Ingredienti
- oleolito di Calendula (Calendula officinalis o Calendula arvensis)
- cera d’api
- tintura di Calendula (Calendula officinali o Calendula arvensis)
- vitamina E (tocopherol) facoltativo, serve come antiossidante e per tanto garantisce la conservazione più a lungo
La mia ricetta per prepararlo la trovate qui: Oleolito di Calendula. Ricordate che l'oleolito di Calendula deve avere una certa sufmatura giallo-arancio (a seconda dell'olio che avete usato) ed un odore caratteristico, se sentite odore di rancido l'olio non è più utilizzabile per l'unguento, potreste magari impiegarlo per produrre del sapone.
Riguardo alla cera
La cera d'api si trova nelle erboristerie, nei negozietti che vendono miele e prodotti locali, oppure direttamente dagli apicoltori, opzione che io preferisco per favorire i piccoli produttori dei dintorni, che tra l'altro la vendono ad un prezzo molto inferiore rispetto alle erboristerie. Per questa ricetta vi serve della cera del tutto naturale, se vi rifilano i fogli rifiutateli perché di solito contengono anche parafina o altri materiali. Se doveste trovare quella non ancora pulita (si presenta di un bel giallo caldo con corpuscoli nero-marroni ed un forte profumo di miele) prendetela, si può purificare facilmente come potete leggere qui: Come pulire la cera.
Riguardo alla tintura
La mia ricetta per prepararla la trovate qui: Tintura di Calendula
Preparazione
Gli unguenti si preparano con una parte di cera, e fra le 5 e le 7 parti di olio; io di solito mi regolo su una di cera e sei di olio (es. 10 g di cera e 60 g di olio) e con queste dosi viene un unguento dall'aspetto solido ma che si può raccogliere agevolmente con il dito e si spalma benissimo. La consistenza dipende anche dalla temperatura esterna, d'estate chiaramente è più morbida, mentre d'inverno solidifica.
Considerate che non se ne usa mai moltissimo, sicché se non avete intenzione di regalarlo tenetevi sulle piccole quantità.
Mettete a sciogliere la cera a pezzettini e l'olio in un pentolino a bagnomaria; il calore non giova agli oli quindi tenete il fuoco basso e non appena la cera si è sciolta completamente mescolate, togliete dalla fonte di calore e versate in barattolini di vetro ben puliti e asciutti. Raffreddandosi l'unguento si solidifica in superficie e a contatto col vetro, prima che sia del tutto solido versate una goccia di vitamina E; quest'ultima è termolabile quindi va aggiunta solo quando la temperatura è scesa, così come la tintura che essendo a base alcolica si guasta alle alte temperature. Se si è fatta una piccola quantità d'unguento si aggiungono solo poche gocce di tintura, in modo che riesca ad emulsionarsi con la cera e gli oli, e si mescola bene per spargerla uniformemente.
Eventualmente si può aggiungere alla cera in via di sciogliemento anche un po' di burro di karitè o di cacao per rendere ancora più morbida e nutriente la miscela. Attenzione però al fatto che il burro di karitè se surriscaldato quando si raffredda si rapprende in piccoli granelli; la cosa non è particolarmente fastidiosa a mio avviso, visto che comunque rimangono amalgamati al resto e si sciolgono quando prelevati con le mani o spalmati. Se però siete dei perfezionisti a livello estetico e la cosa non vi piace, evitate!
Utilizzi
La Calendula ha molto altro a che fare con Giunone, oltre al nome: Iuno era una Dea protettrice delle Donne, associata con la luna crescente e piena, ed i numerosissimi semi della Calendula sono proprio a forma di falce di luna; inoltre da sempre il ciclo lunare è associato con quello femminile, e proprio questa è una delle piante principe(sse) nella cura dei problemi femminili. Infatti in caso di dolori mestruali ed altri disturbi legati al ciclo può giovare un’infuso di questa pianta, come anche un massaggio sul basso ventre e schiena con l’oleolito. Inoltre si può usare l’unguento in caso di candida e irritazioni vaginali come una normale crema.
Ma Iuno era anche chiamata Lucina, la Dea che porta alla luce i bimbi, ed anche in questo campo la Calendula ha vari impieghi: serve per disinfettare e ciccatrizzare l’ombelico, per lenire gli arrossamenti da pannolino e per proteggere la pelle delicata dei bambini piccoli.
Umida, femminile, lunare, così come dorata e solare (basta guardare i suoi fulgidi fiori!) la Calendula aiuta anche in caso di pelle screpolata, arrosata, infiammata e delicata o molto secca come quella delle mani di giardinieri e contadini, sempre immersa nella terra. Giova inoltre per curare punture d’insetto, piccole ferite che fa rimarginare in fretta, duroni, infiammazioni acneiche (applicato localmente), scottature, psoriasi, eczemi.
ATTENZIONE: l'uso interno della Calendula si sconsiglia alle donne in gravidanza.
Vietata la
riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autrice e senza citarne la
fonte.
Vedi anche:
Calendula
Lo Spirito della Calendula
Alcune varietà di Calendula
Illustrazioni botaniche di Calendule
La Calendula nell'antichità
Mitologia della Calendula
Oleolito di Calendula
Tintura di Calendula
Cautha - Unguento alla Calendula e Iperico
Chryse - Unguento lenitivo di Camomilla, Calendula e Lavanda.
Aggiornato l'ultima volta il 5 agosto 2015.
Ciao. Scusa... Dicevi che per l'unguento usavi anche la Tintura... In che dosi? Grazie
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