mercoledì 18 dicembre 2019

Le città perdute. Luna nera

Le città perdute. Luna nera di Tiziana Triana, Sonzogno, 2019
Numero pagine: 527
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2019
Genere: romanzo fantasy storico
Ambientazione: il villaggio di Terra Rossa, la cittadina di Serra e i dintorni nella campagna romana, Roma.
Epoca: XVII secolo

Trama: Adelaide detta Adelevatrice sedicenne rimasta sola col fratello Valente dopo la morte della nonna che l'ha istruita, viene accusata di aver procurato la morte di una bambina e sospettata di essere una strega. Rischia il linciaggio ma viene salvata da alcune misteriose donne che vivono nei boschi ed hanno strani nomi di Città Perdute. Nel frattempo il giovane Pietro tornato al paese dal padre Sante, capo dei Benandantiuomini si dedicano a combattere le streghe, deve vedersela con l'intransigenza e la superstizione dei sui compaesani...

Come sapete se seguite questo blog adoro i fantasy, così come i romanzi storici ben scritti, così come la figura della strega, sicché, quando ho sentito della pubblicazione di questo libro, primo di una trilogia, ho pensato che finalmente avrei potuto godermi una lettura che mescolava insieme tutte queste cose.
Tra l'altro a breve uscirà su Netflix la serie tv di Fandango tratta dal romanzo, sicché volevo leggerlo prima di vedere la trasposizione a puntate. Purtroppo però, sono rimasta piuttosto delusa.
Aggiornamento: ho poi visto la serie, e confermo: mi ha delusa tanto quanto il libro.

Quello che ha inciso negativamente sul mio giudizio è la scarsa verosimiglianza generale: al di là della poca attenzione all'ambientazione storica, com'è possibile che delle donne vivano in un bosco senza che nessuno scopra mai esattamente dove? Com'è possibile che ci sia un tasso d'alfabetizzazione incredibile anche fra figli di contadini e piccoli commercianti, nonché fra numerose donne? Perché personaggi in pericolo di vita o radicalmente contrari alla massa non solo restano dove sono ma vanno sempre a mettersi nella situazione peggiore?
Da queste poche domande avrete capito che la costruzione dei personaggi non è delle migliori: a parte i protagonisti gli altri rimangono appena accennati ed anche le storie romantiche sono tracciate in maniera frettolosa e superficiale. Alcuni flash-back che narrano la vita precedente di alcune delle donne del bosco sono inseriti nella narrazione principale ma non riescono dar loro profondità. Lo stesso bieco fanatismo dei Benandanti non viene spiegato convincentemente. Tra l'altro a volte i personaggi sono piuttosto contraddittori, come ad esempio Cesare, Nicola e Porzia.
Inoltre, il fatto che a poco a poco si scopra che quasi tutti i personaggi sono collegati agli altri a causa di fatti avvenuti nel passato va a minare la verosimiglianza di un intreccio già poco saldo: il colpo di scena finale risulta poco comprensibile (ma confido che essendo questo solo il primo tomo molto ci verrà spiegato nei successivi) e forzato, come se una volta che i personaggi fossero stati messi alle strette si sia cercato di trovare una via d'uscita a tutti i costi. Cosa ancora più fastidiosa, a volte sembra quasi che nei momenti più impensati il tempo si fermi per permettere ad alcuni personaggi di dire le proprie battute, magari nel mezzo di un combattimento.
La magia, pur essendo un argomento di cui si parla per tutto il tempo compare solo alla fine: l'impressione è quella di un libro in bilico nell'indecisione fra lo storico e il fantasy che però non riesce bene in nessuno dei due generi.
Per guanto riguarda la piacevolezza di lettura Luna nera scorre abbastanza agevolmente, non è uno di quei libri che ti tengono avvinta alle pagine fino alla fine, ma non è neanche uno di quelli che si trascinano pigri e non si riescono a portare a termine.
Come se tutto questo non bastasse l'Autrice ha mischiato personaggi e credenze folkloriche disparati: i benandanti appartengono alla storia e al folklore del Friuli, le janare del beneventano, ed il tutto viene trasposto nella campagna romana.
Dopo aver detto peste e corna di questo libro voglio però spezzare una lancia a suo favore: oltre a poterci finalmente godere un romanzo ambientato in Italia, in Luna nera leggiamo dell'importanza della conoscenza e dell'istruzione, di amore omosessuale, di transgender, di sottomissione femminile e ruoli di genere, temi che solo recentemente sono stati inseriti nel contesto di un romanzo storico.
Per questo motivo, pur non essendo convinti della forma, si può apprezzare l'intento con qui è stata scritta la storia.
In definitiva Luna nera pur non essendo un libro indimenticabile o  ben riuscito può piacere ed avere un perché come lettura senza impegno.

Utilità
Qui potete leggere un'intervista all'Autrice dell'Huffington Post.
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