giovedì 22 agosto 2019

Jonathan Strange & il signor Norrell

Jonathan Strange & il signor Norrell di Susanna Clarke, Longanesi, 2005
Numero pagine:888
Lingua originale: inglese 
Titolo originale Jonathan Strange & Mr Norrell
Prima edizione: 2004
Prima edizione italiana: 2005
Genere: romanzo fantasy storico ucronico
Epoca: inizi del XIX secolo durante le guerre napoleoniche
Ambientazione: principalmente Inghilterra, Spagna, Venezia.

Sono anni che vedo questo libro in giro, e devo anche aver letto la quarta di copertina più volte, sicuramente l'ho sfogliato; eppure, non mi decidevo a leggerlo, e sì che genere ed ambientazione sembravano promettenti! Alla fine, l'ho letto, pagina dopo pagina, durante due settimane di pioggia, seduta davanti alla stufa. Ero indecisa se inserirlo sul blog perché non rientra specificatamente in nessuna delle categorie di libri che potete trovare qui (benché io sia un'amante del fantasy), tuttavia, l'intreccio di realtà ed alcuni elementi del folklore inglese, come il rapimento di esseri umani ad opera delle fate, mi ha convinto a sistemarlo fra gli altri romanzi di ispirazione celtica.
In generale, posso dire che questo romanzo mi è piaciuto, ma...
Partiamo dalla trama: la storia è ambientata agli inizi del XIX secolo, e si apre con l'intervento di uno sconosciuto mago pratico, Gilbert Norrell, durante una riunione dell'accademia di magia teorica di York; negli ultimi trecento anni infatti, la magia sembra aver lasciato l'Inghilterra, divenendo una disciplina teorica adatta allo studio di gentiluomini oziosi. Norrell dà un'eclatante dimostrazione di magia pratica, dopo anni di studio nella sua biblioteca sui testi dei massimi maghi del passato, ed in seguito si trasferisce a Londra seguito dal fido servitore Childermass, con l'intento di riportare la professione di mago alla grandezza di un tempo; per farlo entra in contatto con il ministro Sir Walter Pole, e ne resuscita la moglie appena deceduta grazie all'aiuto di un essere fatato, il gentiluomo dai capelli lanuginosi, che sarà l'antagonista della storia, e trascinerà nel suo regno fatato, Senzasperanza, Lady Pole ed il servo Stephen Black. Norrell offre i suoi servigi al governo inglese impegnato contro Napoleone, sarà però Jonathan Strange, un giovane mago autodidatta, divenuto allievo di Norrell, ad adoperarsi per cambiare le sorti della guerra.
Questo l'inizio della storia, che si snoda lenta e particolareggiata per quasi 900 pagine, e che comprende elementi sicuramente interessanti: la magia, una profezia, ed un libro di magia, potremmo dire il libro di magia per eccellenza. Di positivo c'è sicuramente la capacità dell'autrice di intrecciare gli elementi fantastici con fatti e personaggi realmente esistiti come il re Giorgio III, il duca di Wellington e perfino Lord Byron, in una Londra dal sapore vittoriano meticolosamente ricostruita e descritta con ironia austeniana verso i gentiluomini inglesi che la abitano (sono stati fatti paragoni con le ambientazioni dei romanzi di Dickens, che però mi sono sembrati forzati). Anche la campagna inglese in cui si svolgono alcune scene, risulta viva, sottilmente permeata di magia e sfondo perfetto e ben descritto per l'azione, come nella migliore tradizione del romanzo inglese, dalle sorelle Brontë a Thomas Hardy.
L'atmosfera magica ma sottilmente inquietante, mi ha vagamente ricordato i libri di Neil Gaiman, il quale per altro viene citato nei ringraziamenti e risulta essere un sostenitore di Susanna Clarke.
I personaggi che più rimangono impressi sono probabilmente i co-protagonisti: il mago di strada Vinculus, custode di un grande segreto, il cupo ma schietto e retto Childermass, il gentiluomo dai capelli lanuginosi di Senzasperanza, folle in maniera sottilmente inquietante, ed in fine colui che sta sullo sfondo di tutto il romanzo, spesso citato e che permea ogni cosa, il Re Corvo, John Uskglass rapito da fanciullo nei regni fatati e tornato in Inghilterra divenendo il più grande mago di tutti i tempi, dominando su tre regni (l'Inghilterra, i regni fatati ed un regno dell'inferno). Lo stesso Norrell, benché risulti antipatico e quindi possa essere poco apprezzato dal lettore medio, è costruito bene in tutta le sue piccolezza e meschinità.
Ciò che più ho apprezzato sono stati alcuni particolari di pura fantasia poetica, come la scatola color crepacuore, la storia della statua della fanciulla uccisa nella cattedrale di York, la nera torre di oscurità che circonda Strange, le strane Strade del Re verso altri regni...
Il libro è corredato dalle illustrazioni in bianco e nero di Portia Rosenberg, ed una volta tanto troviamo una copertina a tinta unita, sobria eppure accattivante nella sua semplicità.
Fin qui tutto bene, ma...è un romanzo veramente lento! Per pagine e pagine succede poco o nulla, gli eventi vengono centellinati ed indagati nei minimi particolari, cosa che appesantisce grandemente la lettura. Sembra che la Clarke abbia voluto ricostruire anche nella forma letteraria un romanzo ottocentesco, cosa di per sé encomiabile, ma poco apprezzabile per un lettore contemporaneo. Inoltre, leggendo recensioni in giro, ho capito che molti non hanno apprezzato le note a piè di pagina: l'Autrice nella finzione letteraria propone il romanzo come un documento storico, corredandolo con citazioni bibliografiche di grandi autori della magia inglese, cosa che molti hanno trovato superflua e causa di distrazione dai fatti principali. Personalmente, non mi sono pesate, ed anzi, alcune delle storie degli autori mi hanno interessato e in generale palesano il grande amore dell'Autrice per i libri.
Nel 2015 è uscita la serie tv intitolata Jonathan Strange & Mr Norrell inedita in italiano (si può però trovare sottotitolata), che in sette puntate presenta il romanzo sfrondando alcuni episodi minori ma rispettando la storia originale. Come spesso accade, leggendo prima il libro ci si crea un'immagine mentale dei personaggi, che spesso non corrisponde alla resa cinematografica, lasciando vagamente deluso ed insoddisfatto il lettore, tuttavia ho trovato la serie apprezzabile e ben fatta.
In estrema sintesi, ci troviamo davanti ad un romanzo complesso, ricco di spunti ed elementi interessanti, ma purtroppo poco godibile. Nel caso doveste iniziarlo, vi consiglio di tenere duro fino alla fine.
Lo suggerirei come lettura solo agli appassionati del fantasy e del romanzo storico.

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