Antiche fiabe e leggende celtiche a cura di Gabriella Agrati e Maria Letizia Magini, Mondadori, 1982
Numero pagine: 671
Numero pagine: 671
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 1982
Genere: raccolta di racconti mitologici
La mitologia celtica è uno dei miei grandi amori, nel corso degli anni ho raccolto tutto il possibile a riguardo, benché in italiano si trovino pochi libri; questo volume in particolare è fra i più preziosi.
Il titolo in è fuorviante, poiché non si tratta di fiabe, ma delle storie di due differenti raccolte: la prima parte riporta gli undici racconti gallesi collettivamente conosciuti come Mabinogion; la seconda tratta invece di Cu Culhain e del ciclo eroico irlandese dei guerrieri del Ramo Rosso del re dell'Ulaid Conchobar.
La prima parte del libro è aperta dall'introduzione ad opera delle curatrici (che hanno approntato varie edizioni di racconti mitologici d'area celtica) riguardo i Mabinogion: benché i più antichi manoscritti dei Mabinogion non risalgano più indietro dell'XI sec., si tratta di racconti tramandati oralmente per secoli, ed infatti vi si trovano elementi pre-medievale e pre-cristiani, nonché alcune fra le prime apparizioni del personaggio di re Artù. Il titolo, che è moderno, è dovuto a Lady Charlotte Guest, che nella seconda metà dell'800 fu fra i primi traduttori della raccolta: la parola mabinogi/on è presente solo nei primi quattro rami (o racconti) della raccolta ed è stato interpretato dalla Guest come "racconti per ragazzi" poiché mab in gallese vuol dire fanciullo.
Le curatrici trattano della natura della raccolta, con anche un sunto della storia delle popolazioni celtiche nelle Isole Britanniche ed in particolare nel Galles, informazioni riguardo la società celtica. Parlano dei manoscritti, delle possibili interpretazioni del titolo, della ipotetica data di composizione e dei rapporti dei i racconti d'ambito arthuriano con quelli di Chrétien de Troyes e con le triadi gallesi. Chiudono l'introduzione una breve descrizione del contenuto e dei personaggi, e un approfondimento su Artù. Seguono una nota alla traduzione ed una cartina del Galles.
I singoli racconti ognuno preceduto da un breve sunto ed inquadramento sono: Pwyll, principe del Dyvet; Branwen, figlia di Llyr; Manawiddan, figlio di Llyr; Math, figlio di Mathonwy; Il sogno di Maxen; Lludd e Llevelys; Culhwch e Olwen; Il sogno di Ronabwy; La Dama della Fontana; Peredur, figlio di Evrawc; Gereint e Enid (in alcune traduzioni dei Mabinogion si può trovare anche l'Hanes Taliesin che qui è assente).
A chiudere questa prima parte un glossario che oltre ai nomi dei personaggi e dei luoghi citati spiega anche alcuni termini e funzioni specifiche della società gallese, e la bibliografia (necessariamente datata vista l'epoca di pubblicazione di questo volume).
A chiudere questa prima parte un glossario che oltre ai nomi dei personaggi e dei luoghi citati spiega anche alcuni termini e funzioni specifiche della società gallese, e la bibliografia (necessariamente datata vista l'epoca di pubblicazione di questo volume).
La seconda parte del libro è anch'essa aperta da un'introduzione sulla storia dei celti e in particolare di quelli d'Irlanda, vengono citati i vari cicli mitici e se ne tratteggia la struttura sociale con particolare attenzione alla figura del druido. Si passa poi a descrivere la letteratura narrativa in gaelico e coloro che la diffusero ovvero i fili (sing. filid) ed i principali cicli narrativi: mitologico, storico, feniano, dell'Ulster a cui appartengono i racconti qui presi in considerazione, incentrati sulla Tain Bo Cualnge "la razzia del bestiame del Cuailnge" e l'eroe Cu Culhainn. Seguono una nota alla traduzione ed una cartina dell'Irlanda.
Ai vari episodi del ciclo, in parte in prosa ed in parte in versi, sono postposti anche in questo caso glossario e bibliografia.
Si tratta di un libro imponente, nonché di una delle poche traduzioni in italiano delle opere trattate.
Pur trattandosi di racconti brevi, i personaggi hanno una loro profondità psicologica: il dolore di Branwen, l'impetuosità di Prydery rispetto alla lungimiranza di Manawyddan, la saggezza di Math, l'assertività di Blodeuwedd solo per citarne alcune nella prima parte, ma anche l'amore di Fand contrapposto alla combattività di Emer, la disperazione di Derdriu, il rimpianto di Cu Culhain dopo l'uccisione di Fer Diad, la sua solitudine davanti alle schiere di Eriu, l'indomabilità di Medb.
I personaggi femminili non mancano ed hanno una parte determinante negli eventi.
Lo stile varia molto da un racconto all'altro, in particolare le parti poetiche possono risultare ostiche ad alcuni perché ripetitive ed allusive.
In definitiva, si tratta di un libro che tutti gli appassionati di mitologia celtica dovrebbero avere, per potersi immergere nel mondo nebbioso e splendente delle Isole Britanniche, ma che può essere piacevole anche per gli amanti dei miti in generale; purtroppo non è di facilissima reperibilità.
Utilità
Nel 1994 questo libro è stato rieditato in due volumi per gli Oscar Narrativa Mondadori con il titolo Saghe e leggende celtiche; l'ultima edizione è del 2000. Nel corso degli anni ne ho trovate almeno tre versioni usate, quindi potreste cercare questa raccolta in qualche mercatino.
Gabriella Agrati e Maria Letizia Magini hanno curato un gran numero di pubblicazioni d'ambito arturiano, cavalleresco e leggendario, riporto qui solo le prime edizioni (di quelli pertinenti a saghe celtiche, nordiche, finniche e romanzi arturiani), la maggior parte delle quali fanno parte della collana Mirabilia della Mondadori, ormai (purtroppo) di difficile reperibilità; nel corso degli anni sono uscite alcune riedizioni, molte in cofanetti da più volumi, più facilmente acquistabili. Vale la pena consultare anche le biblioteche.
- I romanzi della Tavola Rotonda di Jaques Boulenger, Mondadori, 1981 (in tre volumi)
- I romanzi cortesi di Chrétien de Troyes, Mondadori, 1983 (in cinque volumi, contiene: Perceval, Erec e Enide, Cligès, Lancillotto, Ivano)
- Tristano di Goffredo di Strasburgo, Mondadori, 1983
- Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda, Mondadori, 1985
- Storia di re Artù e dei suoi cavalieri di Thomas Mallory, Mondadori, 1985 (in due volumi)
- La canzone dei Nibelunghi, Mondadori, 1986
- Kalevala. Terra d'eroi, Mondadori, 1986
- Fiabe e leggende nordiche, Primavera, 1987
- Storia dei re di Britannia di Goffredo di Montmouth, Guanda, 1989
- Fiabe e leggende scozzesi, Mondadori, 1990
- Fiabe e leggende celtiche, Primavera, 1990
- Miti e saghe vichinghi, Mondadori, 1990
- Saghe e racconti dell'antica Irlanda, Mondadori, 1993
- La leggenda del santo Graal, Mondadori, 1995 (in due volumi)
- Racconti e leggende di Cornovaglia, Mondadori, 1995
- Merlino l'incantatore, Mondadori, 1996
- Galvano, il primo cavaliere, Mondadori, 1997
Bibliografia in italiano riguardo ai Mabinogion oltre all'edizione qui recensita:
- Mabinogion di Evangeline Walton, Garzanti, 1980. Si tratta di una rilettura moderna dei primi quattro rami della raccolta; l'autrice mantiene le storie originali ma ne approfondisce gli aspetti psicologici ed aggiunge particolari, episodi minori e inquadra il tutto nel tempo del passaggio dalle Antiche Tribù matriarcali alle Nuove. Viene generalmente indicato come fantasy; è il più noto mezzo di conoscenza dei Mabinogion in Italia.
- I Mabinogion, traduzione e cura di Isabella Abbiati e Grazia Soldari, Venexia, 2011. Si tratta della più recente traduzione dei Mabinogion, basata principalmente su quella inglese di Charlotte Guest (la quale omise alcuni passi) e corredata da parti interpretative del testo a mio avviso discutibili.
- The Mabinogion, traduzione in inglese di Lady Charlotte Guest, 1839-49, in sette volumi con testo in gallese a fronte (include l'Hanes Taliesin).
- The Mabinogion, traduzione di Thomas Peter Ellis e John Lloyd, Oxford University Press, 1929 (omette l'Hanes Taliesin ed è l'unico che riporta anche le varianti dei manoscritti)
- The Mabinogion, traduzione di Gwyn e Thomas Jones, Golden Cockerel Press, 1948 (omette l'Hanes Taliesin)
- The Mabinogion, traduzione di Jeffrey Gantz, Penguin Books1976 (omette l'Hanes Taliesin)
- The Mabinogi and Other Medieval Welsh Tales, traduzione di Patrick K. Ford, University of California Press, 1977 (contiene l'Hanes Taliesin ma non Il sogno di Rhonabwy, Il sogno di Macsen, Gereint e Enid, Peredur, La Dama della Fontana)
- The Mabinogion, traduzione di Sioned Devis, Oxford University Press, 2007
Esiste anche una traduzione francese parziale ma che comprende anche altri testi gallesi:
- Les Mabinogion, traduzione di Joseph Loth del 1889 consultabile su Archive.org.
- The Mabinoigion (sito in inglese) con la traduzione in inglese di Charlotte Guest e varie versione elettroniche di altri poemi arturiani.
- Sacred Texsts (sito in inglese) con la traduzione di Charlotte Guest, oltre a vari testi sacri di diverse tradizioni.
- The Texst of the Mabinogion and other Welsh Tales from the Red Book of Hergest di Sir John Rhys e Gwengwryn Evans del 1887 su Archive.org (sito in inglese) i testi originali in gallese (escluso l'Hanes Taliesin) con prefazione in inglese.
- Mabinogion su Timeless Myth (sito in inglese) con riassunti e genealogie.
- Mabinogi.net (sito in inglese) dove si possono trovare la traduzione dei primi quattro rami, bibliografia e link utili.
- La grande razzia a cura di Melita Cataldi, Adelphi, 1996. Si tratta di una traduzione di parte dei testi originali riguardanti Cu Culhainn. È sicuramente il miglior libro in circolazione in italiano.
- La saga di Cuculhain di Lady Augusta Gregory, Nord, 2000
Rifacimenti romanzati:
- I guerrieri del Ramo Rosso di Morgan Llywelyn (varie edizioni).
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