Vagina - Una storia culturale di Naomi Wolf, Mondadori, 2013.
Numero pagine: 382
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Vagina. A New Biography
Prima edizione: 2012
Prima edizione italiana: 2013
Genere: saggio
Numero pagine: 382
Lingua originale: inglese
Titolo originale: Vagina. A New Biography
Prima edizione: 2012
Prima edizione italiana: 2013
Genere: saggio
Questo è stato il primo saggio del genere che ho letto; a poco più di vent'anni cercavo di vederci chiaro nel mondo della sessualità, e manco a dirlo, sulla vagina e il piacere femminile non sono stati scritti tanti libri come invece ci si potrebbe aspettare. Questo in particolare è stato regalato da un'amica a sua madre, ed ho colto subito l'occasione facendomelo prestare, e devo ammettere che ai tempi non mi aspettavo di trovarmi davanti ad un testo così interessante.
L'Autrice parla della Vagina innanzi tutto a livello fisico-biologico-anatomico, e mostra come sia una parte fondamentale del nostro corpo, che condiziona la nostra percezione del piacere, la nostra creatività, la nostra fiducia in noi stesse, la nostra pace interiore, la nostra capacità di aprirci agli altri.
Affronta poi il fatto che i condizionamenti culturali riguardo ad
essa determinano inevitabilmente la nostra percezione di noi stesse e
della nostra sessualità. Una parte che mi è piaciuta molto è quella in
cui riporta vari nomi con cui ci si riferiva alla vagina nella cultura
C'han, negli scritti taoisti e nei testi Tantrici, come "loto d'oro", il
"boschetto profumato", la "porta del paradiso", la "perla preziosa", la
"porta celeste", il "globo rosso", la "porta di giada", la "valle
misteriosa", la "porta del mistero", il "tesoro". L'Autrice ci invita a
immaginare come sarebbe stata diversa la nostra vita, se fossimo vissute
in culture in cui la nostra Vagina è chiamata così, e non con tutti i
nomi volgari o stupidi o eufemistici che si usano
correntemente (se vi va di farlo con le vostre amiche, potrebbe essere un buon esercizio di "arte vaginale" e "terapia" femminile, inventare e cercare modi per voi adatti di chiamare la Vagina).L'Autrice parla della Vagina innanzi tutto a livello fisico-biologico-anatomico, e mostra come sia una parte fondamentale del nostro corpo, che condiziona la nostra percezione del piacere, la nostra creatività, la nostra fiducia in noi stesse, la nostra pace interiore, la nostra capacità di aprirci agli altri.
Prosegue parlando del fatto che la Vagina ha una "memoria" e che quindi tende a "chiudersi" quando si trova in situazioni negative, fastidiose, violente, e che in seguito tutte le volte che qualcosa "le ricorderà" questo reagirà nella stessa maniera. Alla luce di questo fatto, lo stupro e qualsiasi atto deliberato contro le donne, dal far sesso quando non ne hanno voglia, alla semplice mano che ci sfiora contro il nostro consenso, dal più semplice al più grave, risulta ancora peggiore, poiché la Vagina tende a ricordare e quindi a reagire e rivivere in base a ciò che ha già esperito.
L'ultima parte intitolata "Le ancelle della Dea", lungi dall'essere un'approfondimento su Divinità o culti femminili vaginali, come io mi aspettavo, parla dell'esperienza vissuta dall'autrice durante un seminario di massaggio tantrico alla vagina, degli insegnamenti e delle conclusioni che ne ha potuto trarre. Le ancelle della Dea sono quegli atti, condizioni e situazione che aiutano la donna e la Vagina ad essere liberamente sé stesse e a provare piacere (questa parte in particolare sarebbe altamente istruttiva per gli uomini).
Ogni argomento è affrontato in maniera scientifica ma anche con un occhio al vissuto personale dell'Autrice e di altre donne, la prosa è chiara e piana, facile da seguire.
Quindi in definitiva consiglio vivamente a tutte le donne (ma anche agli eventuali lettori)
Utilità
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