domenica 25 agosto 2019

Il cerchio sacro

Il cerchio sacro di Joan Dahr Lambert, Frassinelli, 1997
Numero pagine: 371
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Circles of Stone
Prima edizione: 1997
Prima edizione italiana: 1997
Genere: romanzo storico
Ambientazione: varie
Epoca: preistoria

Come spesso accade, ho trovato questo libro al mercatino dell'usato, incuriosita da titolo ho letto la trama che mi è sembrata interessante, ed ho deciso di prenderlo. Cercando in internet maggior informazioni, mi sono accorta che a parte quelle su Anobii, praticamente non esistono recensioni di questo libro, il che mi è parso molto strano: in parte, potrebbe essere dovuto al fatto che esiste una sola edizione che risale ormai a 22 anni fa, il che potrebbe aver reso difficile il reperimento del libro. Tuttavia ho presente alcuni altri titoli egualmente difficili da trovare ma conosciuti e letti da appassionati di neopaganesimo e matriarcato, che è anche il target di questo libro, per cui non riesco a darmi una spiegazione del fenomeno.
Il cerchio sacro è un romanzo che racconta le vite di tre diverse donne dall'identico nome, Zena, vissute in differenti epoche ma tutte appartenenti alla preistoria. La prima Zena vissuta 1 milione/1 milione e mezzo di anni fa in Africa nella Rift Valley, orfana di madre, un giorno trova un bambino che la porterà ad unirsi ad un gruppo di ominidi dei quali diverrà la guida durante una difficile migrazione in fuga dalla siccità, fino ad un luogo in cui costruirà un cerchio sacro di pietre, dove invocare la pioggia, dono della Madre.
La seconda Zena si colloca fra cinquecentomila e duecentomila anni fa in un gruppo di adoratori della Grande Madre anch'essi in movimento, questa volta verso il Nord Africa, dopo una grave perdita la gente di Zena si unirà ad un'altro gruppo diffondendo la credenza nella Madre, e nel corso degli anni la protagonista scoprirà qualcosa di grande importanza per entrambi i sessi.
La terza Zena si trova invece sui Pirenei fra cinquantamila e trentamila anni fa, cioè all'epoca dei grandi affreschi d'animali sulle pareti di alcune grotte ancora esistenti; fa parte di un popolo matriarcale pacifico ed egualitario la cui religiosità è improntata sulla figura di una Grande Dea Madre, ma dovrà affrontare l'arrivo della violenza e della prevaricazione maschile nel suo mondo. Anche questa volta ci sarà un viaggio che li porterà nelle grandi caverne, ed in prossimità di popoli con diverse credenze...
Il finale è aperto, infatti questo è solo il privo volume di una trilogia, di cui gli altri libri Circles in the Sky e Ice Burial sono inediti in Italia.
Per quanto riguarda l'intreccio narrativo, ci sono a mio parere dei punti deboli e dei casi troppo fortuiti per essere verosimili, ma non è male; lo stile di scrittura è semplice e piacevole, ricco di dialoghi; i personaggi, per quanto a tratti scontati, sono abbastanza ben costruiti, nei limiti delle pagine dedicati alle tre diverse parti.
ATTENZIONE, SPOILER
Visti epoca ed ambientazione, è impossibile non fare un confronto con la saga de I Figli della Terra della scrittrice francese Jean Auel: punti in comune ad entrambi sono le scoperte tecnologiche importanti riguardanti il fuoco, la caccia, e soprattutto il ruolo del maschio nella procreazione, nonché l'incontro fra Cro-Magnon e Neanderthal, e soprattutto la struttura di una società matriarcale e matrifocale. Sicuramente romanzi dell'Auel sono sorretti da una maggiore documentazione storica e ricerca archeologica riguardo i modi di nutrirsi, cacciare, costruire ripari, attrezzi e oggetti, cosa di cui invece si sente in parte la mancanza nel romanzo in questione, inoltre l'ampiezza della saga contribuisce ad una maggior definizione e caratterizzazione dei personaggi. In entrambe le storie ci troviamo davanti a delle sciamane, ma in Il cerchio sacro l'Autrice fa più affidamento su poteri psichici e taumaturgici quando i personaggi si trovano ad un impasse. Nella saga di Ayla la storia d'amore ha ampio spazio, mentre in questo libro ha un ruolo marginale.
FINE SPOILER
L'unica pecca, a mio personalissimo parere, è che, come d'altra parte in alcuni altri libri a sfondo matriarcale, si trovano alcuni preconcetti di genere sugli uomini che non condivido.
In conclusione, si tratta di un libro un po' debole a livello narrativo, ma sicuramente interessante per i contenuti, che andrebbe valorizzato, e sono certa che lo sarebbe se più persone interessate all'argomento lo conoscessero. Inoltre per chi non mastichi questi argomenti, può essere un'introduzione piacevole al concetto di società matriarcale.

Utilità
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1 commento:

  1. Finito ieri sera, e da tempo non mi sentivo coinvolgere tanto e rasserenare da un libro. È vero che a tratti è surreale, ma secondo me lì sta il suo fascino, nel regalare un'atmosfera mistica. Quando ho partorito mia figlia, è successa una cosa che fatico sempre a descrivere, ma alla fine del travaglio e durante il parto, io non ero io, ero una memoria di sensazioni, sentivo di essere stata lì milioni di volte, ero in un vortice di tempo e piena di altri parti. Fa quasi ridere, lo so, ma quello è stato. Non è accaduto di nuovo con il secondo figlio, anche se, confesso, speravo di sentire di nuovo quella sensazione.
    Tra le pagine e i nelle vite delle tre Zena, quella sensazione era sempre presente, e mi commuove.
    È un libro che ci riporta alle origini più che storiche, emotive. Per me, stupendo. Anche da far leggere ad un uomo per riaprirsi alla vellezza e alla femminilità in senso ampio, come capacità di darsi in mido gratuito. Ad oggi vale per tutti, uomini e donne.

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