sabato 13 ottobre 2012

Pan dei morti

Nelle sere di Ottobre, quando inizia a fare freddo, e s'accende il fuoco anche solo per sentire odore di legna bruciata ed un dolce tepore; quando il raccolto è ormai finito ed i frutti sono stati messi al sicuro per i mesi freddi; quando le anime dei morti s'aggirano fra i vivi un'ultima volta prima di abbandonare questo mondo, allora, si prepara il Pan dei morti.
Si tratta di un dolce diffuso principalmente fra Lombardia, Liguria e Toscana, ma la consuetudine di preparate dolcetti o pani per offrirli e condividerli con i morti è diffusa in tutta Italia ed ha radici remote. Certo, nei tempi antichi si offrivano castagne, fichi secchi, nocciole, mandorle od altra frutta di stagione, e non i dolci come li conosciamo noi, ma il significato è lo stesso, anche perché per preparare il Pan dei morti si usano proprio alcuni ingredienti tipici del mese di Ottobre. E questo forse, anche perché l'offerta era diretta non solo agli antenati, ma anche alla Prima Antenata, la Madre di tutti, ovvero la Terra che con i suoi doni abbondanti aveva permesso agli gli uomini di sopravvivere per un altro anno. Così, alla fine del ciclo vegetativo le si restituiva una parte di ciò che Essa aveva prodotto. E d'altra parte nelle più varie culture i morti erano legati alla Terra o perché loro dimora, o perché con la loro influenza potevano agevolare i lavori agricoli. Dunque mantenere un buon rapporto con essi e con il suolo che dava nutrimento ai vivi, trattando entrambi con rispetto ed amore era una necessità, da qui l'usanza atavica di lasciare dei piccoli doni, fossero cibo, acqua od un lumino ad indicare la via. E quale giorno poteva essere più adatto di quello che ancora oggi chiamiamo Giorno dei Morti?
Questi dolci però non erano propri solo di un giorno, ma di tutto il periodo, e si scambiavano anche fra famiglie, si offrivano ai bambini, si regalavano ai poveri, si mettevano in un piatto sul tavolo al posto di colui che era morto da poco.

Le tradizioni antiche hanno sempre un fondo di saggezza e di verità, oltre che un fascino particolare, danno la sensazione di essere a Casa, quindi vi propongo la ricetta del Pan dei morti, di questi dolci bruni come la Terra ed altrettanto ricchi, perché anche voi possiate sperimentare questa avvolgente sensazione.
In realtà esistono centinaia di varianti di questo dolce ed ognuna ha il suo particolare sapore, ecco una di quelle che ho sperimentato io; non ce n'è una giusta, io stessa non l'ho mai fatta due volte uguale, utilizzo quello che c'è o che m'ispira, fatelo anche voi.
Sono molti ingredienti ma pochi fondamentali e comunque tutti di facile reperibilità:

200 g di biscotti a piacere
40 g di fecola di patate
60 g di farina di grano biologica
q. b. zucchero
50 g di cacao amaro in polvere
60 g di nocciole
60 g di mandorle
40 g di pinoli
50 g di uvetta
50 g di frutta candita (o fichi secchi, io apprezzo molto lo zenzero)
2 uova
1 bustina di lievito per dolci
q. b. di cannella, noce moscata, chiodi di garofano, anice stellato pestati
q. b. di zucchero a velo (facoltativo)

Riguardo agli ingredienti
I biscotti possono essere tutti di un tipo o un misto, potete tranquillamente usare gli avanzi che avete in casa, o le briciole che rimangono in fondo alle buste, od anche un misto di biscotti ed amaretti. Sperimentate e vedete cosa vi piace di più e ricordate che questi sono dolci piuttosto rustici.
La farina può essere anche integrale (sempre biologica), od un misto, ad esempio grano e farro od altri.
Lo zucchero può essere più o meno anche a seconda della dolcezza dei biscotti che usate. Io personalmente non apprezzo le cose troppo dolci, quindi tre cucchiai rasi di zucchero di canna per me sono più che sufficenti. Si può anche sostituire con del miele.
La frutta secca può essere di un unico tipo, dipende solo dal gusto individuale. Si può comprare già sgusciata od addirittura già triturata, oppure passarla nel mixer; trovo però che pestarla nel mortaio dia un risultato migliore perché rimangono pezzi di grana diversa, e poi quest'azione ha un certo potere di allontanare i pensieri, un "non so chè" di ipnotico.
La frutta candita a molti non piace quindi si può sostituire con i fichi secchi; io trovo che ci stia molto bene anche lo zenzero candito.
Le spezie possono essere messe tutte ed anche altre, oppure solo una o due, devono però essere un sapore forte e presente nel dolce (e poi vedrete che profumo delizioso si spanderà per la cucina). Si possono usare sia quelle in polvere che quelle intere pestate finemente nel mortaio che conservano meglio tutti gli aromi ed il sapore. Trovo che un pizzico di cardamomo si sposi bene con gli altri sapori.
Il lievito può essere sostituito da 125 g di burro che dà morbidezza al biscotto e fa in modo che non si secchi troppo.

Preparazione
Innanzi tutto prendetevi tempo per fare questo dolce, e siate presenti in ciò che fate: è un'Offerta (ai morti, alla Natura, ai bimbi, agli amici, ai parenti, alla vostra famiglia, ai vostri compagni o a chiunque altro), quindi siate consapevoli del perché lo state facendo, e mentre impastate affondate le mani fra i vari ingredienti, sentitene la diversa consistenza, la ricchezza che vi passa fra le dita, e ricordate che ogni singolo ingrediente viene dall'Antica Madre. L'energia che dalle vostre mani scorre nei dolci, è un ingrediente imprescindibile se volete fare del vero Pan dei morti.
Mettete l'uvetta a bagno in acqua calda per almeno un quarto d'ora.
Pestate i biscotti  o in un mortaio oppure metteteli nel mixer, ricordando però che la consistenza cambia molto, visto che il mixer crea delle briciole molto più fini ed uniformi.
Unite la fecola, la farina, lo zucchero, il cacao, il lievito setacciato, le spezie finemente pestate nel mortaio e mescolate bene in modo che tutti gli ingredienti si amalgamino uniformemente.
Aggiungete le nocciole e le mandorle pestate (o passate nel mixer), i pinoli interi, la frutta candita o i fichi secchi tagliati a piccoli tocchetti, l'uvetta strizzata e mescolate di nuovo.
In fine aggiungete le uova e impastate. Ci vorrà un po' prima che l'impasto diventi uniforme, se dovesse rimanere troppo duro aggiungete un po' di latte o vino bianco.
Formate delle palline del diametro di circa 3 - 4 centimetri e schiacciatele con le mani in modo da avere degli ovali di pasta spessi circa un centimetro.
Disponete i dolci su carta da forno in una teglia e fate cuocere in forno già caldo a 180° per almeno 20 minuti. Potete scegliere voi la consistenza che preferite, io trovo che siano più buoni duri sui bordi e morbidi all'interno.
Quando sono pronti potete cospargerli con zucchero a velo.

Mangiateli vicino al camino mentre fuori piove, od avvolti in una calda coperta di lana per difendersi dal primo freddo, oppure insieme ad una tazza di thé caldo o vin brulé, o accompagnandoli ad un infuso di menta e/o melissa; leggendo le favole, raccontando storie, ascoltando musica, voci o vento.
Offriteli al bosco, agli alberi, se ne avete, che vi hanno donato frutti durante l'estate, alla Terra, ai morti antichi ed ai cari che vi hanno lasciati da poco, ai bimbi, agli sconosciuti, ai vicini brontoloni, ai vecchi soli. Insomma a tutti.
E la notte di Halloween, di Samhain, lasciateli fuori dalla porta per le anime erranti che in particolare in quella notte vagano nel nostro mondo, ed essi vi ringrazieranno benedicendovi.

4 commenti:

  1. Elkinaaaaaaaaaaaaa!!!!!! Ti pregooooooo.......!! Gia sai..... :DDDDD Lo aspetto (se vuoi!!) *.*

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  2. Grazie!!!
    Seguirò le tue indicazioni ^^

    Un abbraccio nebbioso :*

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  3. che bella ricetta elke, l'ho stampata dal tempio e la preparerò presto :)

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  4. E' un pane speciale! bravissima Elkina *.* l'ho fatto proprio così come prima volta a Samhain... buonissimo ^.^
    Danina

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