mercoledì 11 dicembre 2019

L'accalappiastreghe

L'accalappiastreghe di Walter Moers, Salani, 2008
Numero pagine: 413
Lingua originale: tedesco
Titolo originale: Der Schrecksenmeister
Prima edizione: 2007
Prima edizione italiana: 2008
Genere: fantasy per ragazzi, fantasy-orrorifico-culinario come è stato definito dall'Autore
Ambientazione: la città di Sledwaya nel continente immaginario di Zamonia
Epoca: indefinita

Trama: Nella malsana città di Sledwaya, Eco, un cratto (simile in tutto ad un normale gatto ma con due fegati e la capacità di parlare tutte le lingue) dopo la morte della propria padrona si ritrova a vagare, sfinito dalla fame, per le strade cittadine. Qui incontra il famigerato accalappiastreghe Malfrosto, un inquietante personaggio deputato al controllo delle streghe della città, le shokkie, dovere assolto in maniera piuttosto sadica. I due stringono un accordo: Malfrosto fornirà ad Eco dei lauti pasti per un intero mese, fino al sorgere della luna shokkia, quando il cratto verrà ucciso perché possa esserne prelevato il grasso, in modo che Malfrosto possa portare a termine un grandioso esperimento alchemico. Eco, altrimenti destinato alla morte per fame, si trova suo malgrado ad accettare l'accordo...

La prima volta che ho sentito parlare di Walter Moers e della saga di Zamonia immaginavo qualcosa di simile alla saga del Mondo Disco di Terry Pratchett, ma mentre Pratchett rivisata in chiave comica cliché fantasy, fiabeschi e letterari, Moers mette in campo una delirante fantasia.
L'acccalappiastreghe è il quinto romanzo della serie di Zamonia.
Moers nella finzione letteraria si pone come traduttore dallo zamonko dell'opera di Godfid Letterkel rinarrata da Ildefonso de' Sventramitis, il personaggio nominato più volte nei libri della saga e protagonista di La città dei libri sognanti e Il labirinto dei libri sognanti
Più che per la trama in sé - godibile e con qualche colpo di scena ma non del tutto ben riuscita - L'accalappiastreghe si apprezza per la debordante fantasia con cui Moers inventa creature come le shokkie, i pellestrelli (delle sorte di pipistrelli vampiri) lo scarpolufo (un gufo monocolo), la vedova candida (una fluttuante testa con lunghi capelli bianchi e letali), le querce shokkie e molti altri esseri mai sentiti (alcuni già presenti nei libri precedenti). Bisogna riconoscere al traduttore Umberto Gandini una grande maestria nella creazione di un "vocaboliario" zamonico. 

personaggi sono ben caratterizzati, sorprendenti e mai banali, anche se il fatto che siano stati creati per un romanzo per ragazzi si sente. Il più interessante è Malfrosto, che pur essendo l'antagonista ha dei momenti di umanità inattesi, che donano profondità ad un personaggio negativo altrimenti piatto.
La strega della storia, ovvero la shokkia Inazuela ha la classica bruttezza ascritta a questi personaggi, inoltre è esperta di filtri e piante medicinali, la sua magia però a differenza di quella di Malfrosto, nasce dalla conoscenza e dall'amore per ciò che vive per quanto brutto o pericoloso, è quindi un personaggio pienamente positivo per quanto d'aspetto sgradevole, e decisamente buffo.

Alcuni passi del romanzo hanno un impronta decisamente gotica, ed in effetti cosa c'è di più gotico di un antico maniero con inquietanti creature appostate in ogni angolo, passaggi segreti, pozioni magiche, un accordo faustiano ed uno scienziato pazzo all'opera? E non dimentichiamo invenzioni geniali quali gli omarelli di Leida, le candele addolorate e il fantasma cotto.
Il tema culinario è molto presente, e facilmente leggendo si viene presi da una gran fame!
Le pagine sono impreziosite da vari disegni in bianco e nero dell'Autore che è anche fumettista, ed aiutano ad entrare nel suo immaginario.  All'interno della narrazione principale si trovano brevi racconti narrati dai protagonisti, particolarmente ben riusciti.

Vediamo quindi come siano presenti motivi tipici delle fiabe, delle favole, umoristici e gotici inseriti in una cornice fantasy. Un mix molto particolare che fa sorgere spontanea una domanda: Walter Moers è riuscito ad amalgamare questi elementi in maniera convincente?
Secondo me sì, per quanto questo romanzo e gli altri della serie non siano sempre scorrevoli, la saga di Zamonia segna la nascita di un nuovo tipo di fantasy inconsueto e divertente, che può piacere sia agli appassionati del genere sia a chi ci si approccia per la prima volta, adatto ai giovani lettori come anche agli adulti. Per tanto consiglio decisamente la lettura di questo libro e degli altri della serie, sia per gustarsi un tipo di fantasy nuovo e fresco, sia per potersi perdere nella scanzonata e tentacolare fantasia di dell'autore.

Utilità
Gli altri romanzi della saga di Zamonia, tutti editi da Salani, possono essere letti in maniera indipendente in quanto autoconclusivi (con un'unica eccezione), in ordine di pubblicazione sono:
  • Le tredici vite e mezzo di capitano Orso Blu del 1999, tradotto nel 2000
  • Ensel e Kretel del 2000, tradotto nel 2002
  • Rumo e i prodigi dell'oscurità del 2003, tradotto nel 2004
  • La città dei libri sognanti del 2004, tradotto nel 2006
  • Il labirinto dei libri sognanti del 2011, tradotto nel 2012 (seguito del precedente)
  • La principessa Insomnia e il rovello notturno color incubo del 2017, tradotto nel 2019
Ad oggi ci sono altri due romanzi ambientati nel mondo di Zamonia non ancora tradotti. 
Zamonien.de è il sito tedesco dedicato alla saga.
Moers è Autore anche di Folle viaggio nella notte su Gustave Doré e con le sue xilografie.

1 commento:

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