martedì 2 luglio 2019

Il bosco ricorda il tuo nome

Il bosco ricorda il tuo nome di Alaitz Leceaga, Garzanti, 2018.
Numero pagine: 598
Lingua originale: spagnolo
Titolo originale: El bosque sabe tu nombre
Prima edizione: 2018
Prima edizione italiana: 2018
Genere: romanzo storico fantastico, realismo magico, romanzo di formazione
Ambientazione: principalmente il paese spagnolo di Basondo, Surrey in Inghilterra, una fattoria in California
Epoca: dal primo dopoguerra alla seconda guerra mondiale

Ho trovato questo libro per caso, cercando qualche bel romanzo che parlasse di streghe, e quando l'ho iniziato, non ricordavo neanche perché l'avessi fra gli altri che aspettano di essere letti; l'ho aperto così, senza aspettative e senza aver letto la trama, ed è stata un'ottima idea, anche se totalmente inconsapevole.
Il romanzo inizia fra le due guerre ed è ambientato nel villaggio spagnolo di Basondo, la protagonista, Estrella e la sua sorella gemella Alma, sono le figlie dei marchesi de Zuloaga e vivono nella maestosa Villa Soledad, che si affaccia sul Cantabrico. Entrambe hanno un dono particolare, Alma riesce a vedere i morti, fra cui nonna Soledad, lanciatasi nel mare che con le sue onde lambisce la scogliera attigua alla casa, mentre il dono di Estrella è legato alla natura, al bosco che circonda la tenuta, dove, ancora ragazzine, incontrano Tomàs, figlio di un minatore che lavora nella miniera di famiglia del marchese, il quale condizionerà il futuro delle due ragazze...
Non aggiungo altro alla trama, sia perché non voglio rovinare la sorpresa ai possibili lettori, sia perché si snoda per quasi 600 pagine, ricca di eventi e ben strutturata.
Ho apprezzato molto questo romanzo, che è scritto bene, in maniera chiara ma anche a tratti poetica, senza eccessivi voli pindarici; il tema della magia fa solo da sfondo allo svolgersi degli eventi in una sorta di realismo magico che può richiamare alla mente La casa degli spiriti della Allende (l'autrice stessa, nell'intervista che si può trovare alla fine della narrazione, cita questo libro come uno dei suoi preferiti). Le donne della famiglia de Zuloaga, sono streghe in quanto dotate di poteri particolari, ma soprattutto in quanto donne che cercano il proprio spazio in un mondo di uomini. Il vero nucleo tematico è infatti la forza femminile, trattata non in maniera sentimentale e semplicistica come spesso accade nella narrativa più spicciola: spicca fra tutti i personaggi Estrella, che mi ha ricordato Rossella O'Hara di Via col vento (non sarà un caso che Vivian Leigh e Clarke Gable, gli interpreti di Rossella e Rhett nel famoso film tratto dal romanzo vengano citati) nella sua mancanza di considerazione per le consuetudini sociali, nel suo rapporto ambiguo con la maternità, e nella sua capacità di inserirsi in un mondo degli affari dominato dagli uomini, di guardare al di là di idealismi astratti, anche se per questo verrà disprezzata. E così anche Carmen, la domestica e la figlia Catalina, vittime di uomini violenti e prevaricatori, che tuttavia conservano una loro area interna inviolata, non sono mai del tutto rassegnate o sottomesse. Valentina, nativa americana, dura e disincantata, che però è in estrema connessione con la propria terra, è anch'esso un personaggio ben riuscito. Nonna Soledad, che non compare mai se non come un ricordo, è tuttavia una presenza che aleggia su tutto il romanzo. I personaggi maschili pur contribuendo in maniera determinante al suo svolgersi ed essendo anch'essi ben costruiti e credibili, rimangono ai margini della narrazione e non sono mai del tutto positivi come Tomàs, Mason e lo stesso Liam, se non totalmente negativi come il marchese, Pedro e il capitano Villa: non ci sono principi azzurri senza macchia in questo libro...e per fortuna!
Ho apprezzato particolarmente la capacità dell'autrice di parlare del rapporto fra gemelle, all'interno del quale ognuna lotta per poter affermare ed accettare la propria individualità.
La tematica storica è anch'essa ben affrontata, con la violenza e l'angoscia della seconda guerra mondiale rese tangibili. C'è anche l'amore, ma rimane sempre accennato, non diventa mai smielato e abnorme fino a fagocitare la trama. E sullo sfondo di tutto una natura che sembra viva, intenzionale, che risponde alle donne che la abitano e che a volte ne è una loro parte profonda; dopo tutto la citazione introduttiva al romanzo, è tratta dal bellissimo Donne che corrono coi lupi.
Non voglio svelare nulla, ma il finale resta aperto ad un possibile seguito, che spero proprio verrà pubblicato.
In definitiva, se siete arrivati fino a qui, avrete capito che consiglio assolutamente la lettura di questo libro: agli amanti di saghe familiari, di figure di donne forti, del realismo magico, del romanzo storico.

Utilità
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