Ritornati dalla polvere di Ray Bradbury, Mondadori, 2002
Numero pagine: 192
Lingua originale: inglese
Titolo originale: From the Dust Returned
Prima edizione: 2001
Prima edizione italiana:
Genere: romanzo fantasy dark, raccolta di racconti rielaborati
Ambientazione: principalmente una cittadina dell'Illinois
Epoca: indefinita ma contemporanea
Trama: Timothy Elliot è un ragazzino adottato da una famiglia composta da creature inconsuete: una sorella bellissima un po' strega che dorme sulle sabbie del deserto in soffitta, una Mille Volte Bisnonna mummia che riposa in una cassa, uno zio alato, dei genitori che stanno svegli di notte e tantissimi parenti e amici che si riuniscono nella vecchia casa sulla collina dell'Illinois, durante la notte di Halloween. Ma la Famiglia Eterna è minacciata dal fatto che gli umani non li temono e non li credono più...
Dopo aver letto alcuni romanzi di Bradbury mi aspettavo chissà cosa. Delusione.
Più che di un romanzo si tratta di una serie di racconti già pubblicati tenuti insieme da un esile filo narrativo, per cui ogni capitolo può quasi essere letto a parte e in maniera autoconclusiva.
I personaggi, per quanto rimangano poco definiti, possono richiamare alla mente gli appartenenti alla famiglia Addams; i più incisivi sono l'alato zio Einar e la sfuggente Cecie. Quest'ultima è La strega d'Aprile il cui dolce racconto compare in varie raccolte dell'autore che nella creazione dei personaggi si sarebbe ispirato alla sua famiglia, moltissimi anni prima di riuscire a pubblicare questo romanzo.
Lo stile semplice e si ritrova la forza evocativa che caratterizza tutta l'opera di Bradbury, ma si fatica ad arrivare alla fine per quanto si tratti di un romanzo breve: risulta tutto troppo indefinito e frammentario, e allo stesso tempo vagamente kitsch.
In definitiva non consiglio la lettura di questo romanzo, a meno che non siate degli appassionati di Bradbury; se è il suo primo libro che leggete vi suggerisco di provarne altri, si tratta di un Autore brillante e fantasioso e un maestro del weird, sarebbe un peccato fermarsi a questo romanzo poco riuscito!
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