Numero pagine: 439
Titolo originale: Ars Magica
Lingua originale: spagnolo
Prima edizione: 2007
Prima edizione italiana: 2008
Genere: romanzo storico
Ambientazione: Spagna, principalmente Paesi Baschi
Epoca: 1610
Va beh, ormai cosa ve lo dico a fare...parliamo di nuovo di streghe! Però, se vi può consolare, questa volta ci allontaniamo da Italia e paesi anglosassoni, per arrivare in Spagna, dove l'Inquisizione ha preso una forma particolare (ricordiamo tutti Torquemada?). Vediamo la trama di questo libro.
Logroño 1610, il racconto si apre con l'ultimo grande rogo di streghe in Spagna, ma l'inquisitore Alonso de Salazar y Frías, in missione per portare un editto di perdono ai presunti stregoni dei regni del Nord della Spagna, non si lascia prendere dal clima di follia collettiva che sembra aver soggiogato religiosi e civili. A nessuno può rivelare di aver perso la fede, e di star quindi cercando una prova certa dell'esistenza di qualcosa di più grande, sia esso Dio o il Diavolo tanto temuto.
La sua storia si intreccia con quella di Mayo, la giovane ragazza seguace della curatrice Ederra, una delle presunte streghe arrestate e condotte a Logroño, Mayo si ritroverà a seguire l'inquisitore e i suoi assistenti nella speranza di ritrovare Ederra. Lo sfondo su cui si muovono questi personaggi però è intessuto delle trame politiche dei potenti dell'epoca, in particolare il duca di Lerma, plenipotenziario del re, ed il suo scaltro assistente. La fredda logica di Salazar ha qualcosa di Gugliemo da Baskerville de Il nome della rosa, con tanto di un Adso al seguito, in questo caso Iñigo de Maestru, il novizio il cui cuore sarà catturato da Mayo. La conclusione dell'inquisitore, è che la stregoneria non esiste, e che la caccia è dovuta a motivi politici e a isteria collettiva; per questo sarà conosciuto come "l'avvocato delle streghe".
Non svelo il finale, che anche non essendo particolarmente originale, conserva qualche piccolo colpo di scena.
Ho apprezzato questo libro perché nonostante le varie letture di romanzi storici o sul tema della caccia alle streghe, non ne avevo mai incontrati ambientati in Spagna, con tutte le peculiarità che questo comporta, come l'akelarre, il nome che in questo paese era dato alla riunione notturna delle streghe.
Il soprannaturale, che tante volta è la pecca dei romanzi a tema stregonesco, è assente, ma vengono citate qua e e là le superstizioni, le leggende e i rimedi popolari baschi.
I personaggi pur non essendo eccelsi hanno un buon grado di verosimiglianza, non sono unidimensionali ed evolvono nel corso della narrazione.
La scrittura è semplice e scorrevole ma non rinuncia ad alcune pennellate di lirismo ben assestate.
Insomma, se siete appassionati del genere, questo romanzo dell'autrice spagnola Nera Riesco potrebbe essere una lettura non straordinaria ma decisamente piacevole.
La maggior parte dei personaggi citati sono realmente esistiti, in particolare l'inquisitore Alonso de Salazar y Frías ha lasciato una grande messe di documenti.
Utilità
I documenti di Salazar y Frías sono stati studiati Gustav Henningsen nel libro L'avvocato delle streghe.
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