Storie della storia del mondo di Laura
Orvieto, Giunti, 1984
Numero pagine: 251
Lingua originale:
italiano
Prima edizione: 1911
Genere: romanzo mitologico per
bambini
Ambientazione: la Grecia e la
Troade
Epoca: mitologica
Età di lettura: dai 10 anni
Età di lettura: dai 10 anni
Probabilmente la metà di voi ha letto
questo libro da bambino; a me, è stato regalato l'anno scorso. Mia
madre l'ha trovato fra i libri scartati dalla biblioteca messi a
disposizione liberamente per i passanti, e conoscendo la mia passione
per la mitologia greca (che lei stessa mi ha instillato), ha pensato
bene di portarmelo (insieme ad una curiosa traduzione letterale della
Medea di Euripide).
L'ho tranquillamente ignorato, finché ieri sera, avendo terminato la lettura di una serie di romanzi piuttosto impegnativi e a dirla tutta noiosi, avevo voglia di qualcosa di leggero per depurarmi la mente, così, dando un'occhiata alla pila di libri ancora da leggere, ho pescato Storie della storia del mondo ed ho iniziato.
Si tratta di un libretto carino, che racconta le premesse e lo svolgersi della guerra di Troia, raccontato da una madre a due bambini, Leo e Lia, i quali ogni tanto intervengono con domande e specifiche.
Si parte con una domanda apparentemente banale: "Chi era Laomedonte?", ed inizia così un susseguirsi di storie sulla dinastia Troiana compresa la storia di Esione sorella di Priamo, l'abbandoni di Paride infante e poi del suo amore per Enone, su quella degli Atridi a partire da Atreo e Tieste, della scelta di Elena e Meneleo e il giuramento dei pretendenti, sulle nozze di Peleo e Teti, il pomo di Eris e la scelta di Paride, sulla spedizione dei Greci da Aulide con il sacrificio di Ifigenia fino agli anni della guerra, all'ira di Achille e ai fatti dell'Iliade (i dialoghi stessi sono quasi identici a quelli del poema omerico), fino all'inganno del cavallo. La distruzione di Troia e i ritorni non vengono narrati, ma si accenna invece alla storia di Enea, al suo incontro con Didone e alla futura fortuna di Roma.
La seconda parte del libro (una cinquantina di pagine) è costituita da attività didattiche.
Probabilmente è stato il libro di partenza per la conoscenza del mondo mitologico classico per generazioni, e a ragione: le storie mitologiche sono riportate senza stravolgerle eccessivamente per adattarle ad un pubblico di bambini, vengono mantenute le stragi e le uccisioni, in parte gli interventi degli Dei, vengono però eliminate le violenze sessuali.
Il linguaggio è semplice senza però rinunciare a parole o epiteti tipici dell'epica, che vengono prontamente spiegati dalla narratrice; unica pecca, comunque dovuta all'epoca e alla cultura di pubblicazione, si trovano alcuni stereotipi di genere che io non apprezzo mai.
A parte questo, si tratta di un libro ben fatto, che può ancora essere considerato un buon punto di partenza per i giovani lettori, per avvicinarsi al mondo classico.
L'ho tranquillamente ignorato, finché ieri sera, avendo terminato la lettura di una serie di romanzi piuttosto impegnativi e a dirla tutta noiosi, avevo voglia di qualcosa di leggero per depurarmi la mente, così, dando un'occhiata alla pila di libri ancora da leggere, ho pescato Storie della storia del mondo ed ho iniziato.
Si tratta di un libretto carino, che racconta le premesse e lo svolgersi della guerra di Troia, raccontato da una madre a due bambini, Leo e Lia, i quali ogni tanto intervengono con domande e specifiche.
Si parte con una domanda apparentemente banale: "Chi era Laomedonte?", ed inizia così un susseguirsi di storie sulla dinastia Troiana compresa la storia di Esione sorella di Priamo, l'abbandoni di Paride infante e poi del suo amore per Enone, su quella degli Atridi a partire da Atreo e Tieste, della scelta di Elena e Meneleo e il giuramento dei pretendenti, sulle nozze di Peleo e Teti, il pomo di Eris e la scelta di Paride, sulla spedizione dei Greci da Aulide con il sacrificio di Ifigenia fino agli anni della guerra, all'ira di Achille e ai fatti dell'Iliade (i dialoghi stessi sono quasi identici a quelli del poema omerico), fino all'inganno del cavallo. La distruzione di Troia e i ritorni non vengono narrati, ma si accenna invece alla storia di Enea, al suo incontro con Didone e alla futura fortuna di Roma.
La seconda parte del libro (una cinquantina di pagine) è costituita da attività didattiche.
Probabilmente è stato il libro di partenza per la conoscenza del mondo mitologico classico per generazioni, e a ragione: le storie mitologiche sono riportate senza stravolgerle eccessivamente per adattarle ad un pubblico di bambini, vengono mantenute le stragi e le uccisioni, in parte gli interventi degli Dei, vengono però eliminate le violenze sessuali.
Il linguaggio è semplice senza però rinunciare a parole o epiteti tipici dell'epica, che vengono prontamente spiegati dalla narratrice; unica pecca, comunque dovuta all'epoca e alla cultura di pubblicazione, si trovano alcuni stereotipi di genere che io non apprezzo mai.
A parte questo, si tratta di un libro ben fatto, che può ancora essere considerato un buon punto di partenza per i giovani lettori, per avvicinarsi al mondo classico.
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