Visualizzazione post con etichetta Fiabe. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Fiabe. Mostra tutti i post

mercoledì 1 gennaio 2020

Racconti popolari e fiabe islandesi

Racconti popolari e fiabe islandesi di Jón Árnason e Magnús Grímsson a cura di Gianna Chiesa Isnardi, Bompiani, 2004
Numero pagine: 303
Lingua originale: islandese
Titolo originale: Íslenzkar Þjóðsögur og Æfintýri
Prima edizione: 1863-1864
Prima edizione italiana: 2004
Genere: selezione di racconti e fiabe islandesi

Sono felice di chiudere l'anno con questo libro: visto che dalla fine dell'estate c'è stato un ritorno della mitologia nordica fra le mie letture, quando ho trovato Racconti popolari e fiabe islandesi a casa di un'amica non ho potuto non farmelo prestare e così mi ha accompagnato nel periodo natalizio, il che è abbastanza azzeccato sia perché Islanda=neve=Natale nel mio universo mentale, sia perché nei racconti islandesi il periodo Natalizio è particolarmente importante. 
Gianna Chiesa Isnardi è in pratica "Nostra Signora del Mondo Nordico" in quanto principale Autrice di saggi e traduzioni in italiano sull'argomento, primo fra tutti il monumentale I miti nordici che ha reso accessibile anche a noi lettori italiani l'affascinante universo mitologico del Nord Europa, tra l'altro con grande accuratezza storica e filologica (il che ci permette il non disprezzabile privilegio di ridere sentitamente in faccia alle teorie pseudo-storiche di neopagani Asatru, Vanatu ecc. dell'ultim'ora che hanno guardato troppo Vikings).
Quest'opera è una selezione di racconti di Jón Árnason, autore islandese vissuto nel XIX secolo, che raccolse il materiale folklorico del suo paese. Nel 1852 insieme all'amico e collaboratore Magnús Grímsson aveva dato alle stampe una prima selezione di fiabe, ma dopo la morte di quest'ultimo avvenuta nel 1860 aveva proseguito da solo; i risultati dei suoi sforzi vennero pubblicati a partire dal 1863 in due volumi.
La raccolta curata dalla Isnardi si apre con una breve ma utile introduzione che traccia la vita dell'Autore, il quadro culturale e storico dell'Islanda e le motivazioni della selezione operata sull'originale. Le pagine seguenti sono suddivise rispettando le originali sezioni di Árnason di cui la prima - che è anche quella che mi è piaciuta di più nonché la più ampia - è composta di storie di esseri mitologici fra cui il gruppo più cospicuo parla degli elfi, della loro origine, dei luoghi da loro abitati, degli incontri con gli uomini, della loro abitudine di scambiare i bambini umani con i loro e molto altro; seguono le storie sugli esseri acquatici fra cui uno strano nano di mare, le famose donne-foca che con vari nomi si trovano nel folklore di tutto il Nord Europa, e mostri marini; e poi i racconti sugli orchi, i giganti, i troll, ovvero i più noti ed onnipresenti antagonisti dei racconti nordici. 
Si passa quindi alle storie di fantasmi, spettri, anime inquiete, spiriti e emissari magici creati da potenti stregoni, i quali sono i protagonisti della sezione successiva che vede al suo interno anche personaggi storici realmente esistiti intorno ai quali il folklore locale ha intessuto le sue storie. 
Segue una breve sezione sulle storie che comprendono Dio, il Diavolo, l'Inferno e il Paradiso, in cui però i grandi poteri del cristianesimo risultano piuttosto sbiaditi ed ingenui rispetto all'universo magico che costella gli altri raccolti. 
Chiudono il libro una ricca bibliografia (principalmente in islandese e inglese), le fonti iconografiche e l'indice. Ad intervallare la narrazione si trovano illustrazioni in bianco e nero di disegnatori vari (uno è della stessa Isnardi) di non particolare rilievo. Purtroppo ho trovato alcuni errori di stampa, che pur essendo poco frequenti danno comunque l'idea di un prodotto sciatto e poco curato.

In questi racconti non troviamo i personaggi nobili delle saghe ma l'Islanda contadina, in cui Odino ancora a volte si affaccia, e in cui i classici motivi favolistici popolari si rivestono di una sfumatura particolare e unica: non ci sono molte principesse e figli di re, in compenso abbondano gli allevatori, gli agricoltori, i preti, i pescatori, le serve, le levatrici; non ci sono grandi castelli ma per lo più fattorie, capanne, villaggi, colline e isole. E laddove il tutto diventa davvero particolare e non immediatamente comprensibile intervengono le note della Curatrice a chiarificare il passo o a indicare corrispondenze.
Insomma, si tratta di un libro che ha la capacità di intrattenere piacevolmente ma che ha anche accuratezza storica, filologica e bibliografica. 
Per tutti questi motivi consiglio questo libro sia agli appassionati della mitologia nordica e delle culture del Nord Europa in generale, sia agli amanti del genere favolistico e del racconto popolare che troveranno in questa raccolta varietà e fedeltà al testo grazie alla bravura di una Curatrice d'eccezione. Alcuni racconti potrebbero essere adatti anche ai bambini come lettura serale (però vi voglio vedere a pronunciare nomi e toponimi islandesi) benché la raccolta non nasca specificamente per l'infanzia.

Utilità
Nel 2019 è uscito Racconti magici islandesi per Tarka Editore che è anch'essa una selezione della raccolta di Árnason e Grímsson la cui traduzione in italiano si basa su quella inglese di Alan Boucher: scorrendo l'indice ho visto che molti dei titoli sono gli stessi di quelli di questa raccolta della Isnardi (ma non avendo i libro sotto mano non posso fare confronti).
Il sito Sagnagrunnur offre una mappa dell'Islanda con segnati i luoghi citati nei racconti islandesi, fra cui anche quelli di Árnason e Grímsson (solo parte del sito è disponibile in inglese).
Su Jonarnason.is si trovano varie notizie bio-bibliografiche (in inglese e islandese) e partendo da questa pagina si possono consultare i manoscritti originari digitalizzati.
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:
  • Antiche ballate danesi a cura di Maria Valeria D'Avino
  • Ballate magiche svedesi a cura di Massimo Panza
  • Fiabe danesi di AA. VV. a cura di Bruno Berni
  • Fiabe e leggende norvegesi di AA. VV. a cura di Massimo Conese
  • Fiabe faroesi di Jakob Jakobsen a cura di Luca Taglianetti
  • Fiabe islandesi a cura di Silvia Cosimini
  • Fiabe lapponi di Just Knud Qvigstad e Georg Sandberg a cura di Bruno Berni
  • Fiabe lapponi e dell'estremo Nord (in due volumi) di AA. VV. a cura di Bruno Berni
  • Fiabe nordiche. Troll, principi e giganti di AA. VV. a cura di Bruno Berni
  • Fiabe norvegesi di AA. VV. a cura di Agata Larsson
  • Fiabe norvegesi di Peter Christen Asbjørnsen e Jørgen Moe a cura di Alda Manghi Castagnoli
  • Fiabe norvegesi di Peter Christen Asbjørnsen e Jørgen Moe a cura di Bruno Berni
  • Fiabe popolari svedesi di AA. VV. a cura di Annouska Palme Sanavio
  • Fiabe svedesi di AA. VV. a cura di Daniela Di Falco con illustrazioni di John Bauer
  • Fiabe svedesi di AA. VV. a cura di Bruno Berni con illustrazioni di John Bauer
  • Racconti e leggende popolari norvegesi di Peter Christen Asbjørnsen a cura di Luca Taglianetti
  • Racconti magici islandesi di Jón Árnason e Magnús Grímsson a cura di Alan Boucher
  • Troll di Theodor Kittelsen a cura di Luca Taglianetti

lunedì 23 settembre 2019

Fiabe nordiche. Troll, principi e giganti

Fiabe nordiche. Troll, principi e giganti di AA. VV. a cura di Bruno Berni, Giunti, 2005
Numero pagine:
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2005
Genere: raccolta di fiabe

Il curatore di questo volume, Bruno Berni,  ha curato varie edizioni di fiabe originarie dei diversi paesi nordici (fra cui anche alcuni volumi della serie di Iperborea). Nell'interessante introduzione si trovano i titoli delle principali raccolte di fiabe dei paesi nordici a cui ha attinto inquadrate sia nel panorama culturale nordico, sia nel periodo storico che vide il fiorire di raccolte di racconti popolari, rilevandone i tratti caratteristici come pure quelli comuni alle fiabe che tutti conosciamo.
Sono fiabe di diversa lunghezza e per ognuna è indicata la regione d'origine. Non mancano i classici principi, principesse, re e vecchie streghe, ma possiamo trovare anche pescatori, terre incantate oltre le onde, i famosi troll che costellano i racconti e i luoghi di Scandinavia e Islanda e molti altri personaggi tipici della fiaba ma declinati nella particolare sfumatura di questi luoghi. 
Non bisogna aspettarsi di trovare Thor, Loki, le valchirie ed in generale i protagonisti della mitologia per cui le terre del Nord stanno diventando sempre più note.
Ccome spesso succede nelle raccolte di racconti popolari, alcuni motivi si ritrovano molto simili in diverse storie, quindi alcune potrebbero risultare ripetitive.

Raccolta interessante e piacevole, adatta sia a chi attirato dalla mitologia nordica vuole avere un quadro più generale delle culture che l'hanno originata, sia agli amanti del racconto fiabesco in generale. Può essere adatta anche come lettura serale per bambini.

Utilità
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:
  • Antiche ballate danesi a cura di Maria Valeria D'Avino
  • Ballate magiche svedesi a cura di Massimo Panza
  • Fiabe danesi di AA. VV. a cura di Bruno Berni
  • Fiabe e leggende norvegesi di AA. VV. a cura di Massimo Conese
  • Fiabe faroesi di Jakob Jakobsen a cura di Luca Taglianetti
  • Fiabe islandesi a cura di Silvia Cosimini
  • Fiabe lapponi di Just Knud Qvigstad e Georg Sandberg a cura di Bruno Berni
  • Fiabe lapponi e dell'estremo Nord (in due volumi) di AA. VV. a cura di Bruno Berni
  • Fiabe norvegesi di AA. VV. a cura di Agata Larsson
  • Fiabe norvegesi di Peter Christen Asbjørnsen e Jørgen Moe a cura di Alda Manghi Castagnoli
  • Fiabe norvegesi di Peter Christen Asbjørnsen e Jørgen Moe a cura di Bruno Berniù
  • Fiabe popolari svedesi di AA. VV. a cura di Annouska Palme Sanavio
  • Fiabe svedesi di AA. VV. a cura di Daniela Di Falco con illustrazioni di John Bauer
  • Fiabe svedesi di AA. VV. a cura di Bruno Berni con illustrazioni di John Bauer
  • Racconti e leggende popolari norvegesi di Peter Christen Asbjørnsen a cura di Luca Taglianetti
  • Racconti magici islandesi di Jón Árnason e Magnús Grímsson a cura di Alan Boucher
  • Racconti popolari e fiabe islandesi di Jón Árnason e Magnús Grímsson a cura di Gianna Chiesa Isnardi
  • Troll di Theodor Kittelsen a cura di Luca Taglianetti

martedì 10 settembre 2019

Fiabe irlandesi. Spettri e fantasmi della Terra Verde

Fiabe irlandesi. Spettri e fantasmi della Terra Verde di AA. VV. a cura di Carla Lorini, Giunti, 2003
Numero pagine: 239
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2002
Genere: raccolta di fiabe

Per questo libro vale in gran parte quello che ho già detto per il volume Fiabe celtiche della stessa collana.
Sull'onda del mio personale revival celtico, mi sono data alla lettura di volumi accumulati negli anni e mai davvero consultati seriamente; Fiabe irlandesi è una di quelle raccolte, che avevo iniziato e poi abbandonato. 
Durante la rilettura, come anche per gli altri libri della collana, due cose mi hanno spiacevolmente colpito: la prima è che non si trovano le fonti da cui sono stati tratti i racconti, solo facendo una ricerca in internet basandomi sui nomi propri dei personaggi sono riuscita a capire a che raccolta si rifaccia la curatrice. La seconda è che la curatrice a volte cambia i nomi rispetto agli originali, come anche i titoli dei racconti.
Tra l'altro, anche in questo caso (come in Fiabe celtiche) il titolo del volume è fuorviante, poiché di spettri e fantasmi praticamente non ce ne sono in questo libro
Si tratta di una raccolta di fiabe di diversa lunghezza e contenuto: alcune annoverano i classici personaggi quali streghe, giganti, principi e principesse, mentre altre pescano dalla mitologia celtica ed in particolare dalle storie dei Thuatha de Danaan, come i notissimi racconti sui figli di Lyr ed il corteggiamento di Etain, o dal ciclo feniano con alcuni episodi su Finn e gli altri Fianna.
Si tratta di un libro che può sicuramente piacere come esempio generale di fiabe irlandesi, sia ai grandi che ai piccini, tuttavia per approfondire consiglio altri volumi filologicamente più curati e chiari.

Utilità
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:
  • Accanto al fuoco di Douglas Hyde
  • Elfi e streghe di Scozia di AA. VV. a cura di Lorenzo Carrara
  • Fate e spiriti d'Irlanda di AA. VV. a cura di Henrye Glassie
  • Favole celtiche di AA. VV. a cura di Lorenzo Carrara
  • Fiabe bretoni di AA. VV. a cura di Erich Ackermann
  • Fiabe celtiche diAA. VV. a cura di Frederik Hetmann
  • Fiabe celtiche di Joseph Jacobs
  • Fiabe celtiche. Gnomi, folletti, fate: storie del Piccolo Popolo di AA. VV. a cura di Francesco Fornaciai
  • Fiabe e leggende irlandesi di AA. VV. a cura di Massimo Conese
  • Fiabe e leggende scozzesi di AA. VV. a cura di Gabriella Agrati e Maria Letizia Magini
  • Fiabe inglesi di spettri e magia di AA. VV, a cura di Lorenzo Carrara
  • Fiabe irlandesi di AA. VV. a cura di Frederik Hetmann
  • Fiabe irlandesi di James Stephens
  • Fiabe irlandesi di William Buttler Yeats
  • Fiabe popolari inglesi di KatherineBriggs
  • Racconti di fate e tradizioni irlandesi di Thomas Crofton Crocker

Fiabe celtiche. Gnomi, folletti, fate: storie del Piccolo Popolo

Fiabe celtiche. Gnomi, folletti, fate: storie del Piccolo Popolo di AA. VV. a cura di Francesco Fornaciai, Giunti, 2014 
Numero pagine: 240
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2014
Genere: raccolta di fiabe 

E' il periodo: ultimamente mi è capitato di leggere e recensire un bel po' di libri su mitologia e folklore celtici, così quando mi è capitato fra le mani questo volume ho deciso di dargli una possibilità; partivo prevenuta perché sfogliando il libro non si trova traccia delle fonti consultate dagli autori, e di conseguenza da quali raccolte provengano le fiabe o se siano state inventate di sana pianta. Il titolo poi si è rivelato essere un po' fuorviante: le storie qui contenute sono ambientate in Scozia (ove è possibile capirlo), e non in vari paesi di cultura celtica; facendo ricerche su internet sulle singole fiabe, sono riuscita a capire da dove provengano la maggior parte di queste, ovvero da raccolte di folklore scozzese, anche se in alcuni casi i nomi dei sono stati modificati o tradotti male ed i titoli modificati. Inoltre di gnomi non è che se ne trovino a bizzeffe fra queste pagine, passi ancora per folletti e fate.
Si tratta di racconti di tipo e lunghezza variabile: non mancano gli incontri col Diavolo così come con personaggi tipici delle fiabe come streghe e giganti, ma anche quelli tipici del folklore celtico come l'onnipresente Piccolo Popolo ed altri esseri fatati: kelpie, brownie, donne foca, changelings. 
Essendo molte storie legate alle isole Ebridi, i temi della pesca e della navigazione sono molto presenti.
In definitiva si tratta di un libro che potrebbe piacere sia agli adulti, magari già appassionati del genere, sia ai bambini; tuttavia se si è interessati allo studio del materiale folklorico consiglierei le edizioni originali da cui sono state tratte le singole fiabe, o raccolte filologicamente più curate.

Utilità
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:

domenica 25 agosto 2019

Accanto al fuoco

Accanto al fuoco di Douglas Hyde, a cura di Melita Cataldi, Guanda, 1991
Numero pagine: 205
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Beside the Fire
Prima edizione: 1890
Prima edizione italiana: 1991
Genere: raccolta di fiabe irlandesi (Connaught e Roscommon)
Ambientazione: principalmente Irlanda
Epoca: varia

Da poco ho rivisto l'elenco di libri legati al folklore celtico qui sul blog, e Accanto al fuoco era uno dei libri che avevo aggiunto, pensando però che sarebbe stato arduo trovarlo in giro. Poi, a casa di un amico, mentre come al solito facevo un giro di perlustrazione della sua libreria, cosa mi vedo davanti? Proprio il libro di cui avevo letto da poco! Se non l'avessi già incontrato di recente, probabilmente il titolo non mi avrebbe detto nulla e sarei passata oltre, invece, l'ho subito chiesto in prestito, e mi ha fatto compagnia durante il viaggio.
Si tratta di una serie di fiabe del Connacth e del Roscommon raccolte da Daouglas Hyde che fece parte del Celtic Revival, il movimento culturale irlandese volto alla riscoperta dei racconti e del patrimonio letterario del paese, di cui fece parte anche il più noto William Buttler Yeats, amico e collaboratore di Hyde che di questa raccolta scrisse: "Si può sentire l'odore di torba che bruceia nel focolare del narratore", come riporta nell'introduzione la curatrice Melita Cataldi, studiosa a cui dobbiamo un buon numero di traduzioni in italiano di classici e raccolte di folklore irlandesi. Troviamo anche una sintesi sulla genesi e il pensiero degli esponenti del Celtic Revival, e sulla storia della letteratura in gaelico.
Mentre alcuni dei racconti qui narrati sono fiabe vere e proprie, con re, principesse e animali magici, altre coinvolgono il mondo dei sidhe, il Buon Popolo delle fate, così presente in ogni prodotto della cultura popolare irlandese, e se ne trova anche una che ha come protagonista Finn del ciclo epico dei Fianna d'Irlanda. Anche la lunghezza dei componimenti è variabile, così come lo stile, in quanto Hyde raccolse queste storie dalla viva voce di diversi narratori, dei quali cercò di conservare i modi di dire e le "frasi fatte", come si può leggere alla fine del volume. Il significato di alcune parole gaeliche intraducibili è riportato nelle note ai testi.
Si tratta di un volume interessante e ben curato, che consiglio sia agli appassionati di folklore celtico ed irlandese in particolare, sia agli amanti delle fiabe in generale.

Utilità
Esiste anche un'edizione della TEA del 1999. Purtroppo entrambe sono di difficile reperimento.
Douglas Hyde fu autore di vari testi sulla cultura ed il folklore irlandese, in particolare segnalo Love Songs of Connaught consultabile qui (edizione in gaelico con traduzione in inglese).
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:

mercoledì 10 luglio 2019

Le meravigliose leggende celtiche

Le meravigliose leggende celtiche di Ella Young, Edizioni della Terra di Mezzo, 2005
Numero pagine: 179
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Celtic Wonder Tales
Prima edizione: 1910
Prima edizione italiana: 1996

Questo particolare libro mi ha fatto compagnia durante un viaggio in Irlanda di qualche anno fa: sedute sul molo di Galway o la sera in un ostello a Dublino, io ed una mia cara amica leggevano alcune pagine di questi racconti.
Si tratta di una raccolta di miti appartenenti alla cultura irlandese, rinarrati da Ella Young, vissuta a cavallo fra 800 e 900, che fece parte del movimento del Celtic Revival, volto al recupero e alla salvaguardia del patrimonio culturale irlandese.
Il libro si apre con una prefazione di Hal Belson (autore di L'Arpa Celtica), in pieno stile di questa casa editrice, ovvero piena di condizionali e normatività che non apprezzo molto, sebbene buona parte dei contenuti sia condivisibile. I racconti invece, sono un'altra cosa.
Partono dalla venuta in Irlanda dei Tuatha de Danaan, il popolo divino della Dea Dana, e comprendono vari episodi, quali il concepimento di Lugh dopo la sottomissione degli Dei ai Fomori, la venuta di Lugh, l'indennizzo da lui richiesto ai figli di Turan per l'uccisione del padre, la grande battaglia fra gli Dei e i Fomori, l'arrivo dei Milesi in Irlanda, le avventure della bella Etain, la triste storia dei figli di Lir, le traversie del Gran Re Conary Mor.
Il libro si chiude con le note sui personaggi citati ed una breve bibliografia.
Come l'altro libro di Ella Young Il cavallo dal manto arruffato (ultima edizione intitolata Leggende celtiche) edito dalla stessa casa editrice, anche questo volume contiene miti rinarrati in maniera poetica e veramente piacevole, leggera ma con un fondo di saggezza e grande amore per l'Irlanda. Fra i vari testi sull'argomento, questo è sicuramente uno dei miei preferiti.
L'unica cosa che non mi ha convinto, è il continuo riferimento a Brigit per tutte le Dee citate, che mi sembra impreciso e fuorviante. A parte questo, consiglio la lettura a tutti gli amanti di mitologia, in particolare quella irlandese e celtica, ma anche a chi sa apprezzare la magia delle antiche leggende e delle favole.

Utilità
Ella Young fu un'Autrice impegnata nel recupero e nella rielaborazione del patrimonio mitologico irlandese, come il più noto William Buttler Yeats.
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:
  • Accanto al fuoco di Douglas Hyde
  • Dizionario di mitologia celtica e Miti celtici di Miranda Green
  • Fiabe celtiche di AA. VV.
  • Fiabe celtiche di Joseph Jacobs
  • Fiabe irlandesi di AA. VV.
  • Fiabe irlandesi di William Buttler Yeats
  • Fiabe irlandesi di James Stephans
  • I miti celtici di Thomas William Hazen Rolleston
  • Racconti di fate e tradizioni irlandesi di Thomas Crofton Crocker

martedì 9 luglio 2019

Il cavallo dal manto arruffato

Il cavallo dal manto arruffato ed altri episodi della leggenda di Fionn di Ella Young, Edizioni della Terra di Mezzo, 2004
Numero pagine: 193
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Tangle-Coated Horse
Prima edizione: 1929
Prima edizione italiana: 2004
Genere: raccolta di episodi mitologici del ciclo feniano rinarrati

Sull'onda della lettura di Fiabe irlandesi di James Stephens, nel quale si trovano vari episodi del ciclo mitologico irlandese feniano, ovvero incentrate su Fionn ed i Fianna d'Irlanda, mi sono dedicata ad una rilettura di questo volume dall'identico argomento.
Il libro si apre con una nota sulle fonti da cui sono tratti gli episodi rinarrati dall'Autrice, che comprendono l'infanzia di Fionn, la sua conquista della signoria sui Fianna, il suo amore per Saba madre di Oisin, ed altri minori incentrati su altri campioni dei Fianna come Diarmid, colui che suscita l'amore di ogni donna, il miles gloriosus Conan Mac Morna, il velocissimo Keeltya (a volte i singoli racconti fungono da cornice per ulteriori brevi narrazioni di episodi minori), fino all'ultimo dei Fianna, Oisin, che dalla Terra della Giovinezza torna in Irlanda al tempo della cristianizzazione.
Seguono le note sui personaggi e luoghi citati, e chiudono il volume una breve bibliografia e l'indice.
Il linguaggio usato dall'Autrice è semplice e lineare, ma conserva, ed anzi esalta, la poesia e la bellezza dei miti antichi. Come per Fiabe irlandesi, l'unica pecca è che si vorrebbe poter leggere riguardo a tutti i racconti feniani che in questo volume vengono solo accennati, magari in un susseguirsi organico.
Consiglio la lettura di questo libro a tutti gli appassionati di mitologia, favole e folklore, in particolare celtici e irlandesi.

Utilità
Esiste un'edizione successiva dello stesso editore intitolata Leggende celtiche. Il cavallo dal manto arruffato ed altri episodi della leggenda di Fionn, da non confondere con il volume della stessa Autrice ed editore  Le meravigliose leggende celtiche che contiene altri racconti mitologici irlandesi, ma non appartenenti al ciclo feniano.
Ella Young fu un'Autrice impegnata nel recupero e nella rielaborazione del patrimonio mitologico irlandese, come il più noto William Buttler Yeats.
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:
  • Accanto al fuoco di Douglas Hyde
  • Dizionario di mitologia celtica e Miti celtici di Miranda Green
  • Fiabe celtiche di AA. VV.
  • Fiabe celtiche di Joseph Jacobs
  • Fiabe irlandesi di AA. VV.
  • Fiabe irlandesi di William Buttler Yeats
  • Fiabe irlandesi di James Stephans
  • I miti celtici di Thomas William Hazen Rolleston
  • Racconti di fate e tradizioni irlandesi di Thomas Crofton Crocker

lunedì 8 luglio 2019

Fiabe irlandesi

Fiabe irlandesi di James Stephens, Rizzoli, 1988
Numero pagine: 279
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Irish Fairy Tales
Prima edizione: 1920
Prima edizione italiana: 1987
Genere: raccolta di episodi mitologici del ciclo feniano rinarrati

Il mio amore per l'Irlanda è di vecchia data. Da ragazzina ho letto tutto quello che ho trovato sulla cultura antica di quella terra, così, anche se ormai sono anni che non torno su quelle letture, quando ho trovato questo libro ho deciso di prenderlo, anche perché ricordavo il nome della curatrice, Melita Cataldi, la quale ha curato le principali edizioni di testi irlandesi in Italia.
L'autore, James Stephens, fu contemporaneo e conoscente di James Joyce, come si legge nella cronologia della vita dell'autore e nell'introduzione all'opera della curatrice, la quale inquadra l'Autore nel panorama culturale irlandese e internazionale del suo tempo, e fornisce tutte le informazioni del caso su questa sua opera in particolare, tra l'altro, citando per ogni storia le fonti antiche e le edizioni consultate da Stephens.
Il titolo può forse essere ingannevole, perché il libro non tratta fiabe come sono comunemente intese, bensì racconti mitologici; il primo è il racconto di Tuan a S. Finnian delle varie invasioni d'Irlanda, ed è seguito da vari episodi del ciclo feniano, dalla fanciullezza di Fionn alle sue avventure con i Fianna d'Irlanda, il suo amore per Saeve e la nascita di Oisin, ed altri racconti meno noti ed indipendenti, a tratti comici. Avevo già avuto a che fare con la maggior parte dei miti qui contenuti, ma ho trovato il modo di narrarli di Stephens davvero apprezzabile: utilizza un linguaggio apparentemente semplice ma poetico, in linea con le fonti mitologiche, alle quali aggiunge una maggiore profondità psicologica dei personaggi. In ogni racconto, benché si svolga in Irlanda, la terra dei Sidhe, il mondo degli Dei e delle fate, emerge prepotente e influenza ogni evento, ma il tutto viene narrato con leggerezza, quasi con un sorriso di fondo che emerge da ogni pagina.
L'unico difetto, se devo trovarne uno, è che Stephens non si sia dedicato a riscrivere tutto il ciclo feniano, ma tratti solo alcuni episodi sparsi.
Il volume è impreziosito da alcune illustrazioni a colori a tutta pagina di Arthur Rackham tratte dall'edizione originale, ed altre più piccole in bianco e nero.
Insomma, si tratta di un volume veramente interessante e piacevole, se vi capita di trovarlo non lasciatevi scappare una delle più deliziose riscritture di mitologia irlandese!

Utilità
L'edizione che ho acquistato è piuttosto vecchia, ma ho visto che è stato rieditato nel 2017, ed è quindi facilmente reperibile.
Se ti è piaciuto questo libro potrebbero interessarti anche:

venerdì 27 ottobre 2017

I desideri dell'anima

I desideri dell'anima di Clarissa Pinkola Estés, Frassinelli, 2014.
Numero pagine: 199
Lingua originale: inglese
Prima edizione: è una raccolta di brani pubblicato fra il 2008 e il 2014
Prima edizione italiana: 2014
Genere: raccolta di racconti

Quando è uscito questo libro, speravo fosse qualcosa di "potente" come Donne che corrono coi lupi (certo la Estés ha scritto anche altre cose che meritano di essere lette, tipo La danza delle grandi madri, ma nulla come il suo primo libro, che mi accompagna da più di un decennio); sono stata più volte lì lì per comprarlo, ed in fine me l'ha prestato un'amica, così ho potuto immergermi nella lettura e vedere un po' cosa riservava questo nuovo volume della Estés. Purtroppo le mie aspettative non sono state confermate, non che questo sia un brutto libro, ma niente a che vedere con l'ampiezza e la bellezza di Donne che corrono coi lupi.
I desideri dell'anima è una raccolta di testi eterogenei, di diversa lunghezza, alcuni dei quali ho apprezzato più di altri. E' composto da 11 brani (più i ringraziamenti), di cui i primi due sono i più estesi.
Il primo consiste in un introduzione alle favole dei fratelli Grimm e qui si ritrova la Estés cantadora, che parla delle favole come contenitori, nonostante i rimaneggiamenti e le inevitabili variazioni dovute alle traduzione e al gusto/interesse di chi le racconta e/o raccoglie, di soulfulness, sono cioè "pieni d'anima", indicando i percorsi interiori dell'anima verso il sé.
Il secondo invece è un'introduzione a L'eroe dai mille volti di Campbell. Oltre a parlare dell'autore e del ruolo della sua opera, riprende il discorso dell'importanza delle storie come modelli della vita profonda universali, ognuno dei quali risponde ad una delle grandi domande cruciali della vita.
Il terzo prendendo spunto dal Solstizio e dai suoi riti parla dell'unione del puer e del senex, il fanciullo ed il vecchio, un sodalizio fra la forza creatrice e quella saggia della psiche, richiamando la massima contenuta nel'introduzione a La danza delle grandi madri "essere giovani da vecchie e vecchie da giovani" (pag. XX).
Il quarto partendo dalla festa di S. Valentino parla dell'Amore come froza inestinguibile anche se ferita, che che continua però sempre a vivere e ripresentarsi.
Gli altri sette capitoli, piuttosto brevi, sono alcuni in versi, come quello sul Fiume-Nonna, altri raccontano brevi storie come quello sull'Orsa Callisto, altri ancora prendono le mosse da particolari della vita dell'autrice, come quello del suo rapporto con il padre alcolizzato.
Questi ultimi mi hanno detto poco per la maggior parte. Insomma avvicinerei questo volume a Storie di donne selvagge, anch'esso composto da testi non collegati fra loro, e riuniti senza un apparente filo conduttore.

lunedì 21 novembre 2016

L'incanto di una storia

 L'incanto di una storia di Clarissa Pinkola Estés, Frassinelli, 1997.
Numero di pagine: 58
Titolo originale: The Gift of Story: A Wise Tale About What is Enough
Lingua originale: inglese
Prima edizione: 1993
Prima edizione italiana: 1997
Genere: raccolta di racconti

Un altro libricino dell'autrice di Donne che corrono coi lupi; è appunto un volume piccolo e scorrevole, in cui viene evocata la figura della zia Irena, uno dei personaggi che fanno parte della tribù di narratori e gente semplice della famiglia dell'autrice. E' proprio questa colorita vecchina a fare dono alla Estés, allora bambina, di una storia su ciò che è importante nella vita, ciò che davvero conta. E così inizia un viaggio in cui una storia si incastra in un altra, fino ad arrivare al nucleo centrale, costrituito dall'amore, e dall'importanza di narrare e tramandare questa consapevolezza. Il modo di scrivere, semplice ma efficace e fiabesco della Estés, rende questo volumetto una piacevole lettura, magari da consultare vicino al fuoco, nella quiete di un pomeriggio autunnale.
Questa prima edizione è difficile da trovare, ma il testo è stato raccolto in Storie di Donne Selvagge, in cui si possono trovare anche Il giardiniere dell'anima, già pubblicato per Frassinelli, ed altri due scritti brevi.

Il giardiniere dell'anima

 Il giardiniere dell'anima di Clarissa Pinkola Estés, Frassinelli, 2006.
Numero pagine: 120
Titolo originale: The Faithfull Gardener: A Wise Tale about That Which Can Never Die
Lingua originale: inglese
Prima edizione: 1995
Prima edizione italiana: 1996
Genere: raccolta di racconti

Come altri libri dell'Estés, questo è un regalo di mia madre, forse per ringraziarmi di averle fatto scoprire Donne che corrono coi lupi, o forse perché non sa mai cosa regalarmi, e così va sul sicuro. Fatto sta che questo libricino mi è arrivato come un piccolo dono; infatti è un volume breve, esteticamente curato, che contiene parole brillanti. L'autrice rievoca, mischiando il ricordo alle storie, la figura dello Zio Zovàr, reduce ungherese dagli orrori della guerra, venuto in America ad allargare le fila della colorita famiglia adottiva della Estés. Ed attraverso gli atti e i racconti di questo contadino d'altri tempi, si tesse una trama che parla di terra, fisica e bruna, a volte violata, incendiata, così come di anima, e di come guarire ed alimentare entrambe attraverso le storie, con la sicurezza che ci sono cose che non possono mai morire, ma solo trasformarsi e passare per oscuri cambiamenti.
In questo caso quindi le parole semplici ma grandemente evocative dell'Estés non sono rivolte solo alle donne, ma a tutti coloro che in qualche tempo hanno subito una ferita.
Questo testo è contenuto anche in Storie di Donne Selvagge insieme a L'incanto di una storia e a due inediti.

Storie di donne selvagge

Storie di Donne Selvagge di Clarissa Pinkola Estés, Frassinelli, 2008.
Numero di pagine: 173
Lingua originale: inglese
Prima edizione: non esiste un'edizione inglese che comprenda tutti gli scritti qui raccolti.
Prima edizione italiana: 2008
Genere: raccolta di racconti

Da quando lessi per la prima volta Donne che corrono coi lupi, ormai più di 10 anni fa, la Estés è per me una garanzia, e chi mi sta intorno lo sa, così questo volumetto mi è arrivato in regalo.
Ad una prima esaltazione però, ha fatto seguito la constatazione della dura realtà: non si tratta di una nuova profonda indagine sul femminino selvaggio, ma bensì di una raccolta di testi per lo più già pubblicati e presenti nella mia biblioteca.
Storie di Donne Selvagge contiene infatti Il giardiniere dell'anima e L'incanto di una storia, e due altri testi brevi inediti: I maghi della pioggia e Care anime coraggiose...non perdetevi d'animo.
I maghi della pioggia parla di come in questo tempo non paradisiaco ognuno sia chiamato a curare la sua piccola parte di terra e di vita, per farla tornare a splendere come un giardino dell'Eden. Seguono due storie su due maghi della pioggia appunto, ovvero persone in grado di prendersi cura di ciò che cresce, che senza clamore sistemano e raddrizzano le cose, trasformando il mondo nel loro piccolo, prendendosi cura di ciò che è tenero e inerme.
L'ultima parte della raccolta contiene un'esortazione ad agire, anche nel nostro piccolo, senza perdere il coraggio, per dare il proprio personale ma fondamentale contributo a questa bisognosa Terra.
Come sempre il linguaggio dell'Estés è fiabesco ma anche vicino al quotidiano, parla alla mente ma tanto di più a ciò che sta dietro o più in basso rispetto ad essa, il cuore e l'anima selvaggia, questa volta non più solo delle donne, ma di tutti coloro che su questa terra possono creare desolazione o giardino.
Questi testi brevi, sono molto diversi da Donne che corrono coi lupi; benché il modo di raccontare e di trarre insegnamenti per l'anima dalle storie sia un carattere tipico e irrinunciabile dell'Estés, che costituisce il suo tratto più personale ed alimenti il fascino dei suoi libri, questo volume mi è sembrato molto meno incisivo e fondamentale del primo saggio dell'autrice. Tuttavia questa raccolta merita di essere letta, per cullarsi un poco nell'atmosfera fiabesca, calda e vicina all'infanzia che sa evocare. Certo però, se come me avete già altre edizioni dei testi pubblicati nel volume, e se, sempre come me, siete squattrinati, forse questo non è l'investimento più oculato che si possa fare...insomma, se proprio lo volete, provate a farvelo regalare anche voi!