Enciclopedia delle piante magiche di Scott Cunningham, Mursia, 2011
Numero pagine: 286
Titolo originale: Cunningham's Encyclopedia of Magical Herbs
Lingua originale: inglese
Prima edizione: 1985
Prima edizione italiana: 1992 col titolo Enciclopedia delle erbe magiche, 2003 col titolo Enciclopedia delle piante magiche
Come accennavo nella recensione di Erboristeria planetaria, ho deciso di recensire, oltre ai testi canonici sulle piante, il loro uso e riconoscimento, le loro mitologia, anche quelli che trattano della loro magia o del loro uso sottile. E' un argomento che mi ha sempre affascinato, come si capirà dal costante riferimenti alle streghe in questo blog, sicché ho deciso di mettere a disposizione recensioni anche in questo campo, spesso dominato da una certa faciloneria, per non dire ignoranza, soprattutto in blog e forum dedicati al neopaganesimo (senza nulla togliere a tutti gli esponenti del genere, alcuni mi sembra abbiano una certa tendenza ad accettare supinamente qualsiasi cosa senza una minima verifica delle fonti o della fondatezza di ciò che leggono). Scott Cunningham è uno dei più conosciuti autori sulla Wicca, e questo suo libro in particolare sembra essere il più diffuso sull'uso magico delle piante, insieme a Il grande libro delle piante magiche Laura Rangoni. Io ho letto la versione in inglese, ma qui riporto i dati bibliografici della più recente edizione italiana, confidando che nella traduzione non siano stati tagliati capitoli o altro.
Il libro si apre con una prefazione in cui Cunningham afferma di aver studiato le erbe e poi sperimentato il loro uso magico, fino a creare il suo proprio sistema che ci va ad esporre. La magia con le erbe, dice, è forse la più antica e pratica forma di magia, visto che le erbe crescono ovunque; nel precedente Magical Herbalism (non tradotto in italiano) parlava delle sole piante Europee, qui ha invece ampliato anche agli altri continenti, riportando usi pratici e non ritualisticamente complessi delle piante, per la vita di tutti i giorni, tralasciando volutamente gli aspetti medici, mitologici e storici delle piante trattate.
Il libro è diviso in due parti.
Nella prima traccia brevemente il funzionamento della magia in generale e di quella con le erbe in particolare, parlando di potere inteso come la forza della vita, ciò che ha creato e mantiene l'universo e che ha preso i nomi degli Dei. Questo potere si trova all'interno della pianta stessa, ed è influenzato da habitat, colore, forma, principio di simpatia ecc. Cunningham specifica anche come la magia non debba mai essere impiegato a fini dannosi.
Approfondisce poi i principi e metodi magici, dicendo che non ha tutta questa importanza seguire pedantemente corrispondenze e periodi lunari, perché la magia andrebbe fatta quando serve, dovrebbe rispondere ai bisogni della vita di tutti i giorni, quando questi si presentano. Elenca gli attrezzi adatti a manipolare le erbe a fine magico, e parla anche di come l'altare possa essere in definitiva qualsiasi superficie piatta adatta per ospitare il lavoro magico, e descrive come impiegare la visualizzazione per dirigere il potere.Specifica anche che la magia non andrebbe fatta per denaro, né senza il consenso degli interessati, né per fare del male o per narcisismo.
Parla di come le erbe prima di essere usate a fini magici vadano incantate, ovvero vada allineato il loro potere al bisogno per cui verranno utilizzate, e spiega come farlo tramite la visualizzazione. Illustra poi come fare sacchetti, bambole, infusi, bagni, unguenti, incensi ecc. (notiamo che dice di usare gli oli profumati anche se sono sintetici, l'importante è che sia un profumo gradito, questo si scontra sicuramente con i principi dell'aromaterapia per cui vanno usati solo oli essenziali d'origine vegetale). Segue un elenco dei principali intenti magici (per es. protezione, amore ecc.)
La seconda parte si apre con una breve spiegazione sull'uso del libro e sui possibili pericoli nel maneggiare erbe velenose o sconosciute, spiega poi perché le erbe vengano suddivise in femminili e maschili (è la prima volta che sento questa particolare bipartizione, ma Cunningham stesso rimanda i due principi di genere ai concetti di caldo e freddo, questi invece presenti fin nell'erboristeria antica), e secondo le influenze planetarie ed elementali.
Troviamo quindi le schede delle singole piante con disegno in bianco e nero (spesso poco riconoscibile), nome botanico, nomi popolari, genere, pianeta, elemento, divinità, potere, uso rituale (nel passato), uso magico (moderno), e viene indicato anche se sono velenose o in quali casi possono essere dannose. Non posso pronunciarmi su tutto, ma sicuramente in queste schede si trovano delle attribuzioni un po' arbitrarie delle piante alle varie divinità.
Completano il testo varie tabelle in appendice, una su piante maschili e femminili, una in cui per ogni pianeta vengono fornite le erbe associate, una per ogni elemento, una per i diversi intenti, una con i significati legati ai colori ed un elenco di oli indicati per i singoli intenti (alcuni non possono essere oli essenziali...che sono?). Il libro si chiude con glossario, indice dei nomi popolari e bibliografia annotata (per forza di cose datata).
Questo il contenuto; devo ammettere che mi aspettavo un libro molto più fuffa da un lato, ma comunque trovo molte caratteristiche associate alle erbe totalmente soggettive ed arbitrarie. E se non si possono avere certezze in un campo come l'uso magico dei vegetali, tanto vale che ognuno si impegni nel conoscere e familiarizzare con le piante sia materialmente sia nel loro aspetto sottile, per capire cos'hanno da dire ad ognuno di noi. Questo è in definitiva un libro che incuriosisce e che può avere un suo valore nella storia del movimento Wicca, ma che non ha a mio avviso nessuna autorità.
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