sabato 8 giugno 2019

Il grande libro delle piante magiche

Il grande libro delle piante magiche di Laura Rangoni, Xenia, 2005
Numero pagine: 412
Lingua originale: italiano
Prima edizione: 2005
Fotografie delle piante: no 
Illustrazioni botaniche: sì 
Illustrazioni di altro tipo: no 
Schede singole piante: sì
Ricette e preparazioni: sì 
Piante commestibili: no 
Piante officinali: sì 
Piante aromatiche: sì 
Piante protette: sì 
Etnobotanica e storia: sì, in particolare leggende e mitologia

Come ho scritto in precedenti post, essendo molto interessata a tutto ciò che riguarda le erbe, ma anche la figura della strega, è stato quasi obbligato per me, venire a contatto con libri che parlano dell'uso magico dei vegetali. Visto che in alcuni testi ho trovato meno qualunquismo ed esaltazione di quanto pensassi, ho deciso di includere le recensioni di alcuni di questi nel blog.
Il grande libro della piante magiche è forse il primo libro su questo argomento in cui ci si imbatte, insieme a quello Enciclopedia delle piante magiche di Scott Cunningham; conoscevo genericamente la Ragoni, che non mi aveva colpito positivamente, ma devo dire che questo libro è meglio di quanto mi aspettassi (ok, ero molto prevenuta).
Si apre con una breve introduzione su magia naturale, che l'Autrice definisce come un'arte pratica ma anche corredata da riflessione, che diventa religione per la strega; parla quindi delle erbe considerate delle streghe, definendo queste ultime "sacerdotesse dell'antica religione pagana" (secondo la nota tesi della Murray) e le avvicina allo sciamano ed all'uso sciamanico delle erbe (come viene inquadrato nei lavori di Micera Eliade). Cita brevemente alcune tesi sul legame fra stregoneria e sostanze allucinogene e dà semplici cenni sulla storia della persecuzione delle herbarie ciò le donne di campagna, guaritrici e conoscitrici dei poteri delle erbe.
Arriviamo quindi alla parte principale del libro, costituita da "schede" dedicate alle singole piante ordinate in ordine alfabetico; ognuna di esse riporta nome comune, nome botanico (a volte seguito da altri nomi popolari), famiglia, breve descrizione, habitat, epoca di fioritura, parti utilizzate, epoca di raccolta. Più estese ma comunque stringate le parti che trattano curiosità in cui vengono citate notizie folkloriche, mitologiche o credenze popolari (a volte anche ricette di unguenti e tinture) principalmente d'ambiente greco-romano (non sempre affidabile), celtico, regionale italiano, meno comunemente del Vicino Oriente, egizio, cinese, indiano, nordico, a volte citando specifici autori come Plinio, Galeno e S.Ildegarda; usi magici cioè l'uso che se ne può fare durante rituali di vario tipo, divinazioni e festività pagane e anche quelli suggeriti da Edward Bach; altre sezioni sono dedicate a ricette di pozioni (generalmente infusi, tisane, enoliti ecc), bagni, talismani, oli (oleoliti e oli essenziali), incensi. Alcune schede sono corredate anche da un disegno in bianco e nero di parte della pianta trattata
Tratta circa 150 fra erbe, arbusti e alberi, anche velenosi come Aconito, Belladonna e Cicuta (specificandone sempre la tossicità), esotici come il Caffé e la Canapa e spezie come Cannella e Cardamomo.
Chiudono il volume un ampia bibliografia (per forza di cose un po' datata ai giorni nostri, ma ho visto che è stato rieditato nel 2017, non so se con un bibliografia aggiornata) e indice.
Come accennavo all'inizio e come si può intuire leggendo questo sunto dei contenuti, si tratta di un libro per quanto possibile basato su fonti, non sempre scientifiche ma comunque consultabili; per quanto riguarda l'uso magico chiaramente non ci sono autorità scientifiche che ci possano dire "questo è vero perché..." o il contrario, spesso però sono riportati o rielaborati aspetti legati alla fitomedicina e alla magia popolare. Vedete anche che l'introduzione non si occupa, come accade invece in altri testi sulla "magia delle piante", di illustrare il funzionamento della magia con tutto il suo bagaglio di chincaglierie e corrispondenze fantasiose e soggettive (cosa che io personalmente ho apprezzato).
Unica pecca, oltre ad alcuni errori nelle notizie mitologiche, è la mancanza di precise fonti bibliografiche per le citazioni.
Mi piacerebbe a questo punto poter analizzare anche gli altri libri dell'Autrice sull'argomento, per potermi formare un'opinione basata su più elementi e a tutto tondo.

Utilità
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