lunedì 8 luglio 2019

Fiabe irlandesi

Fiabe irlandesi di James Stephens, Rizzoli, 1988
Numero pagine: 279
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Irish Fairy Tales
Prima edizione: 1920
Prima edizione italiana: 1987
Genere: raccolta di episodi mitologici del ciclo feniano rinarrati

Il mio amore per l'Irlanda è di vecchia data. Da ragazzina ho letto tutto quello che ho trovato sulla cultura antica di quella terra, così, anche se ormai sono anni che non torno su quelle letture, quando ho trovato questo libro ho deciso di prenderlo, anche perché ricordavo il nome della curatrice, Melita Cataldi, la quale ha curato le principali edizioni di testi irlandesi in Italia.
L'autore, James Stephens, fu contemporaneo e conoscente di James Joyce, come si legge nella cronologia della vita dell'autore e nell'introduzione all'opera della curatrice, la quale inquadra l'Autore nel panorama culturale irlandese e internazionale del suo tempo, e fornisce tutte le informazioni del caso su questa sua opera in particolare, tra l'altro, citando per ogni storia le fonti antiche e le edizioni consultate da Stephens.
Il titolo può forse essere ingannevole, perché il libro non tratta fiabe come sono comunemente intese, bensì racconti mitologici; il primo è il racconto di Tuan a S. Finnian delle varie invasioni d'Irlanda, ed è seguito da vari episodi del ciclo feniano, dalla fanciullezza di Fionn alle sue avventure con i Fianna d'Irlanda, il suo amore per Saeve e la nascita di Oisin, ed altri racconti meno noti ed indipendenti, a tratti comici. Avevo già avuto a che fare con la maggior parte dei miti qui contenuti, ma ho trovato il modo di narrarli di Stephens davvero apprezzabile: utilizza un linguaggio apparentemente semplice ma poetico, in linea con le fonti mitologiche, alle quali aggiunge una maggiore profondità psicologica dei personaggi. In ogni racconto, benché si svolga in Irlanda, la terra dei Sidhe, il mondo degli Dei e delle fate, emerge prepotente e influenza ogni evento, ma il tutto viene narrato con leggerezza, quasi con un sorriso di fondo che emerge da ogni pagina.
L'unico difetto, se devo trovarne uno, è che Stephens non si sia dedicato a riscrivere tutto il ciclo feniano, ma tratti solo alcuni episodi sparsi.
Il volume è impreziosito da alcune illustrazioni a colori a tutta pagina di Arthur Rackham tratte dall'edizione originale, ed altre più piccole in bianco e nero.
Insomma, si tratta di un volume veramente interessante e piacevole, se vi capita di trovarlo non lasciatevi scappare una delle più deliziose riscritture di mitologia irlandese!

Utilità
L'edizione che ho acquistato è piuttosto vecchia, ma ho visto che è stato rieditato nel 2017, ed è quindi facilmente reperibile.
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