mercoledì 1 gennaio 2020

Racconti popolari e fiabe islandesi

Racconti popolari e fiabe islandesi di Jón Árnason e Magnús Grímsson a cura di Gianna Chiesa Isnardi, Bompiani, 2004
Numero pagine: 303
Lingua originale: islandese
Titolo originale: Íslenzkar Þjóðsögur og Æfintýri
Prima edizione: 1863-1864
Prima edizione italiana: 2004
Genere: selezione di racconti e fiabe islandesi

Sono felice di chiudere l'anno con questo libro: visto che dalla fine dell'estate c'è stato un ritorno della mitologia nordica fra le mie letture, quando ho trovato Racconti popolari e fiabe islandesi a casa di un'amica non ho potuto non farmelo prestare e così mi ha accompagnato nel periodo natalizio, il che è abbastanza azzeccato sia perché Islanda=neve=Natale nel mio universo mentale, sia perché nei racconti islandesi il periodo Natalizio è particolarmente importante. 
Gianna Chiesa Isnardi è in pratica "Nostra Signora del Mondo Nordico" in quanto principale Autrice di saggi e traduzioni in italiano sull'argomento, primo fra tutti il monumentale I miti nordici che ha reso accessibile anche a noi lettori italiani l'affascinante universo mitologico del Nord Europa, tra l'altro con grande accuratezza storica e filologica (il che ci permette il non disprezzabile privilegio di ridere sentitamente in faccia alle teorie pseudo-storiche di neopagani Asatru, Vanatu ecc. dell'ultim'ora che hanno guardato troppo Vikings).
Quest'opera è una selezione di racconti di Jón Árnason, autore islandese vissuto nel XIX secolo, che raccolse il materiale folklorico del suo paese. Nel 1852 insieme all'amico e collaboratore Magnús Grímsson aveva dato alle stampe una prima selezione di fiabe, ma dopo la morte di quest'ultimo avvenuta nel 1860 aveva proseguito da solo; i risultati dei suoi sforzi vennero pubblicati a partire dal 1863 in due volumi.
La raccolta curata dalla Isnardi si apre con una breve ma utile introduzione che traccia la vita dell'Autore, il quadro culturale e storico dell'Islanda e le motivazioni della selezione operata sull'originale. Le pagine seguenti sono suddivise rispettando le originali sezioni di Árnason di cui la prima - che è anche quella che mi è piaciuta di più nonché la più ampia - è composta di storie di esseri mitologici fra cui il gruppo più cospicuo parla degli elfi, della loro origine, dei luoghi da loro abitati, degli incontri con gli uomini, della loro abitudine di scambiare i bambini umani con i loro e molto altro; seguono le storie sugli esseri acquatici fra cui uno strano nano di mare, le famose donne-foca che con vari nomi si trovano nel folklore di tutto il Nord Europa, e mostri marini; e poi i racconti sugli orchi, i giganti, i troll, ovvero i più noti ed onnipresenti antagonisti dei racconti nordici. 
Si passa quindi alle storie di fantasmi, spettri, anime inquiete, spiriti e emissari magici creati da potenti stregoni, i quali sono i protagonisti della sezione successiva che vede al suo interno anche personaggi storici realmente esistiti intorno ai quali il folklore locale ha intessuto le sue storie. 
Segue una breve sezione sulle storie che comprendono Dio, il Diavolo, l'Inferno e il Paradiso, in cui però i grandi poteri del cristianesimo risultano piuttosto sbiaditi ed ingenui rispetto all'universo magico che costella gli altri raccolti. 
Chiudono il libro una ricca bibliografia (principalmente in islandese e inglese), le fonti iconografiche e l'indice. Ad intervallare la narrazione si trovano illustrazioni in bianco e nero di disegnatori vari (uno è della stessa Isnardi) di non particolare rilievo. Purtroppo ho trovato alcuni errori di stampa, che pur essendo poco frequenti danno comunque l'idea di un prodotto sciatto e poco curato.

In questi racconti non troviamo i personaggi nobili delle saghe ma l'Islanda contadina, in cui Odino ancora a volte si affaccia, e in cui i classici motivi favolistici popolari si rivestono di una sfumatura particolare e unica: non ci sono molte principesse e figli di re, in compenso abbondano gli allevatori, gli agricoltori, i preti, i pescatori, le serve, le levatrici; non ci sono grandi castelli ma per lo più fattorie, capanne, villaggi, colline e isole. E laddove il tutto diventa davvero particolare e non immediatamente comprensibile intervengono le note della Curatrice a chiarificare il passo o a indicare corrispondenze.
Insomma, si tratta di un libro che ha la capacità di intrattenere piacevolmente ma che ha anche accuratezza storica, filologica e bibliografica. 
Per tutti questi motivi consiglio questo libro sia agli appassionati della mitologia nordica e delle culture del Nord Europa in generale, sia agli amanti del genere favolistico e del racconto popolare che troveranno in questa raccolta varietà e fedeltà al testo grazie alla bravura di una Curatrice d'eccezione. Alcuni racconti potrebbero essere adatti anche ai bambini come lettura serale (però vi voglio vedere a pronunciare nomi e toponimi islandesi) benché la raccolta non nasca specificamente per l'infanzia.

Utilità
Nel 2019 è uscito Racconti magici islandesi per Tarka Editore che è anch'essa una selezione della raccolta di Árnason e Grímsson la cui traduzione in italiano si basa su quella inglese di Alan Boucher: scorrendo l'indice ho visto che molti dei titoli sono gli stessi di quelli di questa raccolta della Isnardi (ma non avendo i libro sotto mano non posso fare confronti).
Il sito Sagnagrunnur offre una mappa dell'Islanda con segnati i luoghi citati nei racconti islandesi, fra cui anche quelli di Árnason e Grímsson (solo parte del sito è disponibile in inglese).
Su Jonarnason.is si trovano varie notizie bio-bibliografiche (in inglese e islandese) e partendo da questa pagina si possono consultare i manoscritti originari digitalizzati.
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