giovedì 2 maggio 2013

Oleolito d'Iperico

Un dono del sole, il giallo e rosso portatore di luce e pace; questo è per me l'Iperico, piantina tanto semplice ma al contempo tanto ricca di poteri curativi. Per questa ricetta esistono infinite varianti, mille accorgimenti e piccoli trucchi, e dunque eccomi qua ad offrire anche la mia, appresa da mia madre che prepara questo rimedio da anni.

Ingredienti: 
  • sommità fiorite d'Iperico
  • olio
Riguardo all'Iperico
Credo che si possa trovare secco anche nelle erboristerie ma è un piantina talmente comune e facilmente riconoscibile che potete tranquillamente andare in un prato dove cresce e raccoglierne un po' (controllate attentamente che sia proprio lei confrontandola con foto e schede erboristiche!). Come sempre per raccogliere ci vuole un po' di buon senso: strappare un'intera pianta o derubare un intero prato di tutte le piantine che offfre non ha senso! Prima di raccogliere "avvicinatevi" all'Iperico, guardatelo nel suo spazio, sentitene la presenza, cercate di coglierne la sfumatura, la qualità, l'energia, toccatelo delicatamente, comunicatele amore e gratitudine per il dono che vi sta facendo (che non è per niente dovuto!). Potreste anche lasciare qualche piccolo dono al prato, come biscotti o briciole di pane.
Il momento migliore per raccogliere l'Iperico è in luna crescente o piena, al mattino quando la ruggiada si è asciugata ma il sole non brucia ancora, preferibilmente in un giorno del fiore (Bilancia, Gemelli, Acquario) o dello Scorpione, quando i fiori sono aperti ma non sfioriti. Il tempo balsamico (periodo di maggior concentrazione di principi curativi e umori nella pianta) dell'Iperico è a Giugno, ed in particolare la tradizione vuole che vada raccolto durante il Solstizio d'Estate (21 Giugno) a mezzogiorno, oppure nel giorno di S. Giovanni (24 Giugno) in modo da poter beneficiare di tutto il suo potere curativo ed energetico. Curatevi di prendere solo i rametti sani e verdi, evitando quelli ingialliti, sporchi, attaccati da insetti o funghi o vicini a strade o ad altre fonti d'inquinamento. Ne serve un mazzetto, giusto quello che basta per riempire un barattolo senza pressare molto.
Riguardo agli oleoliti c'è sempre la disputa se usare la pianta secca o quella fresca (la quale contiene acqua che potrebbe creare muffe e deteriorare l'olio), ma per quest'oleolito in particolare sembra che siano quasi tutti conconrdi nel dire che va utilizzata la pianta fresca; questo mi ha spesso dato l'idea che la qualità luminosa, calda e solare dell'Iperico sia coglibile appunto anche fisicamente, ma è una suggestione mia, in realtà probabilmente contiene solo meno acqua rispetto ad altre piante.

Riguardo all'olio
L'olio va scelto in base all'uso che volete fare dell'oleolito: se volete preparare un unguento vanno benissimo l'olio d'oliva, girasole, riso ecc. se invece volete addizionare l'oleolito a creme e preparati per il viso sarebbe meglio usare oli più leggeri e non comedogeni come vinaccioli o jojoba. Sconsiglierei quello di mandorle anche se le sue proprietà si sposarebbero bene con quelle dell'Iperico, perché irrancidisce facilmente, e la presenza d'acqua nella pianta certo non favorisce la sua conservazione, ma provate! Io non l'ho mai fatto, ma potreste scoprire che funziona invece a meraviglia!
E' comunque possibile fare un misto di vari oli in modo da addizionare le proprietà di questi a quelle dell'Iperico.

Preparazione
Mettete le sommità fiorite d'Iperico con i fiori verso il basso in un barattolo di vetro pulito ed asciutto, pressandole poco, giusto quel tanto che basta per farle stare ben distribuite nel contenitore. Per distribuirlo meglio e far penetrare meglio l'olio potete anche tagliuzzarlo, ma comunque ho testato che il risultato è uguale. Ricopritele con l'olio o la miscela di oli che avete scelto in modo che non spunti fuori nulla della pianta e lasciate in macerazione per un mese, agitanto di tanto in tanto il barattolo.
Nella mia famiglia si è sempre esposto il barattolo al sole, il cui calore velocizza il processo d'estrazione dei principi della pianta, e attiva l'ipericina, la sostanza che rende l'olio rosso. C'è anche chi sostiene che l'olio in preparazione non dovrebbe mai essere "visto" dalla luna, quindi andrebbe esposto di giorno al sole e ritirato quando cala.
In alternativa si può lasciare in un luogo buio per quaranta giorni, ma credo che quest'oleolito in particolare acquisti solo dal contatto, anche se schermato, con il sole.
L'oleolito è pronto quando ha assunto un bel color rubino ed il caratteristico odore dell'erba, basterà circa un mese. A questo punto filtrate (prima con un colino ed eventualmente dopo con una garza o un filtro da caffè) spremendo bene la pianta in modo da ottenere tutto l'olio che ha assorbito che sarà anche quello più carico di proprietà, eventualmente aiutandovi con uno schiaccia patate o un torchietto. Conservate l'oleolito ottuenuto in una bottiglietta di vetro scuro in luogo buio ed asciutto ed etichettate con data di preparazione, contenuto ecc.
Un'altra ricetta che mi è stata donata prevede l'aggiunta di vino bianco, ma io personalmente non l'ho mai sperimentata; tuttavia mi sembra una buona intuzione inquanto l'alcool presente nel vino andrà ad estrarre alcune sostanze non liposolubili. Solitamente questo tipo di oleolito si prepara a caldo per fare in modo che dopo la macerazione il vino evapori.

Utilizzi
ATTENZIONE: l'Iperico rende la pelle più fotosensibile se assunto in grandi quintità per via interna, per quanto riguarda l'olio non dovrebbe esserci alcun pericolo, ma soprattutto se avete la pelle chiara non esponetevi al sole (e neanche a lampade abbronzanti) dopo l'uso, inoltre può avere interazione con contraccettivi orali, farmaci antidepressivi, barbiturici.
L'oleolito d'Iperico si può usare puro su eritemi, ustioni, anche solari, magari in sinergia con gel d'aloe o chiara d'uovo applicati localmente. Si può applicare anche ogni volta che ci sia bisogno di una rapida ciccatrizazione (dunque quando la crosta si è già formata), ancora meglio se unito all'oleolito di Calendula; aggiungendo anche Lavanda e/o Camomilla otterrete un olio perfetto per qualsiasi problema di arrossamento della pelle, screpolature, bruciature, piccole ferite ecc.  Migliora le contratture muscolari e le infiammazioni dei tendini se usato come olio da massaggio, attenua le emorroidi se applicato localmente.
In alternativa se ne può fare un unguento, più pratico da portare in giro e applicare, dalle uguali proprietà.

Non so se l'avete colto anche voi, ma a me sembra che quest'olio color rubino, così carico di Sole per colore dei petali, momento di fioritura, tempo balsamico e tradizione popolare curi gli eccessi di calore con un'altro tipo di calore più benefico e dolce; come dire fuoco scaccia fuoco. Un eccesso di calore più acuto e pungente viene curato da un calore più delicato e "rotondo"...è difficile esprimere le sensazioni e le qualità che si colgono dalle piante, ma avete avuto anche voi quest'esperienza con l'Iperico?
Scriverò anche una "scheda tecnica" sulla pianta,i suoi usi e le sue "energie". Abbiate pazienza. Intanto fatemi sapere come vi trovate con questa ricetta!

Vedi anche:
Iperico
Alcune varietà d'Iperico
Illustrazioni botaniche d'Iperico
Pyrra - Unguento d'Iperico
Cautha - Unguento alla Calendula e Iperico
Oleolito di Calendula
Aggiornato l'ultima volta il 19 luglio 2015.

1 commento:

  1. ... quest'olio color rubino, così carico di Sole per colore dei petali, momento di fioritura, tempo balsamico e tradizione popolare curi gli eccessi di calore con un'altro tipo di calore più benefico e dolce; come dire fuoco scaccia fuoco. Un eccesso di calore più acuto e pungente viene curato da un calore più delicato e "rotondo"..

    RispondiElimina