venerdì 30 agosto 2019

Piante medicinali

Piante medicinali, AA. VV., Mondadori, 1989
Numero pagine:
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 1989
Fotografie delle piante: sì solo di alcune piante
Illustrazioni botaniche: sì solo di alcune piante
Illustrazioni di altro tipo: no
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: no
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì
Piante aromatiche: no
Piante protette: sì, l'Uva Ursina
Etnobotanica e storia: no

Ecco un altro vecchio libro sulle piante medicinali, di quelli sicuramente datati ma che ti riportano con scioltezza gli usi medicinali dell'Aconito e informazioni su piante poco note e poco trattate nella maggior parte dei manuali oggi in commercio. Capiamoci: non è che inneggi all'uso indiscriminato delll'Aconito - e a ben vedere io non lo userei in qualsiasi caso -; immagino che se queste piante sono state eliminate dai libri di erboristeria (oltre che per il semplice fatto che per i piccoli disturbi esistono erbe officinali più sicure e che per quelli gravi bisogna rivolgersi al medico), sia anche perché c'è stata gente mal'accorta che si è fatta, che so, una tisana di Stramonio dopo averne lette le proprietà, e non è riuscita a raccontarne gli effetti. Sicché conservo questi vecchi libri come cimeli di un'altra stagione (anche editoriale), sfogliandoli ogni tanto per rinfrescarmi la memoria.
Questo in particolare è costituito da un'introduzione breve che soppesa pro e contro della fitoterapia, e spiega in poche parole come preparare decotti e infusi.
Seguono le schede di un centinaio di piante con nome comune e binomio botanico, famiglia, descrizione, parti utilizzate, composti chimici, proprietà, modalità d'uso (ovvero quale preparazione è più adatta), note che riportano l'uso tradizionale, dell'olio essenziale se presente, altri usi. Per ogni pianta si trovano dei simboli in caso siano piante alimentari, velenose o dubbie, usate nell'industria, per la produzione di essenze o conserve, e se sono erette, striscianti o arbusti. Ogni scheda è corredata da una foto o un'illustrazione botanica in cui la pianta è ben riconoscibile.
Difficilmente lo troverete in giro, vista la data di pubblicazione, ma se vi capita prendetelo, troverete piante inconsuete e notizie interessanti.

Fiori

Fiori di Pierre-Joseph Redouté, L'ippocampo, 2008
Numero pagine: 96
Lingua originale: francese
Titolo originale:
Prima edizione: 2001
Prima edizione italiana: 2008

Ho comprato questo libro anni fa, perché era troppo bello e perché non ho resistito. Si tratta di un libro di grande formato contenente le riproduzioni delle tavole botaniche tratte dalle varie opere del grande illustratore belga Pirre-Joseph Redouté (1759-1840) soprannominato "il Raffaello dei fiori" che lavorò sia per la monarchia Francese che per quella Belga ed uscì indenne dalla Rivoluzione Francese così come dal regno e la caduta di Napoleone.
Il libro si apre con una prefazione di Monique Ducreux del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi che racconta la vita dell'Artista.
Seguono le tavole botaniche a colori di vari fiori (fra cui molte rose), riprodotti nei minimi particolari, a volte con l'aggiunta di piccoli insetti e gocce d'acqua.
Si tratta di un libro prezioso per qualsiasi appassionato di botanica, da sfogliare quando si ha voglia di bellezza, o da tenere esposto su qualche libreria o leggio per poterne godere sempre.
Si tratta di un'edizione un po' datata e non facilissima da trovare, ma se vi capita non fatevi scappare questo piccolo gioiello!
Utilità
Gli unici altri libri italiani che riportano immagini di Redouté sono:
  • Le rose dell'Imperatrice, Mondadori, 1982
  • Rose (libro + cd), Congedo, 2011
  • Le rose. Tavole complete, Taschen, 2007
On-line è possibile reperire moltissime delle illustrazioni di questo autore. Il sito rawpixel le ha suddivise a seconda dell'opera da cui sono state tratte:
I libri di Redouté riprodotti on-line sono invece:
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:

Erbe buone per la salute

Erbe buone per la salute, AA. VV., Giunti, 2012
Numero pagine: 431
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2000
Fotografie delle piante: sì
Illustrazioni botaniche: no
Illustrazioni di altro tipo: sì
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì
Piante aromatiche: sì
Piante protette: no
Etnobotanica e storia: cenni

Anche questo libro mi è stato gentilmente prestato da un'amica perché potessi studiarmelo e farne una recensione.
Si tratta di un libro di grande formato, del quale tra l'altro esistono varie edizioni, tutte simili; questa è un po' datata ma comunque interessante. E' diviso in tre parti principali.
La prima parte tratta le erbe medicinali: si apre con un'introduzione che tratta i principi attivi delle erbe, come effettuare raccolta e conservazione delle droghe, i tipi di preparati (suddivisi per uso esterno ed interno), come gestire le dosi, quando assumere i vari preparati (nei diversi momenti della giornata) ed avvertenze di cautela. Seguono le schede delle singole piante con nome comune, binomio botanico, famiglia, altre specie, descrizione, habitat, droga, proprietà, impiego (per cosa si usa), avvertenze, curiosità, ricette fitoterapiche, cosmetiche e/o culinarie (anche liquori), il tutto corredato da fotografie a colori della pianta e dei piatti. Ad intervallarle si trovano schede più piccole con nome comune, descrizione, proprietà, impiego con foto più piccola.
La seconda parte si concentra su particolari alimenti ed integratori alimentari quali propoli, yogurt, polline, argilla ecc., anche in questo caso troviamo schede singole che riportano principi, usi, ricette culinarie e cosmetiche con una fotografia.
Le terza ed ultima parte è dedicata a definire i vari disturbi, con inquadramento e cause scatenanti, e per ognuno vengono indicati gli alimenti utili, le piante curative, i rimedi omeopatici.
Segue la bibliografia, per altro composta solo da libri della casa editrice, gl'indici delle piante trattate, delle ricette e dei disturbi.
Come potete vedere si tratta di un libro ricco di contenuti ed anche di informazioni basi per accedere al mondo dell'erboristeria; inoltre le diverse sezioni si integrano per darci una visione a tutto tondo sulla salute e la medicina naturale. La grafica è molto curata e piacevole, come per molti altri libri della Giunti-Demetra.
In definitiva si tratta di un buon libro di partenza (da integrare con altri più approfonditi per quanto riguarda botanica, chimica e riconoscimento delle piante), ma anche di un volume adatto come regalo vista la bellezza della veste editoriale.

Frutti e semi selvatici in cucina

Frutti e semi selvatici in cucina, Gianfranco Barsotti e Luciana Bussotti, Debatte, 2009
Numero pagine: 238
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2009
Fotografie delle piante: no
Illustrazioni botaniche: sì
Illustrazioni di altro tipo: sì
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: no 
Piante aromatiche: no
Piante protette: no
Etnobotanica e storia: cenni

Questo bel libro mi è stato prestato da una cara amica; o meglio, durante il mio giro di ricognizione nelle librerie altrui mi è capitato sotto mano :)
Si tratta di un volume veramente ben fatto, sia nei contenuti che per la grafica e le illustrazioni botaniche particolareggiate e riconoscibili.
Si apre con la presentazione dello scrittore Tiziano Scarpa e la premessa degli autori che spiega le ragioni d'essere del libro e le motivazioni della scelta di erbe, alberi e arbusti trattati; seguono brevi indicazioni sulla raccolta rispettosa delle spontanee.
Il cuore del libro è costituito da quarantadue schede specifiche con nome italiano, binomio latino, famiglia, nomi regionali, etimologia, descrizione della pianta (ben fatta), habitat e diffusione in Italia, usi in cucina, specie affini, curiosità, eventuali attenzioni o controindicazioni. L'illustrazione botanica a colori che correda ogni scheda (più una più piccola di una parte della pianta) è fra le più ben fatte che io abbia mai trovato in un libro, e riporta anche altezza, parti utilizzate, epoca di fioritura, periodo di raccolta. Troviamo anche una piccola parte con le illustrazioni delle specie affini citate precedentemente con nome comune e botanico.
Un'altra sezione del libro molto utile si trova a questo punto: è il glossario figurato delle varie parti della pianta (tipi e forme di radici, foglie, fiori, frutti), chiaro e con belle immagini a colori.
Arriviamo quindi alla parte culinaria aperta da una breve introduzione esplicativa, con tipi di piatti (insalate, minestre, salse) e frutti o semi consigliati, compresi i liquori con spiegazione di preparazione e tabella alcool-acqua-gradazione. Seguono dunque le ricette con i frutti delle singole piante, moderne e antiche, regionali, italiane o di altri paesi, in particolare francesi e quelle con misti di diversi frutti.
Chiudono il volume bibliografia, indice delle ricette per specie, ricette per tipo, indice generale, e ringraziamenti.
In sintesi si tratta di un volume veramente ben fatto ed interessante, che tratta anche frutti e semi poco conosciuti o inusuali, il tutto corredato da illustrazioni fra la più belle mai trovate in libri dello stesso genere; fra le righe traspare la cura e lo studio degli Autori, sicché lo consiglio assolutamente.

Le erbe aromatiche selvatiche

Le erbe aromatiche selvatiche profumi in cucina di Gianfranco Barsotti e Luciana Bussotti, Debatte, 2009
Numero pagine: 256
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2009
Fotografie delle piante: no
Illustrazioni botaniche: sì
Illustrazioni di altro tipo: sì
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì 
Piante aromatiche: sì 
Piante protette: no
Etnobotanica e storia: no

Questo bel libro sulle aromatiche mi è stato prestato da una cara amica; o meglio, durante il mio giro di ricognizione nelle librerie altrui mi è capitato sotto mano :)
Si tratta di un volume veramente ben fatto, sia nei contenuti che per la grafica e le illustrazioni botaniche particolareggiate e riconoscibili.
Si apre con l'introduzione del cuoco Vincenzo Cerami e la premessa degli autori che spiega il perché del nome aromatiche, in quali pericoli su può incorrere usandoli, come venivano impiegate nell'antichità, specificando anche che il libro tratterà solo di quelle spontanee nel nostro territorio (sono escluse quindi quelle naturalizzate come il Basilico, il Prezzemolo, la Maggiorana ecc.), alcune delle quali inconsuete, salvo quelle da insalata o di cui si adoperano solo i frutti o i fiori perché trattate in altri volumi della collana. Seguono brevi indicazioni sulla raccolta rispettosa delle spontanee.
Il cuore del libro è costituito da quarantatré schede specifiche con nome italiano, binomio latino, famiglia, nomi regionali, etimologia, descrizione della pianta (ben fatta), habitat e diffusione in Italia, usi in cucina, specie affini, curiosità, eventuali attenzioni o controindicazioni. L'illustrazione botanica a colori che correda ogni scheda (più una più piccola di una parte della pianta) è fra le più ben fatte che io abbia mai trovato in un libro, e riporta anche altezza, parti utilizzate, epoca di fioritura, periodo di raccolta. Troviamo anche una piccola parte con le illustrazioni delle specie affini citate precedentemente con nome comune e botanico. 
Segue un utile approfondimento sulle specie velenose delle Apiacee: tre diverse Cicute con illustrazione, descrizione, habitat, diffusione, parte più velenosa.
Un'altra sezione del libro molto utile si trova a questo punto: è il glossario figurato delle varie parti della pianta (tipi e forme di radici, foglie, fiori, frutti), chiaro e con belle immagini a colori.
Arriviamo quindi alla parte culinaria aperta da una breve introduzione esplicativa, con tipi di piatti (insalate, minestre, salse) ed aromatiche consigliati, ivi compresi i liquori con spiegazione di preparazione e tabella alcool-acqua-gradazione. Seguono dunque le ricette con le singole piante, moderne e antiche, regionali, italiane o di altri paesi, in particolare francesi e quelle con misti di erbe.
Chiudono il volume bibliografia, indice delle ricette per specie, ricette per tipo, indice generale, e ringraziamenti.
In sintesi si tratta di un volume veramente ben fatto ed interessante, che tratta anche erbe poco conosciute o inusuali, il tutto corredato da illustrazioni fra la più belle mai trovate in libri dello stesso genere; fra le righe traspare la cura e lo studio degli Autori, sicché lo consiglio assolutamente.

Tisane

Tisane per rimedi ai disturbi di tutti i giorni e sorridere alla natura di Luigi Mondo e Stefania Del Principe, Gribaudo, 2003
Numero pagine: 128
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2002
Fotografie delle piante: no
Illustrazioni botaniche: sì
Illustrazioni di altro tipo: sì, decorative
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì 
Piante aromatiche: sì 
Piante protette: no
Etnobotanica e storia: no

Ecco un altro libro della Gribaudo, anche questo trovato a casa di un'amica. Vediamo com'è composto: ad una breve introduzione con cenni di storia della fitoterapia, seguono le spiegazioni base su cosa sia una tisana, le regole per la composizione, i metodi di conservazione delle droghe e di preparazione (infusione, decozione, macerazione, digestione), come dolcificare con un elenco dei tipi di miele e rispettive proprietà, utili indicazioni su come calcolare la quantità di tisana adatta alle diverse persone (uomini, donne, bambini, anziani ecc.), norme di raccolta e essiccazione, interazioni e controindicazioni delle singole erbe, tossicità e interazioni con tabella che per ogni disturbo indica quale piante evitare.
La seconda parte è costituita da uno schedario in cui per ogni erba sono citati nome comune, nome botanico, proprietà, utilizzo con alcune ricette, curiosità; per ogni piante si trova un'illustrazione botanica che personalmente non ho trovato sempre riconoscibile. Le piante trattate sono quelle solite che si trovano un po' in tutti i libri di erboristeria.
Segue un elenco dei disturbi con le relative erbe medicinali, ed in fine un elenco di ricette di tisane per vari disturbi, con anche una sezione dedicata ai bambini.
Chiude il libro l'indice generale.
Come sempre per gli altri libri della stessa collana, si tratta di un volume con una veste editoriale deliziosa; per quanto riguarda i contenuti, la parte che ho apprezzato di più è sicuramente la prima, dove si definiscono i criteri di composizione e preparazione in generale. Benché esistano vari libri sull'argomento, e che la maggior parte delle informazioni siano reperibili anche nei compendi sulle erbe in generale, potrebbe essere utile avere a portata di mano questo quadernetto più specificatamente centrato sulle tisane.

Erbe aromatiche

Erbe aromatiche conoscerle e usarle aromi e sapori di Luigi Mondo e Stefania Del Principe, Gribaudo, 2003
Numero pagine: 128
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2003
Fotografie delle piante: no
Illustrazioni botaniche: sì
Illustrazioni di altro tipo: sì, decorative
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì 
Piante aromatiche: sì 
Piante protette: no
Etnobotanica e storia: no

Questo grazioso libricino si concentra, come si capirà dal titolo, sulle erbe aromatiche. Si apre con un'introduzione su coltivazione e metodi di riproduzione delle aromatiche, un elenco degli attrezzi che possono servire, come coltivarle in vaso, una tabelle con un calendario e le epoche di riproduzione delle varie aromatiche, indicazioni su quando e come raccoglierle, una per una. Seguono brevi indicazioni su essiccazione e conservazione delle singole aromatiche.
Troviamo poi le schede specifiche di diciannove piante aromatiche con nome comune, nome botanico, famiglia, altri nomi, habitat, proprietà, indicazioni di coltivazione, droga, epoca di raccolta, uso culinario, casalingo e terapeutico (ivi incluso quello degli oli essenziali) e alcune curiosità. Per ogni pianta si trovano illustrazioni botaniche a colori, sia della pianta intera che di parte di essa, a mio parere non sempre riconoscibili.
La parte successiva è costituita da ricette culinarie divise in tipi di piatto (primi, secondi, dolci ecc.) che comprendono l'utilizzo delle aromatiche.
La grafica è molto carina, il libro sembra un piccolo quaderno di appunti con anche illustrazioni decorative, tuttavia le informazioni che contiene si possono trovare in buona parte dei libri sulle erbe, ma potrebbe fare piacere averne una più specificatamente costruita sulle erbe aromatiche. Niente di speciale comunque.

Erbette di prati e boschi

Erbette di prati e boschi conoscerle, raccoglierle e mangiarle di Monia Marin, Gribaudo, 2003
Numero pagine: 128
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2003
Fotografie delle piante: no
Illustrazioni botaniche: sì
Illustrazioni di altro tipo: sì, decorative
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì 
Piante aromatiche: sì 
Piante protette: sì, il Pungitopo
Etnobotanica e storia: no

Ecco un altro piccolo manualetto sull'uso delle piante, con un focus sull'uso culinario e curativo. E' costituito da l'avvertenza all'uso delle erbe spontanee e da un breve introduzione, ma il cuore del libro sono le schede delle singole erbe, cinquantasette in tutto (che sono le più conosciute in generale e presenti nei libri sulle erbe mangerecce), ognuna con nome comune, nome botanico, famiglia, nomi popolari, habitat, epoca di fioritura, proprietà, specie simili, curiosità e ricette medicinali o culinarie, il tutto arricchito da un'illustrazione botanica della pianta e/o parti di essa con note descrittive. Personalmente trovo che non tutte le illustrazioni siano ben fatte e riconoscibili.
Segue l'indice dei nomi italiani e in latino.
Si tratta di un libricino con una bella grafica, che riproduce un quaderno di appunti, tra l'altro è di piccola dimensione e può essere portato con sé durante le passeggiate per la raccolta (anche se, come detto, alcune delle immagini non sono chiare, quindi non può essere uno strumento affidabile di riconoscimento sul campo). Manca la parte generale su botanica, raccolta e conservazione delle piante, sicché non può neanche essere preso come guida generale all'erboristeria.
In definitiva si tratta di un libro grazioso nella forma, ma come ce ne sono a decine in ogni libreria.

giovedì 29 agosto 2019

Il profumo del pane alla lavanda

Il profumo del pane alla lavanda di Sarah Addison Allen, Sonzogno, 2011
Numero pagine: 283
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Garden Spells
Prima edizione: 2007
Prima edizione italiana: 2010
Genere: romanzo sentimentale
Ambientazione: Bascom, North Carolina
Epoca: contemporanea

Ai tempi dell'uscita di questo libro, l'avevano letto varie amiche; io sono riuscita a recuperarlo gratis solo l'anno scorso. Fa parte di quel genere che io chiamo "romanzetti", ed in particolare di quelli che nella mia mente chiamo "a sfondo verde" ovvero con qualcosa legato alla natura, ai fiori o ai giardini; spesso hanno per protagoniste donne un po' magiche e ricette insolite, il primo forse, sicuramente il più famoso è stato Chocolat di Joanne Harris.
Claire è una donna di oltre trent'anni, ed è una Weaverly, il che per gli abitanti di Bascom è sinonimo di donna strana, come la nonna che ha insegnato il suo sapere a Claire, o la vecchia cugina Evanelle che regala sempre ciò che servirà ad ogni persona. Claire vive nella casa di famiglia curando il famoso giardino al cui centro sorge un particolare Melo con una sua volontà, cucinando insoliti manicaretti per la sua ditta di catering, ma la sua esistenza abitudinaria e a tratti solitaria, viene sconvolta dal ritorno a casa della sorella Sidney con la figlia Bay dopo dieci anni di lontananza, e dal trasferimento di un nuovo vicino di casa, Tyler...
Il tema fondamentale di questo libro è il rapporto fra le due sorelle: come conciliare due caratteri diversi e per alcuni versi opposti, come fare fronte comune dopo anni di lontananza, come gestire la fama di streghe associata alla famiglia, e come aprire il cuore all'amore dopo tanto tempo. Immancabile la storia d'amore a tratti ridicola, non particolarmente originale, ma c'è anche il tema della violenza sulle donne. Ciò che più ho apprezzato di questo libero è il giardino, vivo, dotato di capacità di scegliere, attrarre, respingere, nascondere (il titolo originale Garden Spells è sicuramente più appropriato), ed al centro il Melo, che è quasi un personaggio. E sono proprio i personaggi minori quelli più affascinanti, come la vecchia cugina Evanelle, il nonno Lester e Bay.
Lo stile è leggero e scorrevole. Ho già avuto modo di parlare delle copertine di questo tipo di romanzi, e questa non fa eccezione e mi porta a pensare "ma cosa centra con la storia questa tipa circondata da farfalle?" ma, va beh, l'importante non è tanto l'estetica, ma se, in definitiva, si tratti di una lettura piacevole: devo dire che nonostante il finale sia piuttosto scontato, e la trama un po' banale questo romanzo non è niente male.

Utilità
Sarah Addison Allen ha pubblicato anche altri romanzi di cui solo tre sono stati tradotti in italiano:
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Ayla, figlia della Terra, La valle dei cavalli, Gli eletti di Mut, Le pianure del passaggio, Focolari di pietra, La terra delle caverne dipinte

La saga de I figli della Terra di Jean Marie Auel
Ayla, figlia della Terra di Jean Marie Auel, Longanesi, 1998
Numero pagine: 452
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Clan of the Cave Bear
Prima edizione: 1980
Prima edizione italiana: 1981
Genere: romanzo storico
Ambientazione: una zona non ben definita dell'antica Europa
Epoca: preistoria

Questa saga inizia con una bambina che a causa di un terremoto si ritrova sola, sfuggita fortunosamente ad un leone che l'ha ferita viene trovata da Iza, una donna medicina, e accolta dal Clan dell'Orso delle Caverne; ma c'è qualcosa che separa la bambina, di nome Ayla, dagli altri: lei è una Cro-Magnon, gli altri sono Neanderthal, una più antica razza umana, meno portata per il linguaggio e l'inventiva, ma dotata delle "memorie" ovvero la capacità di ricordare le cose conosciute dai propri progenitori, senza doverle apprendere. Nonostante il sostegno di Iza e di Creb, il Mog-ur o sciamano, la vita di Ayla con il Clan si rivela dura, poiché le è difficile adattarsi alle rigide norme sociali, fra cui l'assoluta predominanza dei maschi ed il divieto per le donne di cacciare; crescendo infrangerà varie norme, sfuggendo alle categorie di pensiero del Clan, divendo una donna medicina ed un'abile cacciatrice con la fionda. D'altra parte tutti sanno che lei è una degli "Altri"...

La valle dei cavalli di Jean Marie Auel, Longanesi, 2009
Numero pagine: 501
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Valley of Horses
Prima edizione: 1982
Prima edizione italiana: 1986
Genere: romanzo storico
Ambientazione: una zona non ben definita dell'antica Europa
Epoca: preistoria

Ayla, esiliata dal Clan col quale ha vissuto fino alla vita adulta, ha lasciato dietro di sé il figlio e la vita conosciuta fino ad allora. Trova rifugio in una caverna in una valle lontana dal Clan, dove deve cercare di sopravvivere da sola procurandosi il cibo, gli attrezzi, il fuoco, le pelli e tutto quello che può servire per fronteggiare un clima inclemente ed i pericoli della vita selvaggia. Così facendo perfezionerà nuovi strumenti per il fuoco e nuove tecniche di caccia, che le porteranno una compagna, Hinni, una puledra, e più avanti Piccolo, un cucciolo di leone. Ma il pensiero degli Altri è sempre presente...

Gli eletti di Mut di Jean Marie Auel, Longanesi, 2008
Numero pagine: 596
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Mammoth HuntersPrima edizione: 1985
Prima edizione italiana: 1987
Genere: romanzo storico
Ambientazione: una zona non ben definita dell'antica Europa
Epoca: preistoria

Ayla ha finalmente incontrato uno degli Altri, della sua gente, Giondalar del popolo degli Zelandoni nel lontano ovest, e gli ha salvato la vita. Adesso i due decidono di abbandonare la valle che ha accolto Ayla per tanto tempo, e raggiungono il popolo dei Mamutoi, cacciatori di mammut e adoratori di Mut la Grande Madre. Qui l'amore fra Giondalar e Ayla verrà messo alla prova...

Le pianure del passaggio di Jean Marie Auel, Longanesi, 2003
Numero pagine: 768
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Plains of Passage
Prima edizione: 1990
Prima edizione italiana: 1991
Genere: romanzo storico
Ambientazione: una zona non ben definita dell'antica Europa
Epoca: preistoria

Ayla e Giondalar, dopo aver lasciato i Mamutoi, si accingono al grande viaggio che attraverso buona parte dell'Europa li porterà nella patria di Giondalar; lungo la strada, accompagnati dai cavalli Hinni e Vento e da Lupo, incontreranno varie popolazioni, e dovranno fare i conti con la natura selvaggia che li circonda...

Focolari di pietra di Jean Marie Auel, Longanesi, 2009
Numero pagine: 832
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Shelters of Stone
Prima edizione: 2002
Prima edizione italiana: 2002
Genere: romanzo storico
Ambientazione: una zona non ben definita dell'antica Europa
Epoca: preistoria

Per Ayla, finalmente giunta presso la Nona Caverna degli Zelandoni, luoghi d'origine di Giondalar, comincia una vita nuova, e dovrà farsi accettare dalla famiglia di Giondalar e da Zelandonai, Colei che serve la Madre, e da tutta la caverna; il fatto che sia cresciuta fra i Testapiatta, ovvero i Neanderthal, e che sia accompagnata da animali, rende il tutto più complesso...

La terra delle caverne dipinte di Jean Marie Auel, Longanesi, 2013
Numero pagine: 774
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Land of Painted Caves
Prima edizione: 2012
Prima edizione italiana: 2013
Genere: romanzo storico
Ambientazione: una zona non ben definita dell'antica Europa
Epoca: preistoria

Ayla ha finalmente trovato il suo posto nel mondo, ma Zelandonai, la sciamana degli Zelandoni, vuole fare di lei la sua accolita, per questo le impartirà i suoi insegnamenti, portandola anche a fare un viaggio nei vari luoghi sacri della sua terra, fra cui alcune caverne magnificamente dipinte...


La prima volta che sono entrata in contatto con questa saga ero una ragazzina. Un amico di mio padre gli aveva prestato Le pianure del passaggio, che io avevo iniziato a leggere senza capirci nulla, abbandonandolo ben presto. L'anno scorso però mi sono decisa a riprendere in mano questa saga, questa volta cominciandola dal primo libro, e si è rivelata essere una delle più belle saghe che abbia letto. L'ambientazione preistorica sicuramente costituisce uno dei motivi di fascino di questa serie, l'Autrice infatti ha ricostruito in maniera davvero accurata ed avvincente le tecniche e i modi di vivere degli uomini delle caverne, ed anche se è improbabile che la scoperta delle "pietre di fuoco", del propulsore, della medicina, e della domesticazione siano avvenute ad opera di una sola persona, è affascinante immaginare come queste conoscenze abbiano rivoluzionato i modi di vivere e pensare dei nostri antenati. Le "memorie" del Clan, per quanto non scientificamente provate, sono una trovata suggestiva; d'altra parte fra le due razze di uomini esistevano realmente delle differenze sia fisiche che sociali, ed è affascinante immaginarne l'incontro.
Anche per quanto riguarda le strutture sociali, Jean Auel ha compiuto una meticolosa opera di studio dei reperti dell'epoca, ed è molto interessante il confronto fra una società gerarchica e patriarcale come quella dei Testapiatta, ed una invece improntata sul culto della Dea come quella degli Zelandoni, ma anche dei Mamutoi e degli Sciaramudoi (per cui, arrivate almeno alla lettura del secondo e del terzo libro e non fatevi demoralizzare dal maschilismo dei Neanderthal del primo libro). E' interessante anche l'episodio che riguarda i Sarmuni, che in qualche maniera riproduce una folle società di amazzoni ed un matriarcato estremizzato e degenerato.
La tematica religiosa è anch'essa ben presente e va dallo sciamanesimo totemico del Clan alle cerimonie nelle caverne sacre degli Zelandoni, entrambi coadiuvati dall'uso di erbe psicoattive.
La storia d'amore, che occupa una buona parte del terzo libro e poi dei successivi, per quanto non superficiale e stucchevole, mi è risultata a tratti noiosa, ma questo immagino sia soggettivo.
I personaggi, che sono molti, sono ben costruiti e caratterizzati così come le dinamiche fra di loro, l'unica pecca a mio parere è che mi è sembrato poco verosimile che Ayla e Giondalar se la cavino sempre in maniera positiva, accettati ed amati da quasi tutti.
Lo stile è semplice, scorrevole, descrittivo quando parla del paesaggio e delle tecniche preistoriche, ma anche adatto alle scene più sentimentali e ai momenti di religiosità.
Personalmente ho apprezzato meno l'ultimo volume La terra delle caverne dipinte, ho trovato noiose le descrizioni dei vari dipinti ed ho faticato ad arrivare alla fine, per quanto l'intreccio narrativo sia avvincente.
Per tutte queste ragioni consiglio la lettura di questa saga a tutti gli appassionati di romanzi storici, ai curiosi riguardo alla preistoria e alle nostre origini, e a tutti gli amanti di una bella storia, che si dipana attraverso così tanti libri.

Utilità
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Questo è il mio sangue

Questo è il mio sangue. Manifesto contro il tabù delle mestruazioni di Élise Thiébaut, Einaudi, 2018
Numero pagine: 216
Lingua originale: francese
Titolo originale: Ceci est mon sang. Petite histoire des règles de celles qui les ont et de ceux qui le font
Prima edizione: 2017
Prima edizione italiana: 2018
Genere: saggio

Quando ero adolescente non c'erano libri sulle mestruazioni. Il primo è stato Luna Rossa di Miranda Gray, che indagava il ciclo da un punto di vista spirituale ed energetico; poi è venuto Mestruazioni di Alexandra Pope, più concreto. Ed in fine, l'anno scorso è stato pubblicato questo libro. Facendo qualche ricerca però, ho scoperto che anche questo aspetto della vita femminile sta fortunatamente uscendo dall'ombra in cui era relegato, grazie a varie pubblicazioni (vedi Utilità in fondo al post).
Questo è il mio sangue si apre con l'introduzione in cui l'Autrice racconta il suo rapporto con il ciclo mestruale, la sua esperienza come donna, e come l'argomento sia ancora tabù in molte società, non ultima la nostra occidentale dove è circondato da reticenze, leggende e stereotipi; per rompere questo muro di silenzio e a volte vergogna, alcune artiste in varie parti del mondo hanno creato l'"arte mestruale", un mezzo per portare all'attenzione quest'argomento così rilevante nella vita di ogni donna.
Il primo capitolo oltre a raccontare il menarca dell'autrice, tratta delle mestruazioni dal punto di vista biologico, ci parla di cosa è composto il sangue mestruale, cosa succede all'ovocita, all'endometrio e delle usanze legate al primo sanguinamento di una ragazza.
Nel secondo capitolo l'Autrice parla di come da ragazzina ha cercato di comprendere e venire a patti con alcuni aspetti del ciclo, l'idea di sporcizia e l'odore del sangue; risale fino alle teorie di Ippocrate e Plinio sulle mestruazioni ed ancora più indietro fino alle teorie antropologiche sulle donne preistoriche, per comprendere da dove nascano questi pregiudizi.
Il terzo capitolo riporta alcune teorie evoluzionistiche sul perché delle mestruazioni e dei comportamenti sociali che le accompagnano. Si spazia poi nell'immaginario mestruale, tramite i vari nomi del ciclo, da "avere il marchese" a "arrivano gli inglesi" passando per "avere le orse", al quale ci si connette per arrivare ai culti di bambine e adolescenti dell'antica Grecia, come quello di Artemide a Brauron, della Sacra Cintola della Madonna, del parallelismo fra le mestruazioni e sacrificio di Ifigenia ad Artemide e la circoncisione e quello di Isacco al Dio biblico. Da qui alle prescrizioni sull'impurità del sangue mestruale nelle religioni monoteiste, il passo è breve.
Il quarto capitolo entra in argomento trattando di alcune sportive e performer che hanno affrontato il tema delle mestruazioni nel loro settore con azioni a volte eclatanti, e passa a parlare degli strumenti usati per assorbire e contenere il sangue mestruale attraverso la storia, ovvero assorbenti e tamponi, già presenti nell'antico Egitto. Si ragiona sul loro costo, sulla pubblicità connessa, sulle norme che devono rispettare oggi e di come a volte contengano sostanze nocive per l'ambiente e per le flora vaginale (tanto in alcuni casi da provocare crisi da shok tossico), e di come in definitiva si tratti di una soluzione poco sostenibile.
Nel quinto capitolo si prosegue il discorso illustrando altri dispositivi quali la coppetta mestruale, le spugne assorbenti, assorbenti e mutandine lavabili e la corrente del flusso istintivo libero per cui il sangue viene trattenuto tramite l'allenamento del pavimento pelvico. L'Autrice ci offre poi una carrellata sulle varie artiste mestruali.
Il sesto tratta dei metodi contraccettivi: oltre a preservativo e pillola, ne esistono di poco conosciuti come la Lunacezione che si basa sul rapporto donna-luna, il metodo Ogino-Knaus che consiste nell'evitare i rapporti nei presunti giorni fertili (che è tra l'altro l'unico accettato dalla Chiesa), il cointo interrotto, il monitoraggio della temperatura basale, il metodo Billings (basato sul controllo del muco cervicale), e vengono forniti anche i nomi di app e siti volti a calcolare i giorni fertili. Parla anche della sincronizzazione del ciclo e delle condizioni in cui si ha una sospesione dello stesso (detenzione, guerre, carestie, sport agonistico, denutrizione ecc.)
Il settimo capitolo parla di dolori mestruali e relativi farmaci, endometriosi e del comportamento tenuto dalle varie società verso le donne sofferenti, di volta in volta trattate come streghe, matte o isteriche.
L'ottavo ed ultimo capitolo indaga invece le potenzialità curative del sangue mestruale che contiene cellule staminali, e da cui fino alle teorie del movimento transumanista.
Rimangono poi conclusioni, ringraziamenti e note al testo con le fonti consultate.
Come potete vedere si tratta di un libro denso di informazioni, come anche di esperienze di vita dell'Autrice, che mescola il tutto con una buona dose di ironia. Per quanto l'Autrice non sia né antropologa né scienziata, e dunque non si tratti di un saggio di divulgazione scientifica, lo consiglio a tutte le donne (e agli uomini) che cercano di capire e convivere con il ciclo, e perché no, renderlo un momento interessante e utile della vita, facendolo uscire dal mondo di vergogna e silenzio dove è stato relegato per secoli.

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Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:
  • Corpi impuri di Marinella Manicardi
  • Le mie cose di Raffaella Malaguti
  • Luna rossa di Miranda Gray
  • Mestruazioni di Alexandra Pope

mercoledì 28 agosto 2019

I racconti di domani

I racconti di domani di Sara Morace, Prospettiva Edizioni, 2008
Numero pagine: 205
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2008
Genere: romanzo storico
Ambientazione: un'isola del Mediterraneo
Epoca: II millennio a. C.

Ecco un altro libro poco conosciuto se non in ambiente di studi matriarcale (del quale esistono pochissime recensioni).
Io l'ho acquistato e letto anni fa, probabilmente quand'è stato pubblicato; l'Autrice, Sara Morace è autrice di vari studi di genere e sul matriarcato.
I racconti di domani è ambientato  in un tempo passato che potrebbe essere il II millennio a. C., in un'isola del Mediterraneo, che potrebbe essere Creta, abitata da genti pacifiche e matrifocali devote alla Dea, guidate dagli anziani e dalle Madri, le donne sagge di cui ogni villaggio non può fare a meno. Aranua è appunto la Madre del villaggio, ed i suoi pensieri vengono occupati da un sogno sconcertante in cui la gente vive lontano dalla natura, oppressa dalla violenza e da uomini che si credono superiori all'ambiente e alle donne. Irani, figlia di Aranua e futura Madre, la aiuta ad entrare in contatto con una donna del futuro, Marjia, che parla loro di questo mondo fatto di prevaricazione e squilibrio. Kulìa, la figlia adolescente di Irani, pensa, ragiona, chiede chiarimenti riguardo a questo sovvertimento per lei impensabile, ma il futuro non è così distante come si pensa: arrivano infatti notizie di gruppi di uomini armati che sottomettono e depredano le comunità pacifiche della Dea. Cosa fare? La scelta di queste genti antiche, è quella di creare e mettere in circolo oggetti che testimonino la loro gioia di vivere e le loro scelte in armonia con la Madre.
Questa la trama in breve, anche se più che per il pregio della forma narrativa, questo libro si fa apprezzare per il tentativo di ricostruire un modo di vivere diverso, egualitario e pacifico: la paternità sembra essere sconosciuta, i lavori sono divisi a seconda delle possibilità e delle capacità dei singoli, i bambini sono accuditi collettivamente, le donne sono rispettate e onorate come guide spirituali, l'espressione della sessualità è libera e non esclusiva.
L'Autrice non lo dice, ma il personaggio di Marjia, potrebbe essere un omaggio agli all'archeologa lituana Marjia Gimbutas, una delle prime studiose a teorizzare l'esistenza di società egualitarie pacifiche, che lei chiama Antico Europee, precedenti alle invasioni Kurgan o Indoeuropee, e a studiarne e cercare di interpretarne i reperti, alcuni dei quali tra l'altro vengono illustrati in bianco e nero all'inizio di ogni capitolo di I racconti di domani.
Senza entrare nel merito riguardo al dibattito sull'esistenza e la forma delle civiltà matriarcali, questo romanzo può sicuramente fornire degli spunti di riflessione interessanti riguardo non solo al nostro passato, ma soprattutto al nostro presente, e alle alternative al tipo di società che tutti conosciamo, e che provoca disagio e distruzione a noi come alla Terra.

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Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche i saggi:
  • Dio è nato donna di Pepe Rodriguez
  • Il calice e la spada e Il piacere è sacro di Rianne Eisler
  • Il mito della Dea di Anne Baring e Jules Cashford
  • Le dee e gli dei dell'Antica Europa, Il linguaggio della Dea, La civiltà della Dea, Kurgan, Le dee viventi di Marjia Gimbutas
  • Le dee perdute dell'antica Grecia di Charlene Spretnak
  • Le donne invisibili della preistoria di Judy Foster
  • Le società matriarcali di Heide Göttner-Abendroth
  • Oscure madri splendenti, Colei che dà la vita. Colei che da la forma, Verso il luogo delle origini di Luciana Percovich
  • Quando Dio era una Donna di Merlin Stone
E i romanzi:

Terra di streghe. Albisola e dintorni tra realtà e fantasia

Terra di streghe. Albisola e dintorni tra realtà e fantasia di AA. VV., CoopTipograf, 2018
Numero pagine: 192
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2018
Genere: misto, saggio, narrativa, progetto scolastico

L'argomento delle streghe mi affascina da anni, come potrete capire sfogliando le pagine delle recensioni del blog, e a quanto pare non sono l'unica in zona; questo libro infatti nasce da un ampio progetto portato a vanti da un grande numero di persone, conte infatti una trentina di autori diversi, tutti uniti da un solo filo conduttore: le streghe e le loro storie, in particolare fra Albisola ed Ellera. Così quando è stato pubblicato questo libro, nell'ottobre del 2018, l'ho chiesto come regalo di Natale.
E' difficile riassumere i contenuti di un testo così composito e vario, ma andiamo con ordine: Si apre con una prefazione ad opera di varie autorità locali, un breve racconto ed alcuni testi poetici introduttivi.
Sicuramente la prima parte (che è anche la più ampia), di impronta più documentaristica, è quella che ho apprezzato maggiormente poiché riguarda le leggende "diaboliche" riguardo il Bricco Spaccato e altri luoghi albisolesi - con tanto di racconti dei sopralluoghi -, le tracce documentarie sulle presunte streghe nella provincia di Savona e in Liguria, brevi cenni sul fenomeno della caccia alle streghe in generale e su come si concretizzò in alcuni dei luoghi vicini (fuori dalla Liguria) e sulla medicina popolare. Si tratta di testi brevi che non esauriscono l'argomento, tra l'altro alternati a parti poetiche e di narrativa a tratti naif, più o meno godibili.
La seconda parte si concentra sul ruolo delle streghe in alcune espressioni artistiche del 900 albisolese, che mi hanno interessato poco, e si chiude con un resoconto sull'applicazione nelle scuole del "Progetto Streghe".
Al di là dei limiti letterari e scientifici del libro, fra le righe spicca chiaro l'entusiasmo del gruppo di Autori che hanno lavorato al progetto, l'amore per il territorio abitato e per la cultura e la storia locale, che da soli danno anima al volume, rendendolo una lettura piacevole.
Si tratta in definitiva di un testo che interesserà prettamente gli abitanti della zona, ma che si è rivelato piacevole nella forma ed interessante nei contenuti.

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Nell'ambito dello stesso progetto è stato pubblicato In viaggio con la strega di Silvia Bertorello e Enzo Macca, romanzo sul viaggio di due fratelli dalla Provenza a Piana Crixia, sulle tracce della nonna strega, arricchito di alcune ricette della tradizione ligure.
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche: 
  • Bagiue di Sandro Oddo
  • Il Tribunale inquisitorio di Genova e l’Inquisizione romana, in Civiltà Cattolica, quad. 2468 del 18 aprile 1953 di G. Bertora
  • L'inquisizione a Genova e in Liguria di Carlo Brizzolari 
  • La Causa delle Streghe di Triora. I documenti dei processi 1587 – 1618 di Alfonso Assini, Paolo Fontana, Gian Maria Panizza, Paolo Portone
  • La pace impossibile. Indagini ed ipotesi per una ricerca sulle accuse di stregoneria a Triora (1587-1590) in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, XXVI, 1990  di Claudio Coppo e Gian Maria Panizza
  • La stregoneria in Liguria. Prospettive di ricerca, in Caccia alle streghe in Italia tra XIV e XVII secolo: atti del IV Convegno Nazionale di Studi Storico-Antropologici di Lucia Gianna
  • Le streghe di Triora in Liguria, Michele Rosi
  • Le streghe e l'Inquisizione di padre Francesco Ferraironi 
  • Le tre bocche di Cerbero di Stefano Moriggi
  • Processi per stregoneria nel savonese (1551-1664) tesi di laurea di Federica Lequio
  • Strega di Remo Guerrini 
  • Streghe e loro trasformazioni nella tradizione orale stellese e quilianese di Furio Ciciliot
  • Stregoneria magia credenze e superstizioni a Genova e in Liguria di Patrizia Castelli
  • Triora 1587-1590: bilancio di una ricerca e prospettive per ulteriori indagini in Oltre Triora. Nuove ipotesi di indagine sulla stregoneria e la caccia alle streghe, Atti del convegno, Triora – Toirano 29-30 ottobre 1994 di Gian Maria Panizza
  • Un processo per stregoneria nel Savonese. Benedetta Carzolia di Perti tesi di laurea di Carolina di Francisca
  • Un processo per stregoneria nel secolo XVIII. Riflessioni criminologiche tesi di laurea Maria Grazia Marchiano
  • Una strega del XVI secolo: Gentile Pessana in Rassegna di criminologia, 1983 di Adolfo Francia, Federica Lequio, Mario Scarrone

lunedì 26 agosto 2019

Uomini, boschi e api

Uomini, boschi e api di Mario Rigoni Stern, Einaudi, 1980
Numero pagine: 194
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 1980
Genere: raccolta di racconti

Dopo aver letto Arboreto salvatico e Il bosco degli urogalli  (ma anche i classici di guerra Il sergente nella neve e Ritorno sul Don) mi sono appassionata ai libri di Rigoni Stern, così ogni volta che vado in qualche mercatino di libri usati, guardo se per caso ce n'è qualcuno suo. Preferisco però quelli sulla natura a quelli, più noti, che parlano della sua esperienza durante la ritirata di Russia e la seconda Guerra Mondiale; tuttavia in ogni sua raccolta, inevitabilmente, si trovano accenni e riferimenti a quest'evento così macroscopico che in qualche modo segna buona parte della sua produzione letteraria.
Questa particolare raccolta di racconti è divisa in 4 parti, più un ultimo testo e comprende trenta racconti.
La prima intitolata I giorni del Nord-Est che parla delle sue impressioni sulla natura durante i giorni della Guerra in Russia.
La seconda "con il cielo e le selve" da un verso di Andrea Zanzotto che raccoglie storie di vita in mezzo alla natura, gli animali, nell'asprezza della montagna, fra cacciatori e contadini.
La terza Stagione di vita in compagnia delle api dedicato appunto all'apicoltura e all'osservazione delle api e degli altri insetti.
La quarta Lavori di montagna raccoglie ritratti degli abitanti della montagna dove Rigoni Stern abitava.
Si tratta di un libro estremamente piacevole, scorrevole, composto da piccoli quadretti sulla vita in montagna, con la sua bellezza e la sua durezza; ad alcuni potrebbero non piacere i racconti di caccia, ma nel complesso si tratta di una raccolta preziosa, che esprime il grande amore e rispetto per la natura di Rigoni Stern.

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Storia minima

Storia minima - Streghe, inquisitori, peste e guerra in un episodio di violenza collettiva del XVII secolo di Adolfo Francia, ECIG, 1990
Numero pagine: 167
Lingua originale: italiano
Prime edizione: 1990
Genere: saggio romanzato, raccolta epistolare, romanzo storico

Streghe, ancora streghe. Ormai lo sapete, questo è uno degli argomenti che più mi affascina, e negli ultimi due anni sto cercando di approfondire l'argomento anche per quanto riguarda le mie zone, quelle del savonese, della Liguria in generale e del basso Piemonte; oltre agli arcinoti processi alle streghe di Triora, esistono episodi meno conosciuti ma comunque interessanti (ed inquietanti per il grado di odio e violenza), i quali vengono trattati in monografie di difficile reperibilità come appunto il volume in questione che si concentra su un episodio avvenuto a Spigno (oggi in provincia di Alessandria ma ai tempi parte della diocesi di Savona) nel 1631 durante la peste di manzoniana memoria.
Il volume si apre con un'introduzione storica che riassume il nascere ed il prosperare del fenomeno della caccia alle streghe, mentre per quanto riguarda il resto del libro si tratta di un incrocio fra saggio e romanzo, vengono infatti riportate le trascrizioni dei documenti originali (in parte gli atti processuali, in parte documenti epistolari) tramite i quali è stata ricostruita la vicenda, e a legarli si trova un minimo di narrazione romanzata, principalmente dal punto di vista dell'arciprete di Spigno Giovanni Verruta, il quale a seguito di voci e malcontento formalizza un'inchiesta che porterà all'incarcerazione di quattordici persone, di cui dodici donne e due uomini: Margarita, moglie abbandonata di Bartholomeo Bracho; Bianchina moglie di Giuoannè Suliano o Sentino, detta "la Colomba"; Bartholomeo Perletto detto "Caramello"; Catherina Marencha di Merana detta la “Giacheta”; Lucia Rodana; Margantina figlia di Margarita Brancha; Bianchina figlia di Catherina Marencha; Zanina Suliana; Marieta Colomba; Lucia Peirana; Marieta Barbera; Giacomo Aurame; Maria Scaiola ed un'ultima donna di cui non si conosce il nome.
Vengono riportate le testimonianze dei paesani contro le presunte streghe o masche, alcune accusate di aver mascato dei bambini, altre di aver avuto convegno con il Diavolo e di averne ottenuto favori e abbondanza; forse la testimonianza che più mi ha colpito è quella di Margherita Colombo, cugina di Bianchina, che riferisce di averla vista parlare da sola nell'orto dicendo "Guardate quanti frutti ha fatto il mio arbore c'ho qui nell'horto". Bastava veramente poco per generare il sospetto. Comunque a noi lettori moderni appare chiaro come dietro ad alcune accuse si celino semplici liti fra vicini e conoscenti, ma anche un senso di incertezza e paura dato dalla mancanza di sicurezza dei tempi.
Fra lungaggini burocratiche e conflitti fra potere temporale ed ecclesiastico, il processo si trascina fino ai primi mesi del 1632, quando a quanto pare, tutti i detenuti sono morti in prigione.
Nel corso del libro si trovano informazioni anche sui processi della vicina Lodisio del 1632 e vengono citati anche quelli di Triora del 1587.
Le note al testo sono interessanti e benfatte, anche perché riportano fonti bibliografiche altrimenti difficili da individuare.
Si tratta di un volume piuttosto raro, ma che si può trovare in alcune biblioteche della zona, e che sicuramente potrà destare l'interesse dei ricercatori sulla caccia alle streghe in Liguria.

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Adolfo Francia ha scritto anche altre ricerche sull'argomento:
  • Brevi note sui meccanismi di esteriorizzazione in criminologia. Analisi della deposizione di due presunte streghe del 1631 in Rassegna di criminologia, XV, 1984, 
  • Caterina e le altrei processi per stregoneria nel savonese nel XVI e XVII secolo, Editrice Liguria, 1984 critto con Alfredo Verde e M Zanella,
  • Una strega del XVI secolo: Gentile Pessana in Rassegna di criminologia, 1983 scritto con Federica Lequio, Mario Scarrone
Sui processi di Spigno ha scritto anche Leonello Olivieri: Un processo per stregoneria a Spigno nel 1631: le streghe di Spigno in Bollettino Storico Bibliografico Subalpino, XCIII, 1995 che è stato reso pubblico ad opera dell'Autore e può essere letto sul suo blog: Le Streghe di Spigno.
Ha anche scritto una breve ricerca sui processi alle streghe in Val Bormida nel 600 reperibile sul suo blog Pagine di storia della Val Bormida.
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:
  • Bagiue di Sandro Oddo
  • Il Tribunale inquisitorio di Genova e l’Inquisizione romana, in Civiltà Cattolica, quad. 2468 del 18 aprile 1953 di G. Bertora
  • In viaggio con la strega di Silvia Bertorello e Enzo Macca
  • L'inquisizione a Genova e in Liguria di Carlo Brizzolari 
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  • La pace impossibile. Indagini ed ipotesi per una ricerca sulle accuse di stregoneria a Triora (1587-1590) in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, XXVI, 1990  di Claudio Coppo e Gian Maria Panizza
  • La stregoneria in Liguria. Prospettive di ricerca, in Caccia alle streghe in Italia tra XIV e XVII secolo: atti del IV Convegno Nazionale di Studi Storico-Antropologici di Lucia Gianna
  • Le streghe di Triora in Liguria, Michele Rosi
  • Le streghe e l'Inquisizione di padre Francesco Ferraironi 
  • Le tre bocche di Cerbero di Stefano Moriggi
  • Processi per stregoneria nel savonese (1551-1664) tesi di laurea di Federica Lequio
  • Strega di Remo Guerrini 
  • Streghe e loro trasformazioni nella tradizione orale stellese e quilianese di Furio Ciciliot
  • Stregoneria magia credenze e superstizioni a Genova e in Liguria di Patrizia Castelli
  • Terra di streghe. Albisola e dintorni tra realtà e fantasia di AA. VV.
  • Triora 1587-1590: bilancio di una ricerca e prospettive per ulteriori indagini in Oltre Triora. Nuove ipotesi di indagine sulla stregoneria e la caccia alle streghe, Atti del convegno, Triora – Toirano 29-30 ottobre 1994 di Gian Maria Panizza
  • Un processo per stregoneria nel Savonese. Benedetta Carzolia di Perti tesi di laurea di Carolina di Francisca
  • Un processo per stregoneria nel secolo XVIII. Riflessioni criminologiche tesi di laurea Maria Grazia Marchiano

domenica 25 agosto 2019

Il cerchio sacro

Il cerchio sacro di Joan Dahr Lambert, Frassinelli, 1997
Numero pagine: 371
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Circles of Stone
Prima edizione: 1997
Prima edizione italiana: 1997
Genere: romanzo storico
Ambientazione: varie
Epoca: preistoria

Come spesso accade, ho trovato questo libro al mercatino dell'usato, incuriosita da titolo ho letto la trama che mi è sembrata interessante, ed ho deciso di prenderlo. Cercando in internet maggior informazioni, mi sono accorta che a parte quelle su Anobii, praticamente non esistono recensioni di questo libro, il che mi è parso molto strano: in parte, potrebbe essere dovuto al fatto che esiste una sola edizione che risale ormai a 22 anni fa, il che potrebbe aver reso difficile il reperimento del libro. Tuttavia ho presente alcuni altri titoli egualmente difficili da trovare ma conosciuti e letti da appassionati di neopaganesimo e matriarcato, che è anche il target di questo libro, per cui non riesco a darmi una spiegazione del fenomeno.
Il cerchio sacro è un romanzo che racconta le vite di tre diverse donne dall'identico nome, Zena, vissute in differenti epoche ma tutte appartenenti alla preistoria. La prima Zena vissuta 1 milione/1 milione e mezzo di anni fa in Africa nella Rift Valley, orfana di madre, un giorno trova un bambino che la porterà ad unirsi ad un gruppo di ominidi dei quali diverrà la guida durante una difficile migrazione in fuga dalla siccità, fino ad un luogo in cui costruirà un cerchio sacro di pietre, dove invocare la pioggia, dono della Madre.
La seconda Zena si colloca fra cinquecentomila e duecentomila anni fa in un gruppo di adoratori della Grande Madre anch'essi in movimento, questa volta verso il Nord Africa, dopo una grave perdita la gente di Zena si unirà ad un'altro gruppo diffondendo la credenza nella Madre, e nel corso degli anni la protagonista scoprirà qualcosa di grande importanza per entrambi i sessi.
La terza Zena si trova invece sui Pirenei fra cinquantamila e trentamila anni fa, cioè all'epoca dei grandi affreschi d'animali sulle pareti di alcune grotte ancora esistenti; fa parte di un popolo matriarcale pacifico ed egualitario la cui religiosità è improntata sulla figura di una Grande Dea Madre, ma dovrà affrontare l'arrivo della violenza e della prevaricazione maschile nel suo mondo. Anche questa volta ci sarà un viaggio che li porterà nelle grandi caverne, ed in prossimità di popoli con diverse credenze...
Il finale è aperto, infatti questo è solo il privo volume di una trilogia, di cui gli altri libri Circles in the Sky e Ice Burial sono inediti in Italia.
Per quanto riguarda l'intreccio narrativo, ci sono a mio parere dei punti deboli e dei casi troppo fortuiti per essere verosimili, ma non è male; lo stile di scrittura è semplice e piacevole, ricco di dialoghi; i personaggi, per quanto a tratti scontati, sono abbastanza ben costruiti, nei limiti delle pagine dedicati alle tre diverse parti.
ATTENZIONE, SPOILER
Visti epoca ed ambientazione, è impossibile non fare un confronto con la saga de I Figli della Terra della scrittrice francese Jean Auel: punti in comune ad entrambi sono le scoperte tecnologiche importanti riguardanti il fuoco, la caccia, e soprattutto il ruolo del maschio nella procreazione, nonché l'incontro fra Cro-Magnon e Neanderthal, e soprattutto la struttura di una società matriarcale e matrifocale. Sicuramente romanzi dell'Auel sono sorretti da una maggiore documentazione storica e ricerca archeologica riguardo i modi di nutrirsi, cacciare, costruire ripari, attrezzi e oggetti, cosa di cui invece si sente in parte la mancanza nel romanzo in questione, inoltre l'ampiezza della saga contribuisce ad una maggior definizione e caratterizzazione dei personaggi. In entrambe le storie ci troviamo davanti a delle sciamane, ma in Il cerchio sacro l'Autrice fa più affidamento su poteri psichici e taumaturgici quando i personaggi si trovano ad un impasse. Nella saga di Ayla la storia d'amore ha ampio spazio, mentre in questo libro ha un ruolo marginale.
FINE SPOILER
L'unica pecca, a mio personalissimo parere, è che, come d'altra parte in alcuni altri libri a sfondo matriarcale, si trovano alcuni preconcetti di genere sugli uomini che non condivido.
In conclusione, si tratta di un libro un po' debole a livello narrativo, ma sicuramente interessante per i contenuti, che andrebbe valorizzato, e sono certa che lo sarebbe se più persone interessate all'argomento lo conoscessero. Inoltre per chi non mastichi questi argomenti, può essere un'introduzione piacevole al concetto di società matriarcale.

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Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:
  • La saga de I Figli della Terra di Jean Auel
  • I racconti di domani di Sara Morace
  • I segreti dell'antica dea di Brenda Gates Smith
  • Le dee e gli dei dell'Antica Europa, Il linguaggio della deaLa civilità della dea, Le dee viventi, Kurgan di Marjia Gimbutas

Il giardino delle vecchie signore

Il giardino delle vecchie signore di Maureen e Bridget Boland, La Tartaruga, 2000
Numero pagine:
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Old Wives' Lore for Gardeners e Gardener's Magic
Prima edizione: 1976 e 1977
Prima edizione italiana: 1993
Genere: saggio sul giardinaggio

Sono anni che voglio leggere questo libro, mi era stato consigliato da un'amica come me appassionata di erbe e giardini, ma non mi è mai capitato fra le mani finché non l'ho trovato qualche giorno fa a casa di un'altra amica (che invenzione bellissima le amiche, ed in particolare quelle che condividono le nostre passioni!).
Si tratta in realtà di due libri riuniti, il primo a cui si deve il titolo del volume opera di entrambe le sorelle Boland, il secondo intitolato in italiano Il giardino magico, della sola solo di Bridget.
Con ironia e competenza queste due arzille signore inglesi hanno qui riunito una serie di notizie e stratagemmi di giardinaggio, dovute alla loro esperienza o raccolti dalla viva voce di altre Vecchie Signore. Maureen e Bridget infatti hanno curato per anni un giardino prima nella loro casa londinese nel quartiere di Pimlico, poi a South Kensington ed in fine nell'Hampshire, dove hanno raccolto dalla voce di vicini e anziani i consigli sul giardinaggio qui riuniti.
Avete dubbi su come e quando seminare e piantare ortaggi, aromi e fiori? Con quale luna?Vi chiedete quali piante mettere vicine? Non sapete come liberarvi della Gramigna o della bolla del Pesco? O sono forse i parassiti degli ortaggi a importunarvi? E come gestire al meglio gli animali che penetrano in un giardino curato, limacce, talpe o caprioli che siano? E riguardo al sole e alle piogge, come comportarsi?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui le Autrici offrono soluzioni interessanti e variegate, non disegnando il riutilizzo di materiali altrimenti destinati alla spazzatura (le foglie di Thè per le Camelie, la buccia di banana per le Rose), nonché sostanze oggi semi sconosciute come il creosoto. Tutto rigorosamente senza impegnare prodotti chimici di sintesi!
Nella seconda parte Bridget ha raccolto invece notizie di folklore vegetale: piante afrodisiache, protettrici di persone e luoghi, tradizioni riguardanti semina e la raccolta, in particolare della magica Mandragora, come prevedere il tempo metereologico, ed in ultimo un utilissimo incantesimo...per far ripartire il tosaerba!
Il volume è impreziosito da immagini in bianco e nero rappresentanti principalmente erbe e persone impegnate in lavori agricoli dal sapore antico.
La leggerezza e l'ironia delle Autrici, è stata ripresa anche dalla Traduttrice, Gaia Cormani, che in maniera molto onesta ammette di aver avuto dei dubbi sulla traduzione di alcuni fitonimi (cosa estremamente positiva, visto che a volte si trovano delle traduzioni di nomi di piante errati).
Lo stile è veramente piacevole, semplice, colloquiale; l'ironia delle due Vecchie Signore ne fa oltre che un libro utile, anche una simpatica guida di giardinaggio insolito.
Insomma, procuratevelo, perché si tratta di un vero gioiello ricco di buon senso e leggerezza. Adattissimo anche come regalo ad altre giovani o vecchie Signore!

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Esistono varie edizioni, la più economica per Dalai editore, la più recente, del 2019, della Elliot.