romana, in Civiltà Cattolica, quad. 2468 del 18 aprile 1953 di G. Bertora
  • In viaggio con la strega di Silvia Bertorello e Enzo Macca
  • L'inquisizione a Genova e in Liguria di Carlo Brizzolari 
  • La Causa delle Streghe di Triora. I documenti dei processi 1587 – 1618 di Alfonso Assini, Paolo Fontana, Gian Maria Panizza, Paolo Portone
  • La pace impossibile. Indagini ed ipotesi per una ricerca sulle accuse di stregoneria a Triora (1587-1590) in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, XXVI, 1990  di Claudio Coppo e Gian Maria Panizza
  • La stregoneria in Liguria. Prospettive di ricerca, in Caccia alle streghe in Italia tra XIV e XVII secolo: atti del IV Convegno Nazionale di Studi Storico-Antropologici di Lucia Gianna
  • Le streghe di Triora in Liguria, Michele Rosi
  • Le streghe e l'Inquisizione di padre Francesco Ferraironi 
  • Le tre bocche di Cerbero di Stefano Moriggi
  • Processi per stregoneria nel savonese (1551-1664) tesi di laurea di Federica Lequio
  • Strega di Remo Guerrini 
  • Streghe e loro trasformazioni nella tradizione orale stellese e quilianese di Furio Ciciliot
  • Stregoneria magia credenze e superstizioni a Genova e in Liguria di Patrizia Castelli
  • Terra di streghe. Albisola e dintorni tra realtà e fantasia di AA. VV.
  • Triora 1587-1590: bilancio di una ricerca e prospettive per ulteriori indagini in Oltre Triora. Nuove ipotesi di indagine sulla stregoneria e la caccia alle streghe, Atti del convegno, Triora – Toirano 29-30 ottobre 1994 di Gian Maria Panizza
  • Un processo per stregoneria nel Savonese. Benedetta Carzolia di Perti tesi di laurea di Carolina di Francisca
  • Un processo per stregoneria nel secolo XVIII. Riflessioni criminologiche tesi di laurea Maria Grazia Marchiano
  • Una strega del XVI secolo: Gentile Pessana in Rassegna di criminologia, 1983 di Adolfo Francia, Federica Lequio, Mario Scarrone