domenica 21 luglio 2019

La via del Wyrd

La via del Wyrd di Brian Bates, BUR, 1999
Numero pagine: 266
Lingua originale: inglese
Titolo originale: The Way of the Wyrd
Prima edizione: 1983
Prima edizione italiana: 1997
Genere: romanzo storico, fantastico, sciamanico
Ambientazione: Sud dell'Inghilterra
Epoca: 674 d. C.

Ho questo libro in casa da quand'ero adolescente e leggevo tutto quello che trovavo che potesse avere anche solo un vago sentore di neo-paganesimo; l'avevo iniziato e poi abbandonato, così La via del Wyrd ha dormito nella mia libreria fino ad ora. Ultimamente, riprendendo in mano libri sulla mitologia nordica e celtica, ho deciso di darmi finalmente alla lettura di questo volume, che immaginavo come una sorta di romanzo storico a sfondo magico/mitologico ambientato fra i Vichinghi, ma non è esattamente così.
La storia narrata è quella di un monaco e amanuense della Mercia (uno dei regni dell'antica Inghilterra) di nome Bard, che viene inviato dal suo superiore, Eappa, fra i pagani per studiarne le credenze, in modo da aprire la strada alla conversione. Giunto via mare a destinazione, passa una notte tempestosa nella foresta, ed in seguito viene raggiunto da Wulf, l'uomo designato per fargli da guida durante il viaggio. Ben presto però, si scopre essere uno sciamano, stregone e curatore che introduce Bard ad una sorta di sciamanesimo anglosassone. Nel corso del romanzo vengono descritte le esperienze del giovane monaco lungo questo processo di iniziazione.
Al contrario di ciò che mi aspettavo, nel romanzo si trovano pochissimi riferimenti alla mitologia nordica: viene nominato appena Wotan (Odino), nella descrizione delle Sorelle del Wyrd si possono intravedere le Norne, e poco altro. Il centro del romanzo è infatti il concetto di Wyrd come trama universale che lega tutti gli esseri e gli eventi; lo sciamano è colui che conosce il Wyrd e ne capta i messaggi, comunicando con il mondo degli spiriti. Nella nota finale l'Autore, psicologo, dice di essersi avvicinato alle tradizioni sapienziali orientali, e di aver in seguito cercato qualcosa di simile nella cultura occidentale, ricostruendo poi attraverso i testi anglosassoni a noi pervenuti, un percorso di conoscenza trasposto qui in forma romanzata. Bard nella finzione letteraria, sarebbe l'autore del Lacnunga, una nota raccolta di testi medici e incantesimi curativi anglosassoni.
Il volume si chiude con un'ampia bibliografia riguardante mitologia, magia e letteratura anglosassone, mitologia comparata e studi su sciamanesimo e stregoneria (la stragrande maggioranza dei testi sono in inglese).
Questo il contenuto; per quanto riguarda lo stile, l'ho trovato piuttosto scarno, poco avvincente, privo di dettagli storici. Anche i personaggi non hanno grande profondità, non sono ben strutturati. Insomma, dal punto di vista letterario ci troviamo davanti ad un'opera piuttosto mediocre, e sicuramente cercherò di documentarmi dal punto di vista storico, per cercare di capire cosa sia storicamente corretto e cosa invenzione dell'Autore, il quale tra l'altro spiega nella nota finale che i vari episodi del romanzo sono stati costruiti basandosi sulle fonti originali (probabile motivo per cui a livello di intreccio alcuni episodi risultano inutili o poco chiari e come giustapposti forzatamente). Tuttavia, non mi sento di condannare totalmente questo libro: è stata una lettura se non piacevole dal punto di vista letterario, sicuramente non priva di qualche interesse sullo sciamanesimo.
Lo consiglio solo agli appassionati dell'argomento e ai curiosi.

Utilità
Dello stesso Autore si trova anche il saggio La sapienza di Avalon, dal titolo originale The Wisdom of the Wyrd, che approfondisce le teorie riportate qui in forma romanzata.

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