Visualizzazione post con etichetta Erbe ed Alberi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Erbe ed Alberi. Mostra tutti i post

domenica 30 agosto 2020

Illustrazioni botaniche di Tiglio

Tilia Foemina da De historia stirpium commentarii insignes di Leonhart Fuchs pubblicato nel 1542 (online qui).

Lindenbaum da Kreüter Buch di Hieronymus Bock, pubblicato nel 1546 (online qui). Nei luoghi di cultura tedesca esisteva il Tanzlinden "Tiglio della danza" sotto le cui fronde si ballava e si celebravano feste.

Tilia femina da De plantarum seu stirpium icones di Mathias de l'Obel, pubblicato nel 1576 (online qui)

Tiglio con insetti da Der Raupen wunderbare Verwandlung und sonderbare Blumennahrung di Maria Sibylla Merian, pubblicato fra il 1679 e il 1718 (online qui).

Tilia da Herbarium Blackwellianum di autori vari con illustrazioni di Elizabeth Blackwell, pubblicato dal 1750 al 1773 (online qui).

Tilia parviflora e grandiflora da Deutschlands Flora in Abbildungen di Johann Georg Sturm con illustrazioni di Jacob Sturm, pubblicato nel 1796 (online qui).

Tilia europaea da Icones plantarum medico-oeconomico-technologicarum di Ferdinand Bernhard Vietz, pubblicato fra il 1800 e il 1822 (online qui).

 Tilia grandifolia da Flora regni Borussici di Albert Gotfried Dietrich pubblicato nel 1833 (online qui e qui).

Tilia platophyllos da Die officinellen Pflanzen der Pharmacopoea Germanica di Friedrich Georg Kohl, pubblicato fra il 1891 e il 1895 (online qui).

Tilia vulgaris da Bilder ur Nordens Flora di Carl Axel Magnus Lindman, pubblicato fra il 1901 e il 1905 (online qui).

Fata del Tiglio da Flower Fairies of the Trees di Cecily Mary Barker, pubblicato nel 1940 (online qui).

sabato 14 dicembre 2019

La meravigliosa metamorfosi dei bruchi

La meravigliosa metamorfosi dei bruchi di Maria Sibylla Merian, a cura di Maria Gregorio, Elliot, 2015
Numero pagine: 207
Lingua originale: tedesco
Titolo originale: Der Raupen wunderbare Verwandlung und sonderbare Blumennahrung
Prima edizione: 1679-1683
Prima edizione italiana: 1993 (edizione parziale)
Genere: libro illustrato

La prima volta che ho incontrato sulla mia strada le bellissime illustrazioni di Maria Sibylla Merian stavo cercando delle tavole botaniche per arricchire le mie ricerche sulle diverse erbe, e ai tempi non avevo fatto particolare caso al fatto che fossero state prodotte da una donna nel bel mezzo del seicento. Solo quando ho trovato e acquistato l'edizione italiana de Il libro dei fiori mi sono resa conto di che artista straordinaria sia stata la Merian.
Nel XVII secolo, un periodo in cui essere donna e scienziata, o anche solo donna e conoscitrice della natura poteva essere molto pericoloso, si svolge l'arco della vita di questa interessantissima artista, studiosa, viaggiatrice.
Questo particolare libro fu pubblicato in due volumi, il primo nel 1679, il secondo nel 1683 con testi in tedesco (e non in latino secondo l'uso del tempo, per favorirne la diffusione), ognuno contenente cinquanta tavole illustrate. Ogni volume si apre con un preambolo dell'Autrice, una poesia in sua lode e una ghirlanda di foglie che incornicia il titolo. Seguono le tavole, ognuna dedicata ad una diversa pianta e ai bruchi che se ne nutrono - partendo dai bachi da seta - i cui cambiamenti sono illustrati in ogni aspetto, dall'uovo alla farfalla; le tavole sono ordinate in base al periodo dell'anno in cui i bruchi diventano crisalidi e alle piante di cui si nutrono. A fronte delle tavole si trovano i testi dell'Autrice che racchiudono una summa delle sue osservazioni sulla vita dei bruchi - che ha personalmente selezionato ed allevato per anni- a volte mischiate con interessanti notizie sull'uso delle piante, il tutto esposto con un linguaggio chiaro e semplice, quasi colloquiale, quotidiano, dal quale traspare l'amore della Merian per la natura e i suoi fenomeni così come la sua dimestichezza con la biologia degli insetti. Vengono vivamente descritti anche i colori delle illustrazioni poiché la colorazione delle tavole era opzionale e costituiva una notevole varietà di prezzo. Laddove la Merian non riesce a spiegarsi alcuni fenomeni, oggi noti, lo dichiara apertamente; inoltre le denominazioni latine di piante e insetti sono quelli del tempo e per tanto ad un lettore moderno possono risultare gradevolmente inconsueti.
All'opera della Merian segue un approfondita biografia ad opera della curatrice Maria Gregorio con tanto di inquadramento storico, oltre ad una vasta bibliografia (purtroppo piuttosto scarna per quanto riguarda le opere in italiano).
Oltre che per il suo lavoro Maria Sibylla Merian merita di essere conosciuta per la sua vita straordinaria: nata nel 1647 a Francoforte in una famiglia di artisti e editori fin da giovanissima iniziò a disegnare e interessarsi a piante ed insetti che dipingeva dal vivo incoraggiata e sostenuta dal patrigno e dai fratelli. Sposatasi a diciotto anni si trasferì col marito a Norimberga dove continuò nella sua opera (sia artistica che di ricerca scientifica), ebbe due figlie e fu in grado di mantenersi con il frutto del suo lavoro, creando anche un laboratorio femminile di ricamo e pittura; a questo periodo risale la sua prima opera Il libro dei fiorie alcuni anni dopo La meravigliosa metamorfosi dei bruchi. Tornata temporaneamente a Francoforte per motivi famigliari e per il deteriorarsi del suo matrimonio, si trasferirà con la madre e le due figlie in Olanda in una comunità spirituale in cui i beni sono in comune e i diritti delle donne sono pari a quelli degli uomini; Maria riprende il cognome da ragazza (che userà per il resto della sua vita). La comunità incoraggia l'evangelizzazione del Sud America, così alcuni missionari di ritorno in Olanda forniscono alla Merian esemplari di insetti esotici.
Dopo la morte della madre e di un fratello e il fallimento della comunità, si trasferisce ad Amsterdam con le figlie, essendo ormai un'Artista affermata può far fronte agli impegni economici e viene accettata nella cerchia degli studiosi della cosmopolita città olandese.
Nel 1699, grazie anche ad un finanziamento della città, Maria s'imbarca insieme alla figlia alla volta del Suriname per studiare dal vero piante e insetti tropicali, e qui resterà fino al 1701 quando debilitata dalla malaria tornerà ad Amsterdam. Ripresasi ricomincia a lavorare e a cercare finanziamenti per la pubblicazione di un libro sugli insetti del Suriname che vedrà la luce nel 1705 con titolo La metamorfosi degli insetti del Suriname. Negli anni successivi continua a dipingere e a studiare, nonché ad approntare nuove edizioni rivedute e traduzioni dei suoi libri, fino alla morte avvenuta nel 1717.
Se siete arrivati a leggere fin qui avrete capito che consiglio assolutamente questo libro a tutti gli appassionati di illustrazioni botaniche e entomologia, a chi vuole riscoprire la storia di una grande Artista, viaggiatrice e precorritrice dei tempi, o anche solo per poterlo esporre in casa godendo delle bellissime illustrazioni.

Utilità
Esiste un'unica edizione italiana precedente di quest'opera della Merian: La meravigliosa metamorfosi dei bruchi a cura di Maria Gregorio, Rosenberg & Sellier, 1993, che è però parziale riportando solo alcune delle tavole originali.
Gli altri suoi libri pubblicati in italia sono:
  • Il libro dei fiori a cura di Maria Gregorio, Elliot, 2015
  • Dissertazione sulla generazione e le metamorfosi degli insetti del Suriname a cura di Sandro Fusina, L'Erbolario, 2000
Informazioni sulla vita avventurosa di Maria Sibylla Merian si possono trovare invece in:
  • Donne ai margini. Tre vite del XVII secolo di Natalie Zemon Davis, Laterza, 2005
  • L'altra mappa. Esploratrici, viaggiatrici, geografe di Luisa Rossi, Diabasis, 2005
  • Scienziate nel tempo. 75 biografie di Sara Sesti e Liliana Moro, Edizioni LUD, 2016
Una versione romanzata della vita della Merian, corredata dalle deliziose illustrazioni dell'artista bolognese Anna Paolini è Maria Sibylla Merian. La magia della crisalide, Logosedizioni, 2019.

Siti che riportano biografia e bibliografia dell'autrice sono Università delle donne e Enciclopedia delle donne.
Il sito di riferimento (in inglese) per lo studio di quest'Artista è The Maria Sibylla Merian Society, dove fra l'altro, a questa pagina, si possono trovare i link per sfogliare alcune edizioni originali dei suoi lavori.
Le illustrazioni presenti in questo post sono tratte dall'opera in questione.

Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:

venerdì 27 settembre 2019

La foresta nascosta. Un anno trascorso a osservare la natura

La foresta nascosta. Un anno trascorso a osservare la natura di David George Haskell, Einaudi, 2014
Numero pagine: 288
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Forest Unseen: A Year's Watch in Nature
Prima edizione: 2012
Prima edizione italiana: 2014
Genere: saggio divulgativo su biologia e ecologia della foresta

Ho trovato questo libro per caso, e subito sono stata attirata dal titolo.
L'autore, un biologo, per un anno ha osservato un angolo di foresta primaria dell'altopiano del Cumberland in Tennessee. Le regole che l'Autore si è dato erano semplici: visitare spesso il posto, restare in silenzio, cercare di non modificare il luogo camminando, scavando, spostando o raccogliendo cose.
Ogni capitolo ci fa entrare in quel cerchio di foresta (di circa un metro di diametro) raccontandoci della vita delle piante, degli animali, degli insetti e del suolo.
Cosa succede agli alberi d'inverno? Com'è la vita dei bruchi? E il sesso delle lumache?  Di cosa sono fatti i licheni? Perché sono nati i fiori?  Le piante cooperano o lottano fra loro? Come si comportano le zecche, le zanzare, le lucciole, le cavallette? Come viene gestita la luce solare nella foresta? Come si sono evolute le piante fino ad arrivare ad ottimizzare il processo della sintesi clorofilliana? Cosa succede se al lupo si sostituisce il coyote? Come vivono i microrganismi del suolo?
La scrittura è chiara e scorrevole, non serve essere specialisti del settore per lasciarsi affascinare dalle brillanti soluzioni evolutive che i vari esseri viventi hanno saputo adottare; la vita ed il pensiero di Haskell rimangono sullo sfondo, la vera protagonista è la Natura.

Consiglio assolutamente questo libro a tutti coloro che sono affascinati dalla vita nei regni naturali.
In questo volume si parla di piante e animali americani, sarebbe interessante trovare un testo simile ma basato sull'ambiente italiano.

Utilità
Dello stesso autore è uscito nel 2018 Il canto degli alberi.

venerdì 30 agosto 2019

Piante medicinali

Piante medicinali, AA. VV., Mondadori, 1989
Numero pagine:
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 1989
Fotografie delle piante: sì solo di alcune piante
Illustrazioni botaniche: sì solo di alcune piante
Illustrazioni di altro tipo: no
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: no
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì
Piante aromatiche: no
Piante protette: sì, l'Uva Ursina
Etnobotanica e storia: no

Ecco un altro vecchio libro sulle piante medicinali, di quelli sicuramente datati ma che ti riportano con scioltezza gli usi medicinali dell'Aconito e informazioni su piante poco note e poco trattate nella maggior parte dei manuali oggi in commercio. Capiamoci: non è che inneggi all'uso indiscriminato delll'Aconito - e a ben vedere io non lo userei in qualsiasi caso -; immagino che se queste piante sono state eliminate dai libri di erboristeria (oltre che per il semplice fatto che per i piccoli disturbi esistono erbe officinali più sicure e che per quelli gravi bisogna rivolgersi al medico), sia anche perché c'è stata gente mal'accorta che si è fatta, che so, una tisana di Stramonio dopo averne lette le proprietà, e non è riuscita a raccontarne gli effetti. Sicché conservo questi vecchi libri come cimeli di un'altra stagione (anche editoriale), sfogliandoli ogni tanto per rinfrescarmi la memoria.
Questo in particolare è costituito da un'introduzione breve che soppesa pro e contro della fitoterapia, e spiega in poche parole come preparare decotti e infusi.
Seguono le schede di un centinaio di piante con nome comune e binomio botanico, famiglia, descrizione, parti utilizzate, composti chimici, proprietà, modalità d'uso (ovvero quale preparazione è più adatta), note che riportano l'uso tradizionale, dell'olio essenziale se presente, altri usi. Per ogni pianta si trovano dei simboli in caso siano piante alimentari, velenose o dubbie, usate nell'industria, per la produzione di essenze o conserve, e se sono erette, striscianti o arbusti. Ogni scheda è corredata da una foto o un'illustrazione botanica in cui la pianta è ben riconoscibile.
Difficilmente lo troverete in giro, vista la data di pubblicazione, ma se vi capita prendetelo, troverete piante inconsuete e notizie interessanti.

Fiori

Fiori di Pierre-Joseph Redouté, L'ippocampo, 2008
Numero pagine: 96
Lingua originale: francese
Titolo originale:
Prima edizione: 2001
Prima edizione italiana: 2008

Ho comprato questo libro anni fa, perché era troppo bello e perché non ho resistito. Si tratta di un libro di grande formato contenente le riproduzioni delle tavole botaniche tratte dalle varie opere del grande illustratore belga Pirre-Joseph Redouté (1759-1840) soprannominato "il Raffaello dei fiori" che lavorò sia per la monarchia Francese che per quella Belga ed uscì indenne dalla Rivoluzione Francese così come dal regno e la caduta di Napoleone.
Il libro si apre con una prefazione di Monique Ducreux del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi che racconta la vita dell'Artista.
Seguono le tavole botaniche a colori di vari fiori (fra cui molte rose), riprodotti nei minimi particolari, a volte con l'aggiunta di piccoli insetti e gocce d'acqua.
Si tratta di un libro prezioso per qualsiasi appassionato di botanica, da sfogliare quando si ha voglia di bellezza, o da tenere esposto su qualche libreria o leggio per poterne godere sempre.
Si tratta di un'edizione un po' datata e non facilissima da trovare, ma se vi capita non fatevi scappare questo piccolo gioiello!
Utilità
Gli unici altri libri italiani che riportano immagini di Redouté sono:
  • Le rose dell'Imperatrice, Mondadori, 1982
  • Rose (libro + cd), Congedo, 2011
  • Le rose. Tavole complete, Taschen, 2007
On-line è possibile reperire moltissime delle illustrazioni di questo autore. Il sito rawpixel le ha suddivise a seconda dell'opera da cui sono state tratte:
I libri di Redouté riprodotti on-line sono invece:
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:

Erbe buone per la salute

Erbe buone per la salute, AA. VV., Giunti, 2012
Numero pagine: 431
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2000
Fotografie delle piante: sì
Illustrazioni botaniche: no
Illustrazioni di altro tipo: sì
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì
Piante aromatiche: sì
Piante protette: no
Etnobotanica e storia: cenni

Anche questo libro mi è stato gentilmente prestato da un'amica perché potessi studiarmelo e farne una recensione.
Si tratta di un libro di grande formato, del quale tra l'altro esistono varie edizioni, tutte simili; questa è un po' datata ma comunque interessante. E' diviso in tre parti principali.
La prima parte tratta le erbe medicinali: si apre con un'introduzione che tratta i principi attivi delle erbe, come effettuare raccolta e conservazione delle droghe, i tipi di preparati (suddivisi per uso esterno ed interno), come gestire le dosi, quando assumere i vari preparati (nei diversi momenti della giornata) ed avvertenze di cautela. Seguono le schede delle singole piante con nome comune, binomio botanico, famiglia, altre specie, descrizione, habitat, droga, proprietà, impiego (per cosa si usa), avvertenze, curiosità, ricette fitoterapiche, cosmetiche e/o culinarie (anche liquori), il tutto corredato da fotografie a colori della pianta e dei piatti. Ad intervallarle si trovano schede più piccole con nome comune, descrizione, proprietà, impiego con foto più piccola.
La seconda parte si concentra su particolari alimenti ed integratori alimentari quali propoli, yogurt, polline, argilla ecc., anche in questo caso troviamo schede singole che riportano principi, usi, ricette culinarie e cosmetiche con una fotografia.
Le terza ed ultima parte è dedicata a definire i vari disturbi, con inquadramento e cause scatenanti, e per ognuno vengono indicati gli alimenti utili, le piante curative, i rimedi omeopatici.
Segue la bibliografia, per altro composta solo da libri della casa editrice, gl'indici delle piante trattate, delle ricette e dei disturbi.
Come potete vedere si tratta di un libro ricco di contenuti ed anche di informazioni basi per accedere al mondo dell'erboristeria; inoltre le diverse sezioni si integrano per darci una visione a tutto tondo sulla salute e la medicina naturale. La grafica è molto curata e piacevole, come per molti altri libri della Giunti-Demetra.
In definitiva si tratta di un buon libro di partenza (da integrare con altri più approfonditi per quanto riguarda botanica, chimica e riconoscimento delle piante), ma anche di un volume adatto come regalo vista la bellezza della veste editoriale.

Frutti e semi selvatici in cucina

Frutti e semi selvatici in cucina, Gianfranco Barsotti e Luciana Bussotti, Debatte, 2009
Numero pagine: 238
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2009
Fotografie delle piante: no
Illustrazioni botaniche: sì
Illustrazioni di altro tipo: sì
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: no 
Piante aromatiche: no
Piante protette: no
Etnobotanica e storia: cenni

Questo bel libro mi è stato prestato da una cara amica; o meglio, durante il mio giro di ricognizione nelle librerie altrui mi è capitato sotto mano :)
Si tratta di un volume veramente ben fatto, sia nei contenuti che per la grafica e le illustrazioni botaniche particolareggiate e riconoscibili.
Si apre con la presentazione dello scrittore Tiziano Scarpa e la premessa degli autori che spiega le ragioni d'essere del libro e le motivazioni della scelta di erbe, alberi e arbusti trattati; seguono brevi indicazioni sulla raccolta rispettosa delle spontanee.
Il cuore del libro è costituito da quarantadue schede specifiche con nome italiano, binomio latino, famiglia, nomi regionali, etimologia, descrizione della pianta (ben fatta), habitat e diffusione in Italia, usi in cucina, specie affini, curiosità, eventuali attenzioni o controindicazioni. L'illustrazione botanica a colori che correda ogni scheda (più una più piccola di una parte della pianta) è fra le più ben fatte che io abbia mai trovato in un libro, e riporta anche altezza, parti utilizzate, epoca di fioritura, periodo di raccolta. Troviamo anche una piccola parte con le illustrazioni delle specie affini citate precedentemente con nome comune e botanico.
Un'altra sezione del libro molto utile si trova a questo punto: è il glossario figurato delle varie parti della pianta (tipi e forme di radici, foglie, fiori, frutti), chiaro e con belle immagini a colori.
Arriviamo quindi alla parte culinaria aperta da una breve introduzione esplicativa, con tipi di piatti (insalate, minestre, salse) e frutti o semi consigliati, compresi i liquori con spiegazione di preparazione e tabella alcool-acqua-gradazione. Seguono dunque le ricette con i frutti delle singole piante, moderne e antiche, regionali, italiane o di altri paesi, in particolare francesi e quelle con misti di diversi frutti.
Chiudono il volume bibliografia, indice delle ricette per specie, ricette per tipo, indice generale, e ringraziamenti.
In sintesi si tratta di un volume veramente ben fatto ed interessante, che tratta anche frutti e semi poco conosciuti o inusuali, il tutto corredato da illustrazioni fra la più belle mai trovate in libri dello stesso genere; fra le righe traspare la cura e lo studio degli Autori, sicché lo consiglio assolutamente.

Le erbe aromatiche selvatiche

Le erbe aromatiche selvatiche profumi in cucina di Gianfranco Barsotti e Luciana Bussotti, Debatte, 2009
Numero pagine: 256
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2009
Fotografie delle piante: no
Illustrazioni botaniche: sì
Illustrazioni di altro tipo: sì
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì 
Piante aromatiche: sì 
Piante protette: no
Etnobotanica e storia: no

Questo bel libro sulle aromatiche mi è stato prestato da una cara amica; o meglio, durante il mio giro di ricognizione nelle librerie altrui mi è capitato sotto mano :)
Si tratta di un volume veramente ben fatto, sia nei contenuti che per la grafica e le illustrazioni botaniche particolareggiate e riconoscibili.
Si apre con l'introduzione del cuoco Vincenzo Cerami e la premessa degli autori che spiega il perché del nome aromatiche, in quali pericoli su può incorrere usandoli, come venivano impiegate nell'antichità, specificando anche che il libro tratterà solo di quelle spontanee nel nostro territorio (sono escluse quindi quelle naturalizzate come il Basilico, il Prezzemolo, la Maggiorana ecc.), alcune delle quali inconsuete, salvo quelle da insalata o di cui si adoperano solo i frutti o i fiori perché trattate in altri volumi della collana. Seguono brevi indicazioni sulla raccolta rispettosa delle spontanee.
Il cuore del libro è costituito da quarantatré schede specifiche con nome italiano, binomio latino, famiglia, nomi regionali, etimologia, descrizione della pianta (ben fatta), habitat e diffusione in Italia, usi in cucina, specie affini, curiosità, eventuali attenzioni o controindicazioni. L'illustrazione botanica a colori che correda ogni scheda (più una più piccola di una parte della pianta) è fra le più ben fatte che io abbia mai trovato in un libro, e riporta anche altezza, parti utilizzate, epoca di fioritura, periodo di raccolta. Troviamo anche una piccola parte con le illustrazioni delle specie affini citate precedentemente con nome comune e botanico. 
Segue un utile approfondimento sulle specie velenose delle Apiacee: tre diverse Cicute con illustrazione, descrizione, habitat, diffusione, parte più velenosa.
Un'altra sezione del libro molto utile si trova a questo punto: è il glossario figurato delle varie parti della pianta (tipi e forme di radici, foglie, fiori, frutti), chiaro e con belle immagini a colori.
Arriviamo quindi alla parte culinaria aperta da una breve introduzione esplicativa, con tipi di piatti (insalate, minestre, salse) ed aromatiche consigliati, ivi compresi i liquori con spiegazione di preparazione e tabella alcool-acqua-gradazione. Seguono dunque le ricette con le singole piante, moderne e antiche, regionali, italiane o di altri paesi, in particolare francesi e quelle con misti di erbe.
Chiudono il volume bibliografia, indice delle ricette per specie, ricette per tipo, indice generale, e ringraziamenti.
In sintesi si tratta di un volume veramente ben fatto ed interessante, che tratta anche erbe poco conosciute o inusuali, il tutto corredato da illustrazioni fra la più belle mai trovate in libri dello stesso genere; fra le righe traspare la cura e lo studio degli Autori, sicché lo consiglio assolutamente.

Tisane

Tisane per rimedi ai disturbi di tutti i giorni e sorridere alla natura di Luigi Mondo e Stefania Del Principe, Gribaudo, 2003
Numero pagine: 128
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2002
Fotografie delle piante: no
Illustrazioni botaniche: sì
Illustrazioni di altro tipo: sì, decorative
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì 
Piante aromatiche: sì 
Piante protette: no
Etnobotanica e storia: no

Ecco un altro libro della Gribaudo, anche questo trovato a casa di un'amica. Vediamo com'è composto: ad una breve introduzione con cenni di storia della fitoterapia, seguono le spiegazioni base su cosa sia una tisana, le regole per la composizione, i metodi di conservazione delle droghe e di preparazione (infusione, decozione, macerazione, digestione), come dolcificare con un elenco dei tipi di miele e rispettive proprietà, utili indicazioni su come calcolare la quantità di tisana adatta alle diverse persone (uomini, donne, bambini, anziani ecc.), norme di raccolta e essiccazione, interazioni e controindicazioni delle singole erbe, tossicità e interazioni con tabella che per ogni disturbo indica quale piante evitare.
La seconda parte è costituita da uno schedario in cui per ogni erba sono citati nome comune, nome botanico, proprietà, utilizzo con alcune ricette, curiosità; per ogni piante si trova un'illustrazione botanica che personalmente non ho trovato sempre riconoscibile. Le piante trattate sono quelle solite che si trovano un po' in tutti i libri di erboristeria.
Segue un elenco dei disturbi con le relative erbe medicinali, ed in fine un elenco di ricette di tisane per vari disturbi, con anche una sezione dedicata ai bambini.
Chiude il libro l'indice generale.
Come sempre per gli altri libri della stessa collana, si tratta di un volume con una veste editoriale deliziosa; per quanto riguarda i contenuti, la parte che ho apprezzato di più è sicuramente la prima, dove si definiscono i criteri di composizione e preparazione in generale. Benché esistano vari libri sull'argomento, e che la maggior parte delle informazioni siano reperibili anche nei compendi sulle erbe in generale, potrebbe essere utile avere a portata di mano questo quadernetto più specificatamente centrato sulle tisane.

Erbe aromatiche

Erbe aromatiche conoscerle e usarle aromi e sapori di Luigi Mondo e Stefania Del Principe, Gribaudo, 2003
Numero pagine: 128
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2003
Fotografie delle piante: no
Illustrazioni botaniche: sì
Illustrazioni di altro tipo: sì, decorative
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì 
Piante aromatiche: sì 
Piante protette: no
Etnobotanica e storia: no

Questo grazioso libricino si concentra, come si capirà dal titolo, sulle erbe aromatiche. Si apre con un'introduzione su coltivazione e metodi di riproduzione delle aromatiche, un elenco degli attrezzi che possono servire, come coltivarle in vaso, una tabelle con un calendario e le epoche di riproduzione delle varie aromatiche, indicazioni su quando e come raccoglierle, una per una. Seguono brevi indicazioni su essiccazione e conservazione delle singole aromatiche.
Troviamo poi le schede specifiche di diciannove piante aromatiche con nome comune, nome botanico, famiglia, altri nomi, habitat, proprietà, indicazioni di coltivazione, droga, epoca di raccolta, uso culinario, casalingo e terapeutico (ivi incluso quello degli oli essenziali) e alcune curiosità. Per ogni pianta si trovano illustrazioni botaniche a colori, sia della pianta intera che di parte di essa, a mio parere non sempre riconoscibili.
La parte successiva è costituita da ricette culinarie divise in tipi di piatto (primi, secondi, dolci ecc.) che comprendono l'utilizzo delle aromatiche.
La grafica è molto carina, il libro sembra un piccolo quaderno di appunti con anche illustrazioni decorative, tuttavia le informazioni che contiene si possono trovare in buona parte dei libri sulle erbe, ma potrebbe fare piacere averne una più specificatamente costruita sulle erbe aromatiche. Niente di speciale comunque.

Erbette di prati e boschi

Erbette di prati e boschi conoscerle, raccoglierle e mangiarle di Monia Marin, Gribaudo, 2003
Numero pagine: 128
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2003
Fotografie delle piante: no
Illustrazioni botaniche: sì
Illustrazioni di altro tipo: sì, decorative
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì
Piante commestibili: sì
Piante officinali: sì 
Piante aromatiche: sì 
Piante protette: sì, il Pungitopo
Etnobotanica e storia: no

Ecco un altro piccolo manualetto sull'uso delle piante, con un focus sull'uso culinario e curativo. E' costituito da l'avvertenza all'uso delle erbe spontanee e da un breve introduzione, ma il cuore del libro sono le schede delle singole erbe, cinquantasette in tutto (che sono le più conosciute in generale e presenti nei libri sulle erbe mangerecce), ognuna con nome comune, nome botanico, famiglia, nomi popolari, habitat, epoca di fioritura, proprietà, specie simili, curiosità e ricette medicinali o culinarie, il tutto arricchito da un'illustrazione botanica della pianta e/o parti di essa con note descrittive. Personalmente trovo che non tutte le illustrazioni siano ben fatte e riconoscibili.
Segue l'indice dei nomi italiani e in latino.
Si tratta di un libricino con una bella grafica, che riproduce un quaderno di appunti, tra l'altro è di piccola dimensione e può essere portato con sé durante le passeggiate per la raccolta (anche se, come detto, alcune delle immagini non sono chiare, quindi non può essere uno strumento affidabile di riconoscimento sul campo). Manca la parte generale su botanica, raccolta e conservazione delle piante, sicché non può neanche essere preso come guida generale all'erboristeria.
In definitiva si tratta di un libro grazioso nella forma, ma come ce ne sono a decine in ogni libreria.

lunedì 26 agosto 2019

Uomini, boschi e api

Uomini, boschi e api di Mario Rigoni Stern, Einaudi, 1980
Numero pagine: 194
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 1980
Genere: raccolta di racconti

Dopo aver letto Arboreto salvatico e Il bosco degli urogalli  (ma anche i classici di guerra Il sergente nella neve e Ritorno sul Don) mi sono appassionata ai libri di Rigoni Stern, così ogni volta che vado in qualche mercatino di libri usati, guardo se per caso ce n'è qualcuno suo. Preferisco però quelli sulla natura a quelli, più noti, che parlano della sua esperienza durante la ritirata di Russia e la seconda Guerra Mondiale; tuttavia in ogni sua raccolta, inevitabilmente, si trovano accenni e riferimenti a quest'evento così macroscopico che in qualche modo segna buona parte della sua produzione letteraria.
Questa particolare raccolta di racconti è divisa in 4 parti, più un ultimo testo e comprende trenta racconti.
La prima intitolata I giorni del Nord-Est che parla delle sue impressioni sulla natura durante i giorni della Guerra in Russia.
La seconda "con il cielo e le selve" da un verso di Andrea Zanzotto che raccoglie storie di vita in mezzo alla natura, gli animali, nell'asprezza della montagna, fra cacciatori e contadini.
La terza Stagione di vita in compagnia delle api dedicato appunto all'apicoltura e all'osservazione delle api e degli altri insetti.
La quarta Lavori di montagna raccoglie ritratti degli abitanti della montagna dove Rigoni Stern abitava.
Si tratta di un libro estremamente piacevole, scorrevole, composto da piccoli quadretti sulla vita in montagna, con la sua bellezza e la sua durezza; ad alcuni potrebbero non piacere i racconti di caccia, ma nel complesso si tratta di una raccolta preziosa, che esprime il grande amore e rispetto per la natura di Rigoni Stern.

Utilità
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:

domenica 25 agosto 2019

Il giardino delle vecchie signore

Il giardino delle vecchie signore di Maureen e Bridget Boland, La Tartaruga, 2000
Numero pagine:
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Old Wives' Lore for Gardeners e Gardener's Magic
Prima edizione: 1976 e 1977
Prima edizione italiana: 1993
Genere: saggio sul giardinaggio

Sono anni che voglio leggere questo libro, mi era stato consigliato da un'amica come me appassionata di erbe e giardini, ma non mi è mai capitato fra le mani finché non l'ho trovato qualche giorno fa a casa di un'altra amica (che invenzione bellissima le amiche, ed in particolare quelle che condividono le nostre passioni!).
Si tratta in realtà di due libri riuniti, il primo a cui si deve il titolo del volume opera di entrambe le sorelle Boland, il secondo intitolato in italiano Il giardino magico, della sola solo di Bridget.
Con ironia e competenza queste due arzille signore inglesi hanno qui riunito una serie di notizie e stratagemmi di giardinaggio, dovute alla loro esperienza o raccolti dalla viva voce di altre Vecchie Signore. Maureen e Bridget infatti hanno curato per anni un giardino prima nella loro casa londinese nel quartiere di Pimlico, poi a South Kensington ed in fine nell'Hampshire, dove hanno raccolto dalla voce di vicini e anziani i consigli sul giardinaggio qui riuniti.
Avete dubbi su come e quando seminare e piantare ortaggi, aromi e fiori? Con quale luna?Vi chiedete quali piante mettere vicine? Non sapete come liberarvi della Gramigna o della bolla del Pesco? O sono forse i parassiti degli ortaggi a importunarvi? E come gestire al meglio gli animali che penetrano in un giardino curato, limacce, talpe o caprioli che siano? E riguardo al sole e alle piogge, come comportarsi?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui le Autrici offrono soluzioni interessanti e variegate, non disegnando il riutilizzo di materiali altrimenti destinati alla spazzatura (le foglie di Thè per le Camelie, la buccia di banana per le Rose), nonché sostanze oggi semi sconosciute come il creosoto. Tutto rigorosamente senza impegnare prodotti chimici di sintesi!
Nella seconda parte Bridget ha raccolto invece notizie di folklore vegetale: piante afrodisiache, protettrici di persone e luoghi, tradizioni riguardanti semina e la raccolta, in particolare della magica Mandragora, come prevedere il tempo metereologico, ed in ultimo un utilissimo incantesimo...per far ripartire il tosaerba!
Il volume è impreziosito da immagini in bianco e nero rappresentanti principalmente erbe e persone impegnate in lavori agricoli dal sapore antico.
La leggerezza e l'ironia delle Autrici, è stata ripresa anche dalla Traduttrice, Gaia Cormani, che in maniera molto onesta ammette di aver avuto dei dubbi sulla traduzione di alcuni fitonimi (cosa estremamente positiva, visto che a volte si trovano delle traduzioni di nomi di piante errati).
Lo stile è veramente piacevole, semplice, colloquiale; l'ironia delle due Vecchie Signore ne fa oltre che un libro utile, anche una simpatica guida di giardinaggio insolito.
Insomma, procuratevelo, perché si tratta di un vero gioiello ricco di buon senso e leggerezza. Adattissimo anche come regalo ad altre giovani o vecchie Signore!

Utilità
Esistono varie edizioni, la più economica per Dalai editore, la più recente, del 2019, della Elliot.

domenica 21 luglio 2019

Mitologia delle piante

Mitologia delle piante. Ovvero le leggende del mondo vegetale - vol. 1 di Angelo De Gubernatis, Mir Edizioni, 2010
Numero pagine: 223
Lingua originale: francese
Titolo originale: La Mythologie des Plantes, ou Les Légendes du Règne Végétal
Prima edizione: 1878-1882
Prima edizione italiana: 2010
Genere: saggio

Coloro che hanno svolto qualche minima ricerca sul folklore vegetale, prima o poi si sono imbattuti in De Gubernatis; si tratta di uno degli autori più citati nei saggi sulla mitologia delle piante del secolo scorso. Purtroppo, questa è l'unica tradizione italiana del primo dei due volumi della sua opera, in originale francese La Mythologie des Plantes.
Ho trovato questo libro a casa di un'amica, così me lo sono fatta prestare, presagendo interessanti sorprese.
Il libro si apre con una presentazione ed un introduzione in cui De Gubernatis motiva il libro, da queste pagine si evince il suo entusiasmo per la mitologia comparata, ed anche una formazione in vari campi del sapere, se non particolarmente approfondita, sicuramente vastissima.
Per quanto riguarda il libro in sé, si tratta di un'opera compilatoria, l'Autore infatti sembra aver messo insieme le fonti che aveva sotto mano (ai tempi le ricerche bibliografiche erano sicuramente moooolto più lunghe ed impegnative di adesso), compilando una sorta di dizionario per cui ad ogni voce corrisponde una specifica pianta; a volte il nome riportato non corrisponde a nessuna pianta nota o esistente, ed alcune delle piante a noi più familiari non trovano spazio in quest'opera, sicché non sono chiari i dettami organizzativi del materiale. Oltre ai miti relativi alle culture greca e latina e ad altre europee e non, sono molto presenti informazioni sulla cultura indiana che De Gubernatis aveva studiato approfonditamente.
Si tratta sicuramente di un'opera datata sia nella forma, essendo priva di riferimenti bibliografici e appesantita da un linguaggio antiquato che potrebbe scoraggiare alcuni lettori, sia nei contenuti, la storia delle religioni e la mitologia comparata hanno subito evoluzioni non poco significative rispetto ai tempi in cui De Gubernatis scriveva, e sicuramente ad oggi esistono studi specifici più approfonditi, meglio organizzati, e più scientifici.
Bisogna anche dire che la forma editoriale è pessima, contiene infatti vari errori di stampa, un'impaginazione confusionaria, e tra l'altro non è stato mai pubblicato il secondo volume.
In definitiva, contiene sicuramente informazioni interessanti, e può quindi essere un utile testo da consultazione, ma lo consiglio solo agli appassionati e agli studiosi di mitologia vegetale.

Utilità
Sul sito Archives.org si possono trovare il primo e il secondo volume dell'edizione originale francese.

La Magia delle Erbe

La Magia delle Erbe. Storia, folklore, incantesimi – la guida della strega moderna di T. F. Thiselton-Dyer, Elfi Edizioni, 2006
Numero pagine: 192
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Folk-lore of Plants
Prima edizione: 1889
Prima edizione italiana: ?
Genere: saggio

Ho trovato questo libro su una bancarella, e benché io sia a conoscenza del detto "Mai giudicare un libro dalla copertina", la particolare veste editoriale di questo volume non mi entusiasmava, però, visto il prezzo ridotto, ho deciso di prenderlo per farmi un' idea, visto che ultimamente ho letto vari libri sulla magia delle piante.
Devo dire però che la mia prima impressione in questo caso è stata quella giusta, ma il titolo è sicuramente fuorviante, come si può capire leggendo il titolo originale;  si tratta infatti di uno studio piuttosto datato (la prima edizione è di fine 800), sulla mitologia delle piante, che raccoglie le credenze e i miti appartenenti alle più diverse culture riguardo a moltissimi argomenti idealmente suddivisi in capitoli tematici, ma in realtà si trovano informazioni messe un po' alla rifusa. Fra gli argomenti trattati: gli spiriti degli alberi, la nascita degli uomini dagli alberi, i riti dedicati agli alberi, le piante legate al fulmine, alle streghe, al diavolo, alle fate, le piante usate per le predizioni amorose, il loro significato nei sogni, le piante e le previsioni meteorologiche, le erbe usate durante le cerimonie e come offerte, i nomi delle piante (etimologie e spiegazione di alcuni fitonimi in lingua inglese), la simbologia delle piante, piante fantastiche, la dottrina delle segnature, le piante legate alle festività e alle feste dei santi, credenze popolari sulle piante, nella medicina popolare, leggende, piante mistiche. Alla fine di ogni capitolo si trovano le note bibliografiche (che chiaramente si riferiscono a testi piuttosto superati).
Insomma l'autore cerca di coprire una gran quantità di argomenti, senza riuscire a dare un aspetto organico al testo.
Al di là del contenuto, che pur essendo datato può anche risultare interessante, si tratta di un prodotto editoriale di bassa qualità con errori di stampa, illustrazioni sgranate, uso delle virgolette e del corsivo approssimativo e traduzioni dei fitonimi imprecise (che se da una parte è comprensibile, essendo un campo molto variabile, dall'altra si tratta di uno di quei particolari che discriminano le edizioni di qualità dalle altre). Personalmente ritengo anche che sarebbe stato utile un indice delle piante trattate, ed il titolo che si è voluto dare a quest'edizione, è estremamente fuorviante, lascia presagire uno di quei testi da neopaganesimo spicciolo che si pongono come fonti per l'uso delle piante in riti, feste e cerimonie neopagane, cosa che questo volume non vuole assolutamente essere in origine. Un'operazione di marketing per rendere più appetibile il libro?
Insomma, per concludere, si tratta di un libro che come quello di De Gubernatis, può contenere informazioni interessanti se si stanno facendo ricerche sul folklore di qualche particolare pianta, ma esistono sicuramente testi più moderni e fruibili sull'argomento. Da acquistare solo se si è estremamente appassionati all'argomento, e lo si trova a prezzo stracciato.

Utilità
Esiste un'edizione del 2016 della Om Edizioni che mantiene lo stesso titolo.

Nostalgia del paradiso

Nostalgia del paradiso – Il giardino medievale di Franco Cardini e Massimo Miglio, Laterza, 2018
Numero pagine: 203
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2002
Genere: saggio

Avevo adocchiato questo libro già da un bel po', ma ero indecisa sull'acquisto; avevo già letto Giovanna D'Arco di Franco Cardini, trovandolo piuttosto noioso, così alla fine sono arrivata al compromesso di farmi regalare Nostalgia del paradiso per Natale.
Il libro tratta dell'idea e della forma del giardino attraverso il Medioevo, sia nella letteratura che nella sua forma fisica. Dopo una breve introduzione degli Autori, il primo capitolo tratta dell'eredità antica rielaborata in tempi medievali: modelli letterari classici sono i giardini omerici e quelli di babilonia, ma anche le descrizioni di quelli egizi e persiani, ma dal mondo greco-romano provengono non solo testi poetici sul giardino, ma anche trattati. I riferimenti culturali cristiani sono invece l'Eden, l'hortus del Cantico dei Cantici e l'orto di Giuseppe D'Arimatea.
Con il passaggio all'Alto Medioevo si assiste ad un cambiamento anche a livello paesaggistico: l'allevamento cresce a discapito dell'agricoltura. Il giardino dei monasteri (vengono citati in particolare le abazie di S. Gallo e Cluny) erede del giardino della villa rustica romana, riproduce simbolicamente quello dell'Eden, ha sia utilità pratica, sia spirituale, prelude al paradiso, è diviso in pomaia (frutteti) viridaria (giardino con alberi) e herbaria. Ha pianta a croce con al centro un pozzo o una fonte simbolo di Cristo, oppure un albero che richiama l'Albero della Vita. Il giardino medievale è hortus conclusus, artificiale, virginale, è uno spazio sacro e per tanto si differenzia dalla natura selvaggia, ha un confine ed un guardiano.
Oltre agli autori classici più noti, in questo capitolo vengono citati Rabano Mauro, Walafrid Strabo, Alberto Magno ma anche S. Ildegarda ed il Capitulare de villis di Carlo Magno.
Il secondo capitolo che spazia nei secoli XI e XII, tratta del rinnovamento dei giardini dovuto sia a cambiamenti materiali (aumento delle temperature, aumento demografico e della qualità della vita, crescita del commercio) sia culturali con nuove influenze orientali soprattutto arabe (principalmente provenienti da Spagna, Egitto, Sicilia) e persiane. Anche nel Corano il giardino coincide con il paradiso, inoltre gli arabi portano con loro grandi abilità tecniche riguardanti irrigazione, innesto, architetturae e medicina. Fra gli autori più importanti sono citati Ibn Juljul, Ibn Al-Baitar, Ibn al-Awam e Ibn Luyun.
Il terzo capitolo prosegue il viaggio nel XIII secolo: si assiste ad una nuova visione della natura e del piacere (grazie alla scuola di Chartres, quella di Oxford e la predicazione di S. Francesco). Nella letteratura cortese compare spesso il giardino esso è inviolabile, eternamente fiorito e ricco di piante magiche forse anche grazie all'innesto di motivi provenienti dalla cultura celtica. Esempi si trovano nel Roman de la rose, nell'Erec et Enide di Chrétien de Troyes, e nel Floire e Blanchefleur.
Il quarto capitolo affronta la prima parte del XIV secolo: il giardino incarna la misura, il numero, la cultura, appartiene alla città, non più alla natura, e diventa anche un luogo laico, uno dei luoghi dei potenti e simbolo di prestigio. Oltre che nelle opere Dantesche, il giardino ha grande rilevanza negli scritti di Petrarca, il quale curò personalmente un proprio orto, appuntando i lavori svolti (si tratta della prima testimonianza di questo tipo a noi pervenuta).
Il quindo capitolo parla dei cambiamenti avvenuti in seguito alla crisi economica, agricola e sociale de XIV secolo, che vide la comparsa della Peste Nera. Il giardino diventa l'ambientazione della Danza macabra e del memento mori, e riveste un ruolo importante nelle opere di Boccaccio, i cui modelli, oltre a quelli letterari, furono i giardini fiorentini, simboli di potere, del bel vivere, ma anche luoghi di meditazione, come quello della Certosa di S. Lorenzo a Firenze ad opera di Niccolo Acciaiuoli, che fonde il classico giardino monastico con quelli dei signori del tempo.
Il sesto e ultimo capitolo si spinge fino alla fine del medioevo: il giardino unisce il bello e l'utile, ed il passaggio dal giardino medievale a quello rinascimentali si avverte chiaramente nei giardini papali. A Firenze il giardino urbano dei signori diviene giardino filosofico, un artificiale luogo di letizia, non più Eden cristiano ma luogo di riflessione neoplatonico.
Chiudono il libro note, bibliografia, referenze iconografiche, indice dei nomi ed indice generale. Ad intervallare il testo si trovano molte bellissime illustrazioni a colori, tratte principalmente da manoscritti.
Come si può vedere, si tratta di un libro ricco di contenuti che spazia attraverso secoli di storia del giardino; gli Autori sono molto competenti e l'esposizione è piuttosto chiara, tuttavia, personalmente ho fatto fatica a finirlo, non mi ha avvinto particolarmente, lo consiglio solo ai veri appassionati della storia medievale e del giardino.

Il libro dei fiori

Il libro dei fiori di Maria Sibylla Merian, a cura di Maria Gregorio, Elliot, 2015
Numero pagine: 92
Lingua originale: tedesco
Titolo originale: Neues Blumenbuch
Prima edizione: 1675-1680
Prima edizione italiana: 2015
Genere: libro illustrato

Ho trovato questo bellissimo libro in un negozio di libri usati; mi ero già imbattuta nelle raffinate illustrazioni botaniche di Maria Sibylla Merian facendo ricerche sulle varie piante (come potete vedere visitando la sezione Giardino), ma non avevo mai approfondito la vita o le opere di questa straordinaria Autrice, illustratrice, ricercatrice, viaggiatrice e naturalista.
Questa è la prima opera della Merian e quest'edizione è la prima traduzione italiana dell'opera originale del XVII secolo in tedesco, che finalmente ci permette di poter apprezzare le sue bellissime tavole a colori. Originariamente suddiviso in tre distinti volumetti qui raccolti insieme, si apre con un breve preambolo della Merian, al quale seguono le illustrazioni a colori di fiori (e insetti), rappresentati singolarmente o a mazzi, frutto dello studio scientifico della natura intrapreso dall'Autrice fin dalla giovinezza; a fronte di ogni illustrazione si trova una pagina che riporta i nomi dei fiori rappresentati. Chiudono il libro la nota editoriale, la postfazione di Renate Ramge che illustra i principali eventi della vita della Merian e i dettagli riguardo ai suoi libri, ed in ultimo l'indice. 
Oltre che per il suo lavoro Maria Sibylla Merian merita di essere conosciuta per la sua vita straordinaria: nata nel 1647 a Francoforte in una famiglia di artisti e editori fin da giovanissima iniziò a disegnare e interessarsi a piante ed insetti che dipingeva dal vivo incoraggiata e sostenuta dal patrigno e dai fratelli. Sposatasi a diciotto anni si trasferì col marito a Norimberga dove continuò nella sua opera (sia artistica che di ricerca scientifica), ebbe due figlie e fu in grado di mantenersi con il frutto del suo lavoro, creando anche un laboratorio femminile di ricamo e pittura; a questo periodo risale la sua prima opera Il libro dei fiori, e alcuni anni dopo La meravigliosa metamorfosi dei bruchi. Tornata temporaneamente a Francoforte per motivi famigliari e per il deteriorarsi del suo matrimonio, si trasferirà con la madre e le due figlie in Olanda in una comunità spirituale in cui i beni sono in comune e i diritti delle donne sono pari a quelli degli uomini; Maria riprende il cognome da ragazza (che userà per il resto della sua vita). La comunità incoraggia l'evangelizzazione del Sud America, così alcuni missionari di ritorno in Olanda forniscono alla Merian esemplari di insetti esotici.
Dopo la morte della madre e di un fratello e il fallimento della comunità, si trasferisce ad Amsterdam con le figlie, essendo ormai un'Artista affermata può far fronte agli impegni economici e viene accettata nella cerchia degli studiosi della cosmopolita città olandese.
Nel 1699, grazie anche ad un finanziamento della città, Maria s'imbarca insieme alla figlia alla volta del Suriname (allora colonia olandese) per studiare dal vero piante e insetti tropicali, e qui resterà fino al 1701 quando debilitata dalla malaria tornerà ad Amsterdam. Ripresasi ricomincia a lavorare e a cercare finanziamenti per la pubblicazione di un libro sugli insetti del Suriname che vedrà la luce nel 1705 con titolo La metamorfosi degli insetti del Suriname. Negli anni successivi continua a dipingere e a studiare, nonché ad approntare nuove edizioni rivedute e traduzioni dei suoi libri, fino alla morte avvenuta nel 1717.
Se siete appassionati di fiori ed insetti, se amate le illustrazioni botaniche, se volete sapere qualcosa della vita di questa Artista poco conosciuta, non potete lasciarvi sfuggire questo delizioso libro, che merita una nota di merito all'editore per aver reso fruibile anche ai lettori italiani la preziosa opera di una così valida illustratrice e scienziata.

Utilità
Le uniche altre edizioni italiane dei lavori di questa Autrice sono:
  • La meravigliosa metamorfosi dei bruchi a cura di Maria Gregorio, Rosenberg & Sellier, 1993
  • Dissertazione sulla generazione e le metamorfosi degli insetti del Suriname a cura di Sandro Fusina, L'Erbolario, 2000
  • La meravigliosa metamorfosi dei bruchi a cura di Maria Gregorio, Elliot, 2015
Informazioni sulla vita avventurosa di Maria Sibylla Merian si possono trovare invece in:
  • Donne ai margini. Tre vite del XVII secolo di Natalie Zemon Davis, Laterza, 2005
  • L'altra mappa. Esploratrici, viaggiarici, geografe di Luisa Rossi, Diabasis, 2005
  • Scienziate nel tempo. 75 biografie di Sara Sesti e Liliana Moro, Edizioni LUD, 2016
Una versione romanzata della vita della Merian, corredata dalle deliziose illustrazioni dell'artista bolognese Anna Paolini è Maria Sibylla Merian. La magia della crisalide, Logosedizioni, 2019.
Siti che riportano biografia e bibliografia dell'autrice sono Università delle donne e Enciclopedia delle donne.
Il sito di riferimento (in inglese) per lo studio di quest'Artista è The Maria Sibylla Merian Society, dove fra l'altro, a questa pagina, si possono trovare i link per sfogliare alcune edizioni originali dei suoi lavori.
Le illustrazioni presenti in questo post sono tratte dall'opera in questione.

Le quattro stagioni a Boscodirovo

Risultati immagini per le quattro stagioni a boscodirovo
Le quattro stagioni di Boscodirovo di Jill Barklem, Edizioni E. Elle, 1990
Numero pagine: 151
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Four Seasons of Brambly Hedge
Prima edizione: come raccolta 1986, come singole storie 1980
Prima edizione italiana: 1990 
Genere: libro per bambini illlustrato

Generalmente non recensisco libri per bambini, e la sezioni in cui ho inserito questo libro, ovvero quella dedicata ad erbe ed alberi, non è sicuramente la più precisa, tuttavia, le illustrazioni ad acquerelli di Jill Barklem sono talmente belle e accurate nel riprodurre la natura (possono ricordare quelle di un'altra grande illustratrice inglese per bambini, Beatrix Potter) che ho deciso che Boscodirovo meritava un angolino nel mio blog.
Da tempo conoscevo questa fantastica illustratrice, ma solo negli ultimi anni, complice una nipotina che le adora, ho letto le storie associate alle immagini. Questo particolare volume, raccoglie i primi quattro libri originali dell'Autrice, ognuno dedicato ad una stagione diversa; le storie riguardano le famiglie dei topini che vivono in coloratissime casette negli alberi con un'atmosfera d'altri tempi, in mezzo ad una natura ritratta fedelmente e con molti particolari
Ad arricchire il volume, si trova in apertura un'intervista a Jill Barklem, che racconta della sua infanzia, dei suoi modelli artistici e letterari, come nacque l'idea di Boscodirovo e successivamente le illustrazioni e le storie.
Eccoci dunque a vivere il compleanno Peverino della famiglia dal Pruno, l'amore e il matrimonio di Polverino Farinelli e Papaverina Smeraldini, i vagabondaggi di Primulina nella campagna autunnale, i preparativi per il Ballo della Neve; e pur essendo queste delle storie per bambini, non hanno quei tratti stucchevoli e vagamente stupidi di alcuni libri per i piccoli, ma conservano invece una delicatezza particolare.
L'Emporio Tronchetti del signor Pomelli, il Palazzo della Vecchia Quercia del signor Topo de Topis Viendallalbero, le case dei vari personaggi e la campagna circostante sono illustrati con grande ricchezza di particolari, sia per quanto riguarda gli interni, pieni di utensili domestici, provviste e ricchi barattoli di marmellate e conserve, letti a baldacchino e allegre tendine alle finestre, sia gli esterni, con fiori, arbusti e alberi chiaramente riconoscibili e ritratti nelle loro diverse forme stagionali.
Insomma, anche se siete grandi, sfogliare un libro di Jill Barklem, potrebbe essere un'esperienza estremamente piacevole!

Utilità
Il sito ufficiale di Boscodirovo (in lingua inglese): Brambly Hedge.
I libri di Jill Barkem pubblicati in Italia e costituiti da un solo racconto sono:
  • Storia di primavera (pubblicato anche come Sorprese a Boscodirovo)
  • Storia d'estate (pubblicato anche come Nozze d'estate a Boscodirovo)
  • Storia d'autunno (pubblicato anche come L'avventura di Primulina)
  • Storia d'Inverno (pubblicato anche come Il Ballo della Neve)
  • La scala segreta
  • Avventura sui monti
  • Storia di mare
  • Papaverina e i bambini.
Le principali raccolte sono:
  • Le quattro stagioni di Boscodirovo che contiene: Storia di primaveraStoria d'estateStoria d'autunnoStoria d'Inverno
  • Un anno a Boscodirovo che contiene: Storia di primaveraStoria d'estateStoria d'autunnoStoria d'Inverno
  • Il mondo di Boscodirovo che contiene: La scala segretaAvventura sui montiStoria di marePapaverina e i bambini
  • I racconti di Boscodirovo che contiene: La scala segretaAvventura sui montiStoria di marePapaverina e i bambini
  • Le più belle storie di Boscodirovo che contiene: Storia di primaveraStoria d'estateStoria d'autunnoStoria d'Inverno,  Avventura sui montiStoria di mare.
  • Avventure a Boscodirovo che contiene: Storia d'autunno e Storia di mare
  • Festa grande a Boscodirovo che contiene: Storia d'inverno e La scala segreta
Alcune delle illustrazioni del libro (click per ingrandirle):
Immagine 1: la casa dei signori Pomelli
Immagine 2: la festa di Papaverina e Polverino
Immagine 3: Primulina nel bosco autunnale
Immagine 4: il Ballo della Neve